La locuzione " far fiasco", nel senso di fallire un'impresa, viene spiegata mediante l'aneddoto dell'arlecchino bolognese Domenico Biancolelli (sec. XVII). Improvvisata una frottola intorno a un fiasco che teneva in mano, non riuscì a far ridere il pubblico e, avvilito per la pessima figura, " è colpa tua se non mi applaudono " gridò ai fiasco e lo buttò via. Da allora, quando un attore fallisce la scena, si dice che ha fatto fiasco.Poi "il detto" è stato esteso a tutte le altre circostanze della vita in cui viene fallito un obbiettivo.
Ciao
2006-11-01 08:01:37
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answer #1
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answered by lupogrigio 7
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Nessuna... o quantomeno pochissime!
Infatti, anticamente c'era a Firenze un artista comico che, ogni sera, si presentava tenendo fra le mani un oggetto nuovo; e su questo oggetto improvvisava versi buffi che facevano ridere il pubblico. Una sera si presentò con un fiasco, ma i versi non piacquero e ci fu un concerto di fischi. Da allora in poi si disse far fiasco per indicare chi non riesce a raggiungere il proprio obiettivo.
E questo è il primo..poi c'è quello riferito a quel fabbricante di vasi in vetro soffiato che si accinse a fare qualcosa di bello e invece creò un oggetto avente la forma simile ad un fiasco..quindi per nulla elegante!
Sono stata esauriente?
2006-11-01 16:08:48
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answer #2
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answered by ♡Cenerentola Innamorata♡ 6
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Si dice che (non so bene chi)stava facendo una bottiglia e invece della forma lineare della bottiglia gli è venuto fuori un fiasco. Questo è il motivo...
2006-11-01 16:03:08
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answer #3
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answered by ღLauraღ 6
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