L'acronimo Not In My Back Yard, "Non nel mio cortile", denota un atteggiamento che si ritrova nelle proteste contro opere di interesse pubblico e attività che hanno, o si teme possano avere, effetti negativi sul territorio in cui verranno realizzate, come ad esempio grandi vie di comunicazione, sviluppi insediativi o industriali, inceneritori e centrali termiche, termovalorizzatori, discariche, depositi di sostanze pericolose, centrali nucleari e simili.
L'atteggiamento consiste nel riconoscere come necessari, o comunque possibili, gli oggetti del contendere, ma, contemporaneamente, nel dichiararli indesiderabili per via delle fastidiose controindicazioni degli stessi sull'ambiente locale.
Alcuni (spesso i sostenitori della realizzazione di un'opera) arrivano a chiamare questo atteggiamento una sindrome, e a squalificare in questo modo ogni opposizione alla realizzazione dell'opera, comprese le critiche che mettono in discussione i vari aspetti del progetto e della procedura di attuazione.
Altri (spesso i detrattori della realizzazione di un'opera), mettono in discussione l'intero processo che ha portato a decidere la realizzazione dell'opera, e sostengono che l'accusa di essere NIMBY serva solo ad impedire una discussione serena ed approfondita sull'argomento.
A prescindere dai punti di vista bisogna rilevare che - secondo quanto riportato dal Primo Convegno Nazionale Nimby Forum (avvenuto a Roma il 6 luglio 2005) - in Italia solo nel 3% dei casi erano state avviate iniziative di consultazione e informazione delle comunità locali prima dell'inizio dei lavori.
Se i rapporti con i cittadini fossero impostati in maniera più aperta, anche in accordo con la legge 2001/42/CE [1]che invita gli amministratori a consultare e informare i cittadini nel caso di opere a grande impatto ambientale, probabilmente molti casi di proteste e opposizioni sarebbero mitigati, e altri forse sarebbero riconsiderati dai proponenti, dato che a volte grandi opere vengono approvate prima di una seria valutazione di impatto ambientale.
Ad esempio con questi metodi (informazione continua, concertazione, partecipazione alle scelte e benefici compensativi a favore delle comunità locali), in Francia (centre de l'Aube) è stata costruita un'area di stoccaggio di scorie nucleari da 1.000.000 m3 senza particolari opposizioni. Con lo stesso metodo il governo belga, a seguito dell'opposizione delle amministrazioni locali, ha sospeso alcuni progetti ed ha accettato di rivedere la propria strategia generale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi.[2]
In Italia sono numerose le strutture oggetto di contestazione territoriale, ed il fenomeno ha assunto proporzioni rilevanti, coinvolgendo soprattutto impianti legati al ciclo di trattamento dei rifiuti o infrastrutture per i trasporti (si veda ad esempio NO TAV).
2006-10-28 10:25:18
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answer #1
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answered by spicciolo74 2
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Si tratta dell'acronimo della frase inglese Not In My Back Yard, che letteralmente significa " non nel mio cortile". Cosa vuol dire? Vuole dire che tutti sono daccordo a fare qualcosa, anche di potenzialmente pericoloso, purchè questo venga fatto appunto NON NEL PROPRIO CORTILE bensì in casa degli altri!
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Nelle vecchie e blasfeme espressioni italiane si può equiparare alla frase "Tutti finocchi col **** degli altri!"
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2006-10-28 17:11:45
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answer #2
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answered by Anonymous
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Da quelllo che ho capito da una rapida consultazione è l'accettazione di opere pubbliche di qualunque genere purchè non invadano la proprietà privata del sofferente.
2006-10-28 17:09:41
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answer #4
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answered by ehitucucca 5
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