fino quasi alla fine degli anni 80 esiteva una proporzione tra stipendi medi e costo degli affitti (ma anche delle rate dei mutui). diciamo che mediamente un affitto costava tra il 30 e il 35 % di uno stipendio. Poi il rapporto si è alterato e non si è più ripreso.
i piani regolatori dei comuni finiscono per imporre vincoli alle costruzioni;
le città cosiddette d'arte considerano arte qualsiasi mattone e si può solo restaurare e non buttare giù e ricostruire.
la domanda è cressciuta e l'offerta di immobili molto meno. nei periodi rischiosi per l'investimento ed il risparmio il mattone diventa bene rifugio e fa salire il valore degli immobili.
la tecnologia e le novità in tema di costruzione sono estremamente lente ad entrare in Italia, Paese molto conservatore in questo senso. non si riconosce un vero valore a scienze come l'urbanistica, l'architettura e le scienze delle costruzioni. le costruzioni successive agli anni 60 sono firmate essenzialmente da geometri che dovrebbero fare al massimo i capicantiere e invece sono una lobby potente e numerosa.
Il capitalismo considera il capitale o come circolante: che si esaurisce in un unico ciclo, o come fisso, cioè che esaurisce la sua utilità in un certo numero di anni. in italia il capitale immobiliare è eterno, non finisce mai. se ad esempio un quartiere edificato in una certa epoca, con ingressi smisurati, soffitti altissimi, ecc. ad un certo punto fosse considerato ammortizzato, potrebbe essere abbattuto e ricostruito con soffitti alti la metà (più appartamenti) con uso razionale dello spazio, con nuove tecniche, nuovi materiali (antisismica, risparmio energetico, sicurezza antincendio, parcheggi, verde fruibile, ecc.). ma tutto questo in Italia è una utopia. non puoi nemmeno cambiare un fottuto fienile in disuso da 50 anni. Per ultimo ed in sintesi direi che il nostro paese ha un malinteso senso della democrazia: una città, p. es. è democratica se ti permette di accedere a diritti basilari, come la casa, il trasporto pubblico, ecc, ad un costo sostenibile dai redditi medi.
2006-10-19 22:07:14
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answer #1
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answered by Anonymous
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Contro chi? Dovremmo ribellarci contro l'inflazione, contro gli stipendi bassi, contro gli affitti alti, i prezzi delle case in continua salita, il continuo aumento delle bollette, delle tasse, del costo dei generi alimentari, dei medicinali, contro la normativa sul lavoro che non garantisce contratti stabili ecc ecc. Sono tutte cose vere e ci colpiscono tutti, ma come si fa? Facciamo la rivoluzione? Io credo che i tempi delle barricate (purtroppo o per fortuna a seconda dei casi) siano finiti....
2006-10-19 22:26:45
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answer #2
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answered by Anonymous
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perchè non chiediamo a Veltroni e banda di darti le loro case che in pieno centro pagano meno della tua sicuramente , ,,,.-
2006-10-19 21:26:36
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answer #3
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answered by Fabia 2
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gia... ecome mai ci vuole un'intera vita di stipendi per pagare una casa???
perche nessuno si ribella???
gia....
ma io nel mio piccolo che posso e devo fare???
porto i bambini per strada????
2006-10-19 21:19:47
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answer #4
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answered by flavia_2004_it 3
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grazie a berlusconi , quelli che pagano tali stipendi guadagnano molto di più ! e se lasciano quella casa perdono misteriosamente il lavoro ! chiaro ?
non mi chiedere perchè prodi sembra invidioso di tutto ciò ! non saprei risponderti !
2006-10-19 22:00:26
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answer #5
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answered by peppenieddu 4
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penso che tutto dipenda dal valore che si dà alle cose... per un'auto o un viaggio ci si riflette a lungo, ma la casa. il nido, il luogo dove rifugiarsi dopo una lunga giornata di impegni, le persone fanno anche follie... comprarla per la maggior parte delle persone, che non hanno un lavoro sicuro, è un'utopia e chi le affitta, sapendo tutto questo, gioca al rialzo... non ci si può lamentare per qualcosa che, almeno apparentemente, è privo di soluzione...
2006-10-19 21:34:44
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answer #6
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answered by Anonymous
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Sicuramente ai ragione, anche io pagavo l' affitto...Però, se ci pensi bene non si sa nemmeno contro di chi ci dovremmo ribellare. Ci sono al mezzo le leggi del mercato, l' inflazione ed i privati che così riescono ad accedere ad una seconda fonte di guadagno. Poi la prima cosa per cui ci dovremmo ribellare sono i costi irraggiungibili degli immobili. In grande parte la colpa è sempre della gente che preferisce indebitare l' intera famiglia per decenni con la banca per poter comprarsi una casa. Certo, tanti lo fanno per la rivalutazione dello stesso immobile in massimo 5 anni dal acquisto. I primi a rifiutare dovrebbero essere i giovani. Purtroppo non ci sono tanti che lo farebbero.
2006-10-19 21:31:16
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answer #7
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answered by Julia 2
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non è assolutamente vero!!
dipende dalla situazione....e dal conoscere i propri limiti!!
io ho abitato da sola fuori casa per quattro anni!! e sebbene lavorassi part-time il mio affitto non arrivava mai oltre la soglia dei 300 euro!! ..spese escluse ovviamente!! certo lasciava un po a desiderare come casa!! però era sempre un tetto sopra la testa!!
2006-10-19 21:20:46
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answer #8
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answered by anna m 2
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Ma comprala!
Oggi con le sovvenzioni e la facilità di avere sovvenzioni e prestiti e semplicemente da pazzi, stare in affitto.
2006-10-19 21:19:44
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answer #9
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answered by ? 4
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è vero, tutti sotto a un ponte
2006-10-19 21:16:42
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answer #10
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answered by jeff 5
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