Gelsomino notturno di Pascoli.
Il gelsomino notturno
E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.
Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento . . .
È l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.
I gelsomini notturni, detti anche “le belle di notte”, aprono i loro fiori al calar della sera quando il poeta rivolge il pensiero ai suoi morti. Anche le farfalle del crepuscolo iniziano il loro volo nelle ore della notte tra i viburni, altrimenti detti “palloni di neve”, perché fiori bianchi di forma sferica.
Tutto tace: insieme alla notte è calato il silenzio: solo in una casa ancora si veglia: i rumori sommessi, che ne provengono, non turbano la pace notturna, paiono un bisbiglio di voci. Nel nido i piccoli dormono sotto le ali della madre.
Dai calici aperti dei fiori di gelsomino esala un profumo che fa pensare all’odore di fragole rosse. Mentre nella casa palpita ancora la vita e una luce splende nella sala, l’erba cresce sulle fosse dei morti.
Un’ape, che si è attardata nel volo, trova tutte occupate le cellette del suo alveare. La costellazione delle Pleiadi risplende nel cielo azzurro e il tremolio della sua luce richiama alla mente l’immagine di una piccola chioccia circondata dai suoi pulcini, intenti a pigolare.
Per tutta la notte esala il profumo dei gelsomini che il vento porta via con sé. La luce accesa nella casa sale su per la scala, brilla al primo piano e si spegne . E’ chiara l’allusione agli sposi che si uniscono nell’oscurità.
Al sopraggiungere dell’alba si chiudono i petali e il fiore “cova” “nell’urna molle e segreta” “non so che felicità nuova”. Il poeta allude al germogliare di una nuova vita nel grembo della sposa, ora madre.
2006-11-01 09:02:16
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answer #1
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answered by Rory VG 5
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Lentamente muore
di Pablo Neruda
"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
chi ripete ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi non rischia,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni;
emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza,
chi rinuncia ad inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia e pace in sè stesso.
Lentamente muore chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga
maggiore
del semplice fatto di respirare!
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità."
2006-11-01 17:16:00
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answer #2
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answered by ★HELDA★C★ ★ ★ ★ ★ 7
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"cantico notturno di un pastore errante dell'asia minore"
di giacomo leopardi
è un po' lunghina ma non così lontana dalla attuale condizione umana...
2006-11-02 14:16:04
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answer #3
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answered by micia m 2
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Il veleno di charles baudelaire
Il vino sa rivestire il più sordido tugurio,
d'un lusso miracoloso,
e innalza portici favolosi,
nell'oro del suo rosso vapore,
come un tramonto in un cielo annuvolato.
L'oppio ingrandisce le cose che già non hanno limite,
allunga l'infinito,
approfondisce il tempo, scava nella voluttà
e riempie l'anima al di là delle sue capacità
di neri e cupi piaceri.
Ma tutto ciò non vale il veleno che sgorga
dai tuoi occhi, dai tuoi occhi verdi,
laghi in cui la mia anima trema specchiandovisi rovesciata...
I miei sogni accorrono,
a dissetarsi a quegli amari abissi.
Tutto questo non vale il terribile prodigio
della tua saliva che morde,
che sprofonda nell'oblìo la mia anima senza rimorso,
e trasportando la vertigine,
la rotola estinta alle rive della morte!
2006-11-02 05:30:56
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answer #4
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answered by tommy 3
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questa:
"Ho sceso, dandoti il braccio, almeno milioni di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue." (Eugenio Montale)
'
2006-11-02 04:53:51
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answer #5
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answered by Anonymous
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"A Silvia", di Giacomo Leopardi..anni fa me la dedicò un amico, oltre alla poesia..il nome Silvia mi piace molto.
2006-11-01 17:15:20
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answer #6
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answered by Lovely 4
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Quella che non ho letto o più semplicemente quella che ho nel cuore...
2006-11-01 17:15:58
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answer #7
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answered by Anonymous
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Semplicemente quella del silenzio intorno
2006-11-01 17:14:11
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answer #8
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answered by titano_elrosso 3
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un ovunque d'argento con corde di sabbia
ad impedirgli di cancellare
la traccia chiamata
Terra
E.Dickinson
2006-11-04 18:16:19
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answer #9
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answered by flamingrose79 1
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I ragazzi che si amano.
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
contro le porte della notte
e i passanti che passano li segnano a dito
ma i ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno
ed è la loro ombra soltanto
che trema nella notte
stimolando la rabbia dei passanti
la loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
essi sono altrove molto più lontano della notte
molto più in alto del giorno
nell'abbagliante splendore del loro primo amore.
Jaques Prevert.
2006-11-01 17:10:37
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answer #10
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answered by partygirl1975it 3
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a me piacciono molto quelle di ungaretti.
mi han detto che è molto bravo hicmet, credo si scriva così, è turco.
leopardi non è così triste come sembra.
prevert è per le poesie d'amore
2006-11-02 13:10:59
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answer #11
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answered by pippimini 4
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