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Soltanto le più famose!

2006-10-24 04:45:17 · 10 risposte · inviata da Elise O 2 in Musica e intrattenimento Cinema

10 risposte

Cristina Comencini.. non me ne vengono in mente altre.

2006-10-24 04:47:41 · answer #1 · answered by Sabrina23 7 · 0 0

Lina Werthmuller

2006-10-24 11:54:00 · answer #2 · answered by Anonymous · 2 0

Lina Wertmuller
Cristina Comencini
Liliana Cavani
simona Izzo
Asia argento
Francesca Archibugi

2006-10-25 03:27:38 · answer #3 · answered by laprofessionista80 5 · 1 0

I regista DONNE sono in netta minoranza rispetto al sesso forte e se è vero che il cinema ha come Patria l'America, le italiane sono come il più piccolo granello di sabbia della spiaggia di Malibù. Credo che le migliori registe cinematografiche italiane siano Cristina Comencini e Francesca Archibugi.

2006-10-24 14:15:54 · answer #4 · answered by Saretta 4 · 1 0

Lina Wertmuller, Cristina Comencini, Francesca Archibugi

2006-10-24 11:58:58 · answer #5 · answered by Anonymous · 1 0

la Comencini...è l'unica che mi viene in mente ora...

2006-10-24 11:47:59 · answer #6 · answered by ladyfindley 5 · 1 0

Lina Wertmuller - Liliana cavani - cristina comencini - Simona izzo

2006-10-25 07:35:16 · answer #7 · answered by beninca a 1 · 0 0

In questo momento mi vengono in mente solo Liliana Cavani e Lina Wertmuller....

2006-10-24 11:54:22 · answer #8 · answered by Chiara M 6 · 0 0

Wertmuller, Cavani, Comencini e Archibugi.
non che ce ne siano molte di più !
ciao.

2006-10-24 16:43:31 · answer #9 · answered by H.D. Chopper 6 · 0 1

Roberta Torre

La scena dei suoi cortometraggi, in video e pellicola, è la città di Palermo, che ha preferito a Milano dove è nata nel '62: periferie urbane e mentali in forte divergenza di sguardo e di narrazione.
Diplomata alla Scuola di Cinema con il corto Cronica, presentato ai festival di Torino ed Aix en Provence, nel 1990 ha realizzato il primo documentario Tempo da buttare, di cui ha curato regia e montaggio, premiato al Festival di Edimburgo per la migliore realizzazione visiva.
Dal 91 vive a Palermo, dove ha prodotto numerosi video, premiati nei maggiori festival (Bellaria, Cinema Giovani/Torino, Taormina arte, etc). Ha promosso e coordinato progetti collettivi, come Anonimi & Indipendenti; è stata curatrice della sezione video del Festival Palermocinema ('93), di Il sud parla a Palermo e del concorso video Trenta secondi dalla fine. Da alcuni anni lavora al progetto di un lungometraggio/musical Tano da morire, melange di fiction e documentario sul mondo della mafia, di cui di recente ha dichiarato che farà curare la musica a Nino D'Angelo, divo e mito popular, a cui ha dedicato il suo ultimo lavoro, presentato quest'anno a Venezia.

Filmografia:

1996 La vita a volo D'Angelo, video
1995 Il cielo sotto Palermo, video, 9'
Angeli dalla faccia storta, video e super 8, 10'
Spioni, video e super 8, 15'
1994 Angelesse, video, 35'
Senti amor mio?, 35mm, 9
Le anime corte, video, 17'
1993 Il teatro è una bestia nera, video, 9'
1992 Sensi Unici (Progetto collettivo), video, 29'
1991 Zia Enza è in partenza, video, 4'
Femmine Folli (Progetto collettivo),video, 30'
Hanna Schygulla, video 9'
1990 Tempo da buttare, 16mm, 18'

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Antonietta De Lillo

Nata sotto il segno dei pesci, a Napoli nel 1960. Ha lavorato come fotografa per vari giornali e riviste e studiato al Dams di Bologna e svolto lavoro di direttrice di fotografia alla Rai per documentari e film di finzione.
Nel 1985 ha fondato a Roma, con Giorgio Magliulo, una società di produzione indipendente la Angio Film, per la quale ha scritto e realizzato (in coregia con Magliulo) Una casa in bilico, premiato a Taormina e segnalato in diversi festival.
Nell'87, vicino a Napoli, apre il centro di produzione cine/tv Megaris, indirizzato soprattutto verso l'Italia del Sud, che ha apportato un buon impulso produttivo e di collaborazione, (con i Teatri Uniti, per es. l'Angio film ha contribuito, come produttore associato, alla realizzazione di Morte di un matematico Napoletano di Mario Martone).
Nel 1990 ha scritto, e ancora corealizzato con Magliulo, Matilda, secondo lungometraggio e premio speciale della giuria ad Annency. Ha poi inizio la produzione dei video/documentari e interviste, tra cui l'intenso ritratto di Alda Merini Ogni sedia ha il suo rumore, ispirato dallo spettacolo teatrale Delirio amoroso di e con Licia Maglietta.

