quelle persone che si definiscono atee, come è la voro vita?
Prima di diventare atei appartenevano ad una religione, per meglio dire credevano in qualche cosa?
Io sono credente, ma leggendo spesso "io sono atea/o" mi chedevo queste cose, nel dire questo non voglio offendere nessuno, rispetto sempre il pensiero e il credo degli altri anche se non condivido. Mi scuso se mi sono permessa di fare questa domanda, ma se non ritenete di rispondere fa lo stesso.
2006-11-05
08:23:11
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22 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Società e culture
➔ Religione e spiritualità
belzebù, nessuno ha detto che sei un mostro (anche se potresti cambiare il tuo avatar), naturalmente scherzo.
Io l'ho scritto che non volevo offendere nessuno e che tutti sono liberi.
2006-11-05
08:37:33 ·
update #1
Kerplan, non c'era alcun pregiudizio te l'assicuro, mi sono posta questa domanda semplicemente perchè da credente per me non concepisco la vita senza Dio. Tutto qui e volevo solo sapere se voi la vita la poteste vivere senza Dio. Poi se ti sei sentito offeso potevi anche non rispondere. Ciao e buona notte.
2006-11-05
10:50:09 ·
update #2
Ero cattolica praticante, frequentavo la chiesa, fino a quando non mi sono accorta che quell'ambiente che doveva rispecchiare bontà, fratellanza, aiuto per chi aveva bisogno, non era altro che un covo di serpi, bigotti, frustati che cercavano di avvantaggiare le persone benestanti e conosciute per averne un rendiconto a livello pecuniario e attraverso "piaceri scambiati". Ho cominciato a soffrire, ad avere i dubbi, a piangere perchè proprio in quel luogo, dove doveva regnare l'onestà era il luogo peggiore di tutti. Poi ho iniziato a studiare la storia, letteratura.... e il quadro è diventato più chiaro. In quel luogo vige il caos, perchè è l'uomo stesso che lo ha creato per questioni politiche, di disciplinamento, per evitare che alcuni uomini potessero impazzire al pensiero che dopo c'è il nulla, per questioni finanziarie (la teorizzazione dell'esistenza del purgatorio è stata una delle mosse più astute, frutta alla Chiesa più di tutte le entrate)....ecc..Non è stato facile giungere a tali conclusioni. La mia educazione, le tante minacce dell'inferno, della perdizione...erano radicate in me, ma la ragione se utilizzata e sfruttata veramente ti aiuta e tutto si scopre per quello che è. Ripeto non è facile, anzi è più semplice credere in qualcosa, appunto perchè si hanno dei punti fermi, il pensiero non deve sforzarsi eccessivamente, ponendosi troppe domande. La mia mente, purtroppo, non gode dei benefici dell'oppio.
2006-11-06 10:23:44
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answer #1
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answered by Anonymous
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Sono cattolico praticante.
Sono convintissimo che chi si definisce ateo
non sia ateo in assoluto,
ma creda a qualcosa a modo suo,
ma che a qualcosa creda.
2006-11-05 08:32:53
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answer #2
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answered by Anonymous
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Ci sono atei che vivono come se credessero in Dio...e pertanto sono molto migliori di chi biascica preghiere miste a maldicenze dalla mattina alla sera... La Fede è un dono, non un merito, ma Dio talvolta è più presente in chi si professa ateo, e si comporta onestamente, rispetta la vita e i sentimenti degli altri, le leggi e tutto ciò che lo circonda...
2006-11-05 09:14:15
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answer #3
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answered by Anonymous
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Woody Allen: "grazie a Dio sono ateo" .. non io eh ! però questa battuta m'ha sempre fatto riflettere. Ciao
2006-11-05 08:49:11
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answer #4
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answered by sapiens 4
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Sono cattolica praticante da un paio di anni. Non mi sono convertita, ho lasciato semplicemente da parte alcuni pregiudizi che mi impedivano di esserlo. Lo faccio con molta difficoltà, e con un sorriso rispondo a chi mi prende in giro per questa decisione che mi piace il rispetto della mia decisione, come io non cerco di convertire chi non la pensa come me.
Quello che non sopporto è il pensare necessariamente di stare dalla parte giusta ecercare con varie argomentazioni di convincere l'altro. Parlarne quello si ma è il tentativo di "conversione" che non accetto. Da nessuna "fazione".
