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Se conoscete la storia me la raccontate? Sono curiosa, grazie a tutti!!!!!

2006-10-16 08:19:35 · 8 risposte · inviata da Anonymous in Arte e cultura Arte e cultura - Altro

8 risposte

Invece di copiare qua e la pezzi di documenti da internet ti risponderò con le mie parole, a me l' opera, che già conoscevo, da un senso di angoscia, come se fossero due cadaveri morti soffocati a porsi uno di fronte all'altro, in una macabra esasperazione fra morte e eros, il meccanismo morte e eros è da sempre esistito fin dagli albori del' arte, un altra cosa che mi fa venire in mente, ma solo in minima parte è Cristò che decontestualizza gli oggetti impacchettandoli, o coprendoli, cosi che alla loro scoperta acquistassero un nuovo splendore, forse è un misto di morte e di voler riscoprire i due volti, e di esperienza personale dato dalla morte della madre per soffocamento....

2006-10-17 06:19:08 · answer #1 · answered by Anonymous · 1 3

Due domande su magritte in una sera. Incredibile!
"Quale modo migliore di raffigurare l' accecamento dell'amore se non ponendo sul volto degli amanti un velo? Lasciandoli così alla loro dolce cecità?"
Queste parole non sono del tutto mie. Sono un vecchio ricordo di una serata artistica. Ovviamente le condivido pienamente altrimenti come le potrei ricordare?

ps. lasciate perdere l'enciclopedia.... ;-)

2006-10-16 15:37:41 · answer #2 · answered by Caìgo 7 · 6 0

René Magritte, Gli amanti, 1928

Uno dei meccanismi utilizzati da Magritte, per giungere alla rappresentazione surreale, è quello di coprire il volto dei personaggi ritratti per cancellarne l’identità. Ai volti sovrappone delle colombe, a volte delle mele, in questo caso copre i due volti con due lenzuoli. L’effetto è tanto più sorprendente se, come in questo caso, i due personaggi si stanno baciando. La sensazione che ne deriva è di malinconia per la crudeltà imposta ai due personaggi, ai quali viene negata la piena potenzialità del gesto compiuto.
Secondo alcuni, i personaggi velati, che spesso abiteranno le tele di Magritte a partire da questo periodo, evocano il ricordo del suicidio della madre dell’artista che fu ripescata nel fiume Sambre, col volto interamente nascosto dalla camicia da notte che si era ribaltata. Egli era appena quattordicenne quando accadde questo che sembra essere stato l’unico evento drammatico a gettare un’ombra sulla sua vita apparentemente tranquilla. Secondo altri, neanche ciò avrebbe scosso particolarmente l’esistenza piccolo-borghese del pittore, per cui i volti velati e mascherati testimonierebbero piuttosto l’interesse di Magritte per i film di Louis Feuillade.

2006-10-16 15:29:20 · answer #3 · answered by La Fra Romaticamente Schierata 6 · 5 0

la madre di magritte era morta annegata, l'avevano trovata con la camicia da notte in faccia.
Gli amanti hanno un pezzo di stoffa che copre i loro visi, o sbaglio?

2006-10-16 15:31:13 · answer #4 · answered by _ 3 · 3 0

Uno dei meccanismi utilizzati da Magritte, per giungere alla rappresentazione surreale, è quello di coprire il volto dei personaggi ritratti per cancellarne l’identità. Ai volti sovrappone delle colombe, a volte delle mele, in questo caso copre i due volti con due lenzuoli. L’effetto è tanto più sorprendente se, come in questo caso, i due personaggi si stanno baciando. La sensazione che ne deriva è di malinconia per la crudeltà imposta ai due personaggi, ai quali viene negata la piena potenzialità del gesto compiuto.

2006-10-16 15:27:39 · answer #5 · answered by Anonymous · 2 0

René Magritte, Gli amanti, 1928

Uno dei meccanismi utilizzati da Magritte, per giungere alla rappresentazione surreale, è quello di coprire il volto dei personaggi ritratti per cancellarne l’identità. Ai volti sovrappone delle colombe, a volte delle mele, in questo caso copre i due volti con due lenzuoli.

L’effetto è tanto più sorprendente se, come in questo caso, i due personaggi si stanno baciando. La sensazione che ne deriva è di malinconia per la crudeltà imposta ai due personaggi, ai quali viene negata la piena potenzialità del gesto compiuto.

2006-10-16 17:13:04 · answer #6 · answered by ★HELDA★C★ ★ ★ ★ ★ 7 · 1 0

MAGRITTE, SOGNI E RICORDI
Nulla è più lontano dalla realtà quanto una reale visione dell’anima allo specchio. Nulla è più lontano dall’irrazionale quanto l’inconscio razionale di Magritte. Percezione sensoriale, frantumazione dello spazio, dilatazione del tempo. Al di là della mente, nell’estrapolazione arcaica di segni che rimandano al sensibile, tutto a un senso. Surrealistica introspezione dell’io nella conflagrazione di arte, filosofia e psicoanalisi. Il corpo, tempio dell’essere acquista valenza simbolica e l’astrazione dell’anima prende forma.
Renè Francois Magritte nasce nel 1898 a Lesines, in Belgio, monarchia indipendente dal 1831.
Non amava le biografie, la vita di un’artista, secondo Magritte, sta nelle proprie opere che la devono smentire. Una vita imperniata sui ricordi è presagio di una esistenza persa è l’immagine del passato in una proustiana ricerca del tempo perduto. Il pensiero froidiano, riconosce la presenza dei ricordi nel lavoro della memoria e in Magritte l’affermazione dello psicoanalista J.-B. Pontalis assume il suo pieno significato:
Non abbiamo ricordi d'infanzia, ma solo ricordi sulla nostra infanzia. Essi non emergono dal passato remoto ma si formano in tarda età. La nostra memoria è una finzione retroattiva, retroattivamente anticipatrice, che appartiene a pieno titolo al regno della Phantasia".
Il ricordo vive nell’inconscio, Freud ne percorre i labirinti, ne scandaglia il territorio, mettendo a nudo paure, ansie e desideri. Intime rivelazioni emergono dalla profondità dell’animo umano in riflessi di un vissuto inesplorato, enigmatico e visionario. Nell’inconscio, l’illogico incontra il ricordo e ne scaturisce l’iconografia sequenziale d’istanti cristallizzati nella nostra memoria emotiva. Appare, allora chiaro , come il tema costante della pittura di Magritte, si risolva in un segmento di ricordo legato alla morte della madre. Nel 1912 infatti, la madre viene trovata annegata nel fiume Sambre, con la testa avvolta da una camicia da notte. Il ricordo della camicia da notte che copre il volto, ritorna come un leit motiv in moltissimi lavori di Magritte. (L'historie centrale e i volti degli Amanti del 1928)

2006-10-16 15:33:00 · answer #7 · answered by Anonymous · 1 0

E' disarmante

2006-10-16 15:22:16 · answer #8 · answered by Anonymous · 1 0

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