DOMANDONE!!!
Beh, cerco di stare sul semplice.
Se sono imparziale, vuol dire che non parteggio, che non faccio il tifo per una cosa o per un altra, ma cerco di valutare solo i fatti, senza andare per simpatie o antipatie o per pregiudizi. Altrimenti sono parziale o "di parte".
Se sono tifoso della squadra X, ma sono anche capace di riconoscere quando sbaglia e quando si merita le sconfitte, allora sono abbastanza imparziale. Se quando perde, non so fare altro che dare la colpa all'arbitro, alla sfortuna, agli avversari scorretti, allora sono troppo parziale, troppo "tifoso".
Il giudice, per esempio, deve essere imparziale. Se un giudice dicesse "per me tutti gli imputati sono dei delinquenti", dovrebbe cambiare mestiere. Il giudice deve giudicare solo in base ai fatti, alle prove che gli vengono presentate e non avere pregiudizi.
Ciao!
2006-10-30 03:36:03
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answer #1
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answered by Paolo 3
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Quando si e' chiamati a descrivere, valutare, giudicare un fatto oggettivo, si e' imparziali se lo si fa senza farsi influenzare da proprie preferenze, inclinazioni, giudizi, o interessi personali.
Altrimenti si e' parziali.
Tuttavia e' in teoria impossibile valutare senza farsi influenzare in assoluto dal proprio punto di vista personale, perche' la descrizione parte da un punto di vista soggettivo.
Dunque l'imparzialita' e' imho un ossimoro.
Questo significa, in astratto, che nessuno puo' fare il giudice, o l'arbitro, che per definizione ci immaginiamo debbano essere "imparziali"?
No, basta che giudici, arbitri, giornalisti e via dicendo siano, non diciamo tanto "iimparziali", ma quanto meno coerenti, onesti, indipendenti, almeno cosi' spero!
2006-10-30 03:48:41
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answer #2
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answered by mr.wiggles 3
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Domanda difficile. Dove finisce la parzialità e dove inizia la imparzialità. E' come dire cosa è il bello. Bisognerebbe cercare, e sottolineo cercare, di non farsi influenzare da simpatie, culture, ideologie o altro prima di giudicare.
2006-10-30 03:37:27
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answer #3
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answered by paolapoggi50 6
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