Filmografia:

1996 Racconti di Vittoria (in 3 parti)
1995 Ogni sedia ha il suo rumore, video 35'
1994 La notte americana del dr Fulci, video 30'
1993 Angelo Novi fotografo di scena, video 25'
I promessi sposi, video 20'
1990 Matilda (coregia Giorgio Magliulo)
1987 Prepariamoci agli esami, DM TV 1988 Ecologia e salute, DM
1985 Una casa in bilico (coregia Giorgio Magliulo)

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Cristina Comencini

E' nata e vive a Roma. Laureata in Economia e commercio, sorella di Francesca, anche lei regista, di Eleonora direttrice di produzione e Paola scenografa, ha iniziato il suo lavoro nel cinema scrivendo sceneggiature in stretta collaborazione con la veneranda Suso Cecchi D'Amico: nell'83 Cuore e nell'85 la Storia (da Elsa Morante), diretti da Luigi Comencini. Ha poi lavorato a sceneggiature varie per Giuliano Montaldo, Giacomo Battiato e altri registi italiani ed ha sceneggiato per la Rai Quattro storie di donne con Ennio de Concini e Suso Cecchi D'Amico.
Nell'88 ha esordito nella regia con un suo soggetto originale, Zoo, storia fantastica di due adolescenti, variamente premiato: Globo d'oro della stampa estera, Festival di Annecy in Francia, di Essen in Germania, etc.
Fanno seguito: nel '90 I Divertimenti della vita privata, tratto da un suo racconto, nel '92 La fine è nota da un romanzo di G. Holiday Hall e nel '95 Va dove ti porta il cuore, dal romanzo della Tamaro.
E'anche apprezzata autrice di romanzi. Ha esordito da Feltrinelli nel 1991 con Le Pagine strappate che ha avuto varie edizioni traniere. Nel '94 ha pubblicato, ancora per Feltrinelli, Passione di famiglia, un racconto intenso, ricco di commozione e arguzia, e di strategie femminili di sopravvivenza.

Filmografia:

1995 Va' dove ti porta il cuore
1993 Quadri da un matrimonio CM 28'
1992 La fine è nota
1990 I divertimenti della vita privata
1987 Zoo



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Francesca Archibugi

Nata a Roma nel '60, racconta che un'esperienza di attrice per uno sceneggiato tv è stata l'occasione che l'ha fatta seriamente innamorare del cinema.
Ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia tra l'80 e l'83 e il Laboratorio di Bassano di Olmi e Valmarana; sono di questo periodo alcuni cortometraggi che l'hanno segnalata come figura di punta del rinnovamento generazionale e stilistico del cinema italiano.

Mignon è partita dell'88, film di successo anche internazionale, segna l'inizio di una nuova stagione di film coraggiosi di giovani autrici/ori. Mostra in modo personalisimo le crisi, i turbamenti e le inquietudini dell'adolescenza e delle relazioni negli spazi di vita, tema caro all'Archibugi, che torna, in modi diversi, anche nei film successivi.
Verso sera (1990) mette in scena l'indefinitezza, in una storia narrata da un nonno a una nipote, Mescalina "perchè mamma e papà mi hanno fatto sotto un fungo?": è un confronto tra certezze e ricerca, ordine e disordine, riti e miti sociali nell'orizzonte del '77 metropolitano.
Nel Grande Cocomero esperienze diverse riescono invece a incontrarsi e a ricomporre identità dissociate in una cifra di racconto poetico e vivido oltre la malattia e la morte. (Vi si sente il respiro e l'impegno di Marco Lombardo Radice e delle scommesse che alcuni/e come lui hanno saputo fare. Peccato che per lo più siano morti, se non realmente, come Marco, simbolicamente!)
A trentaquattro anni lascia il mondo quotidiano, romano, guardato con partecipazione, e affronta il dramma in Con gli occhi chiusi del '94 (da un prestigioso romanzo di F. Tozzi) . Nella campagna toscana d'inizio secolo, l'amore infelice d'un figlio di padroni per una contadina il cui destino appare ineluttabile è narrato con alta maestria professionale e mai convenzionale o banale (la mutazione interpretativa della Caprioglio ne è un indizio non secondario, ci pare!).
Con L'albero delle pere del '98 torna al brillìo incerto dell'adolescenza e degli affetti nelle relazioni familiari.
Domani del 2001 va sulla scena del terremoto in Umbria: la sorte precaria del dopoterremoto, famiglie e figli, ragazze e ragazzi in relazione, la scuola e la prof, un restauratore inglese venuto per restaurare un affresco del Beato Angelico e la maestria di mostrare relazioni ed emozioni.

