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ciao. sapete qual'è l'origine del detto "fare san martino" per indicare un transloco?? tutte le risposte sono ben accette. ciao grazie a tutti

2006-10-17 09:35:26 · 13 risposte · inviata da Anonymous in Società e culture Società e culture - Altro

13 risposte

S.Martino
La sua festa fissata l’11 novembre, collocata alla fine dell’annata agricola e al principio della stagione invernale, diede origine a molte tradizioni legate all’attività agricola ed al mondo rurale. In quei giorni si completa la raccolta dei frutti, il mosto ribolle nei tini ed è prossima la svinatura. I boschi sono ricchi di selvaggina, di funghi, di castagne, di nespole.
Tutto ciò è occasione di incontri, di festa, di abbondanti libagioni.
Sono i giorni in cui si rinnovano i contratti di affitto dei fondi rustici, dei pascoli, dei boschi. Molte famiglie caricano le povere masserizie su di un carro e cambiano padrone e residenza, devono traslocare, cioè “fare S.Martino”.
Alla diffusione del culto di S.Martino contribuirono in modo determinante i monasteri benedettini di Brescia che nel territorio contavano estesi possedimenti. Sicuramente conosciuto in Lombardia, meno nel resto d'Italia.

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Per zinzega...grazie per l'apprezzamento, inoltre ti volevo chiedere: ma la soluzione di quel rebus me la vuoi dire per favore, mi hai fatto diventare pazzo per una notte e un giorno! ciao!

2006-10-17 10:08:46 · answer #1 · answered by _M_A_X_ 6 · 2 0

Tradizionalmente, anche oggi (Legge n°203/82), si fa terminare l'annata agraria il giorno 10 novembre di ogni anno e si fa iniziare la successiva appunto l'11. Questa data tradizionale corrisponde ad un periodo dell'anno in cui si sono terminate la maggior parte delle operazioni colturali ed è appunto propizia per i cosidetti "cambi a colonia" cioè i mezzadri (un contratto ormai scomparso) e gli affittuari potevano fare trasloco da un fondo ad un altro. Non sempre "fare San Martino" ha un significato positivo perchè in molte realtà si trattava di cambiare podere e casa e non sempre si andava a star meglio. In quel momento i proprietari e gli affittuari facevano e fanno le stime dell'annata, cioè i conti di chi ha pagato e cosa e vengono regolati i conti. Se vi piace vedere un'immagine ben ricostruita di quello che succedeva fino agli anni 30/40 andatevi a rivedere "900" di B. Bertolucci. Carri stracolmi di masserizie che si spostavano, tirati dai buoi, anche per molti chilometri per raggiungere la nuova sistemazione. Anche oggi si "fa San Martino", ma con frequenze molto più lunghe, i contratti d'affitto infatti per legge durano almeno 15 anni, con alcune eccezioni. La storia del mantello di San Martino qui non c'entra, quella è solo la rappresentazione icononografica che ha motivato la assunzione agli altari del cavaliere Martino e del miracolo della "sua" estate.

2006-10-17 21:25:38 · answer #2 · answered by Anonymous · 0 0

Il giorno di S. Martino era usanza concludere il rapporto di lavoro dei braccianti agricoli. Chi non aveva il rinnovo del contratto oppure trovava qualche offerta migliore per l'anno successivo, traslocava per stabilirsi nella nuova dimora. Ciò avveniva in un momento di stasi della coltivazione della terra, quando i lavori grossi erano terminati e si attendeva la stagione propizia per ricominciare.
Nel 1959, durante la II guerra d’Indipendenza, nell’imminenza della battaglia di S. Martino, località a sud del lago di Garda bresciano, si ricorda che il Re pronunciò la famosa frase in dialetto piemontese: "fiuoi prenduma ….Figlioli bisogna prendere S. Martino, se no i Tedeschi lo faranno fare a noi…” col chiaro riferimento al rischio di lasciare tutto con armi e bagagli!

Ottimo quanto dice Max, con descrizione tipica dell'ambiente bucolico.

2006-10-17 18:33:26 · answer #3 · answered by Anonymous · 0 0

sinceramente nn lo so xkè...mma se scoprirai il xkè...me lo dici??Te ne sarò grata...!!

2006-10-17 17:16:37 · answer #4 · answered by Rò§@lb@ 2 · 0 0

Traslocare. Espressione molto diffusa presa dal mondo agricolo. I contratti di affitto dei contadini nei poderi, di durata annuale, scadevano in novembre e, nel caso non vi fosse il rinnovo del contratto, i contadini stessi dovevano traslocare entro il giorno di San Martino, 11 novembre.

2006-10-17 17:16:06 · answer #5 · answered by ileana4 3 · 0 0

l'11novembre per tradizione è una bella giornata chiamata appunto l' estate di s.Martino per quella storia che Martino donò al povero il suo mantello e il Signore una bella giornata calda per ricompensarlo, per questo i contadini poveri che dovevano traslocare da un podere all'altro sceglievano l'11 novembre,da questo si dice S;Martino per effettuare un trasloco,ciao

2006-10-17 16:58:50 · answer #6 · answered by lilly 5 · 0 0

A San Martino ogni mosto è vino si diceva una volta.
Poi se conosci le poesie di Totò compresa nel volume "A livella" oltre alla poesia che da il titolo al libro c'è Filosofia dove dice che San Martino è il santo protettore dei cornuti.

2006-10-17 16:55:33 · answer #7 · answered by Monello 4 · 0 0

anche i contadini alla fine della stagione (11 novembre) quando finiva la stagione dovevano traslocare per andare su altre terre...

2006-10-17 16:54:11 · answer #8 · answered by bimba 2 · 0 0

San Martino 11 Novembre i braccianti stagionali lasciavano le fattorie e tornavano ai loro paesi. Andate a vedere "l'albero degli zoccoli" (Bertolucci) e vedrete fara S. Martino. xxxxx

2006-10-17 16:50:17 · answer #9 · answered by Anonymous · 0 0

anch'io conosco questo detto ma non so perchè si dica così...

2006-10-17 16:45:31 · answer #10 · answered by elisabetta 2 · 0 0

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