Stessa cosa vale per l'assolutismo, tipico di molti, credenti e non.
2006-11-05 21:08:45
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answer #5
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answered by ondamarina 4
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Da parte mia non c'è alcun bisogno che tu ti debba scusare. domandare è lecito -se non si è offensivi, ovviamente e tu non lo sei - e rispondere è cortesia, come si dice, mi sembra...
dunque, io sono ateo. la mia vita è abbastanza normale, e penso proceda come la tua, fra i soliti alti e bassi che non si possono di certo riassumere tutti qui. sono stato credente fino a quando avevo circa otto o nove anni, ed ho smesso di crederci perchè non ho mai trovato le prove razionali della sua esistenza. Posso ragionarci,per amore della discussione, ma penso che anche nell'improbabile caso che esista, non avrebbe diritto alcuno di giudicare me, dal momento che da me non si è mai fatto vedere, non ostante si dica che sia il padre di tutti noi, e quindi anche di creature poco umane, come i vari dittatori di cui è piena la storia
Sono altresì conscio che avere fede può aiutare in momenti della vita molto delicati - come la perdita di un parente, ad esempio - e penso che essa dia qualcosa di simile ad un effetto placebo, una sorta di obnubilamento. Non sono credente, anche perchè la relifgone si basa sui dogmi , che sono verità incontestabili ed irrazzionali, idee preconcette...che per me non hanno diritto di cittadinanza nel mondo, l'ipse dixit ha fatto moltissimi danni alla cultura.
Potrei continuare, ma credo che ti sia stufata.
Un'ultima cosa: la tua domanda, secondo me, è vaga: sarebbe come se chiedessi "com'è la vita dei credenti"..è come la nostra, varia da persona a persona. Credo ti sarà difficile ottenere un quadro preciso, perchè ognuno dirà la sua.
Ciao.
2006-11-05 08:37:35
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answer #6
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answered by Avatar ® 6
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una vita come quella di tutti gli altri!io mi definivo atea prima ora non è che son credente diciamo che non son completamente atea perchè credo che ci possa essere un entità superiore ma non credo in nessuna religione!e cmq ho sempre vissuto tranquillamente e mi son sempre comportata civilmente ,niente di diverso rispetto a chi va in chiesa ogni domenica!
2006-11-05 08:33:06
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answer #7
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answered by boo 5
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mi sa tanto che la mia vita è uguale alla tua.
io non sono DIVENTATA atea. è tutto il mondo che è diventato cristiano.
vedi, è una questione di punti di vista, la famosa relatività.
credo in un mucchio di cose. non si può continuare ad abusare così selvaggiamente del significato della parola credere. credo. credo, io credo. credo molto più di chi assume la religione a principio onnicomprensivo e onnirisolutivo. credo.
sei atea anche tu, solo che hai deciso di ignorarlo.
scommetto che non ti piace la canzone di Max Gazzè.
2006-11-05 22:08:56
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answer #8
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answered by flamingrose79 1
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Ciao,
la vita di un ateo è più libera, ma non si diventa atei per scelta, è solo un' evoluzione della coscienza, che può avvenire in vari modi.
La cosa è soggettiva, io sono di provenienza cattolica, ma dopo aver viaggiato e visto il mondo, le diverse culture, non puoi rimanere chiuso agli stereotipi della religione, tanto meno quella cristiana.
Che posso diti di più, la conoscenza è la chiave e la consapevolezza che noi creiamo il nostro futuro e non c'è perdono divino se commetti qualcosa di grave.
Saluti
2006-11-05 09:06:42
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answer #9
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answered by Lord Byron 1
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..sono atea anticlericale e non mi sento un mostro.... vivo benissimo e domani vado pure a lavorare..anche tu sicuramente fai le mie stesse cose.. forse sarai più buona con gli immigrati vero?..la chiesa insegna anche questo..
2006-11-05 08:45:07
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answer #10
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answered by noska68 4
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io non credo in niente.. secondo me gesu quella roba li.. sono cose un po inventate.. se le sono sognate la notte gli apostoli..
anke se sono stato battezzato ed educato al cristianesimo.. a circa 10 anni ho spesso di andare in chiesa.. xk mi sembrava inutile..
io la penso così.. ma non disprezzo le altre religione ne giudico la gente x quello in cui crede.. io non credo.. basta tutto qui...
2006-11-05 08:30:29
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answer #11
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answered by Perchè? 3
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