Gabbiani - studio su "Il Gabbiano" di Anton Cechov del 2004, evento speciale nella sezione cinema digitale della 61° Mostra del Cinema di Venezia è una speciale lezione di cinema in forma di opera aperta realizzata con le/gli allievi del Centro Sperimentale. Nel '97 aveva lavorato in forma simile, anche se in contesti diversi, al bel documentario "la strana storia di Banda Sonora" su la strana scuola di musica di Battista Lena.

Filmografia:

Cortometraggi
1994 L'unico paese al mondo (collettivo)
1986 Il Vestito più bello
1985 La piccola avventura
1983 La guerra appena finita
1982 Riflesso condizionato

Lungometraggi

2004 Gabbiani. Studio su "Il gabbiano" di Cechov
2003 Renzo e Lucia - film Tv
2001 Domani
1998 L'albero delle pere
1997 La strana storia di banda sonora - doc
1995 Con gli occhi chiusi
1993 Il grande Cocomero
1990 Verso sera
1988 Mignon è partita

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Fiorella Infascelli

Romana, cinéphile, ha una varia attività professionale sia in campo pubblicitario che cinematografico.
Ha iniziato nel 73 come assistente alla regia di E. Greco, ne L'invenzione di Morel ed ha continuato con numerosi altri, tra cui: P.P.Pasolini in Salò o le 120 Giornate di Sodoma, G. Bertolucci in Berlinguer ti voglio bene, G. Battiato in Colomba, B. Bertolucci in La tragedia di un uomo ridicolo.
La sua prima regia televisiva è Ladra di sogni, trasmessa su Rai2 nel '78: breve comica (15') con R. Benigni ambientata nel 700.
Nell'80 ha diretto Ritratto di donna distesa, una seduta di picoanalisi. Film televisivo di 45' prodotto da Rai2, girato negli studi di Napoli con Giuliana De Sio e Amedeo Fago, è stato presentato in vari festival italiani e stranieri (da Salsomaggiore a Rotteram, alla Kitchen di N. York, S. Francisco, Los Angeles). Nell'82, con Pa'.. ritratto intervista del padre produttore (14') inizia una serie di video interviste tra cui Pavarotti e Benigni.
Il suo primo lungometraggio La mascera (del 87), prodotto da Rai2 e Ist. Luce, è una favola morale ambientata in un Settecento irreale. Sceneggiato con Adriano Aprà e girato in 6 settimane nei dintorni di Roma, è stato selezionato per Un Certaine regard Di Cannes '88 e presentato in oltre 40 festival nel mondo, da Londra a N. York, Deli, Gerusalemme, San Paolo, Istambul..)
Nel 1991 gira Zuppa di pesce, racconto di emozioni e di memoria dalla fine degli anni 50 ai 70 che si svolge su due linee, il rapporto/il conflitto/la famiglia e il cinema.

Filmografia:

1991 Zuppa di pesce
1987 La maschera
1983 Pa'.. video 14'
1980 Ritratto di donna distesa TV 45'
1978 Ladra di sogni 15'



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Liliana Ginanneschi

Di origine toscana, dopo aver conseguito il diploma di Belle arti a Roma, ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia, i corsi di sceneggiatura di Pirro, direzione e recitazione di Michalkov.
Dal 1980 ha lavorato al casting e come aiuto regista in numerose produzioni e frequentemente con la Rai per la realizzazione di cortometraggi.
La sua prima regia, nel 78, Sotto il muro, cortometraggio girato in 16mm, di cui firma anche il soggetto, la sceneggiatura e il montaggio viene segnalata a Venezia, al Festival di cinema sperimentale di Parigi e a Sorrento. Nell'80, ancora a Venezia, presenta il suo saggio di diploma Il falso vecchio (di cui firma ancora oggetto, sceneggiatura e montaggio).
Nel 1991 realizza, per la produzione di Francesca Noè, Faccia di lepre, con Annie Girardot. E' la storia di "Marlene", barbona infagottata di stracci che regola il traffico in un incrocio stradale di una trafficata periferia bolognese, e una giovane dirigente d'azienda che la travolge con l'automobile, la porta al pronto soccorso senza fermari a dare le generalità.. ma un certo desiderio inquieto non si placa ..

Filmografia:

1991 Faccia di lepre
1980 Il falso vecchio
1979 Affettuosamente ciak
1978 Sotto il muro



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Emanuela Piovano

Nata a Torino nel '59, ha una formazione poliedrica (danza, musica, fotografia e vari diplomi, tra cui laurea in lettere con indirizzo artistico) ed una ampia esperienza di ricerca, di collaborazione ed animazione in progetti comuni, di produzione indipendente.
Ha svolto attività di animazione teatrale e musicale con comunità giovanili e infantili, con cui ha prodotto anche audiovisivi.
Dall'81 all'87 è stata ricercatrice presso l'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza dove ha collaborato alla realizzazione di filmati didattici, al recupero e riedizione di filmati d'archivio e al film Le prime bande di P. Gobetti. E'stata redattrice di riviste di storia e critica cinematografica ed ha organizzato rassegne per il Comune di Torino e Varese.
Ha partecipato a cooperative di produzione; con la Cinema di Varese ha prodotto il film di Gabriella Rosaleva Processo a Caterina Ross (menzione speciale della giuria a Locarno '82). Nel '84 ha fondato Camera Woman con cui ha realizzato: D'amore lo sguardo (registe a Torino), Il corpo, il gesto, le donne, il cinema (86), Camera Oscura (88), Milonga de la nina (studio per Marilaide Ghigliano fotografa) e Epitolario Immaginario (videolettere dal carcere).
Alla fine dell'88 ha fondato la società Kitchenfilm con cui ha realizzato Le rose blu, un film collettivo dal carcere femminile delle Vallette di Torino, un film che prende alla gola e al cuore. Non è un film sulle donne in carcere ma di donne in carcere "Anche se porta la mia firma - dice Emanuela - è stato realizzato da almeno 50 donne". La rosa blu dal gambo lungo è portata alle detenute da Laura Betti che apre il racconto, chiuso da un rogo; quello reale delle Vallette in cui sono morte alcune delle protagoniste e Lidia, la voce e il volto del film, ispiratrice del titolo "Non ce ne sono rose blu, sono solo chiuse qua dentro".

Filmografia

1993 Complice il dubbio
1992 La cosa più bella
1991 L'aria in testa
1990 Le rose blu
1988 Videointervita a Piero Gilardi
1988 Milonga de la nina VD
1988 Epistolario immaginario VD
1987 Senza fissa dimora



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Anna Di Francisca

Milanese trentacinquenne, predilige i colori un pò acidi e gli ambienti di arguzia quotidiana, il registro comico che tende a svuotare i luoghi comuni e il racconto agrodolce senza eroi nè antieroi nè eroine.
Ha al suo attivo numerose aiuto-regie per la tv e il cinema, documentari e sit-com televisive, tra cui Felice, storie di un condominio romano, e Casanostra, girato a Cagliari, per la Rai. Ha lavorato infatti alcuni anni per la sede Rai di Cagliari, per cui ha realizzato 6 puntate (30') di Casanostra, un documentario/fiction sulla vita, gli umori e le fantasie delle persone anziane. Girato tra la casa di riposo di viale Fra Ignazio e i giardini prospicenti, si è avvalso della partecipazione, arguta e toccante, di Benito Urgu mostrato nel suo animo gentile. Partecipa ed è selezionato in vari Festival e premi (Fi, Umbria Fiction, Prix Europa 92, Premio Italia 93, etc)
Il suo primo film (presentato con successo a Venezia 96), prodotto dalla giovane Gabriella Buontempo in collaborazione con Rai3, La bruttina stagionata (tratto dall'omonimo romanzo di Carmen Covito), conferma la spiccata propenzione della regista allo svuotamento dei luoghi comuni e una cifra di racconto singolarissima: vitalismo dei personaggi tendente al parossismo, colori decisi e scenografie esagerate, situazioni sopra le righe, colonna rumori da cartoon...
Marilina "la bruttina" è interpretata dalla azzeccatissima Carla Signoris (la "femmina" del gruppo dei Broncoviz).
Sottolinea Anna De Francisca che la coraggiosa scelta della Signoris come protagonista si è potuta realizzare anche grazie alla complicità della produttrice "Le devo molto perchè mi ha permesso di lavorare sugli interpreti che avevo scelto, lasciandomi libera di rifiutare imposizioni di attori che forse avrebbero dato più soldi al film ma meno anima .. Avere attori imposti è come dipingere con colori sbagliati che non sono quelli con cui vedi il mondo" (Noi Donne, maggio 96. "Senza attributi" di Tiziana Gagnor)

Filmografia:

1995 La bruttina stagionata
1993 Escluso perditempo
1992 Felice, Rai3
1991 Casa nostra, Rai3
1991 Quando lo stato uccide, Rai2
1990 Memorie, RAI3 (5 documentari sugli anni 60)
1990 Luoghi comuni: bar - gli intrepidi CM
1990 Salone Carmen, Rai1
Le informazioni e le foto sono tratte dai vari cataloghi del Laboratorio Immagine Donna di Firenze, dalla rivista Noi Donne, dal repertorio L'occhio delle donne a cura di Laura Modini.


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2006-10-24 11:51:42 · answer #10 · answered by Klark 4 · 0 2

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