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26 risposte

Per fare o non fare la Comunione non serve il permesso di nessuno, tranne quello della propria coscienza e della propria fede: nessuno sarebbe fermato !

2006-10-10 21:45:00 · answer #1 · answered by giulietta 7 · 1 3

Un assassino può fare la comunione solo dopo aver confessato il peccato a Dio e alla giustizia e dopo aver ricevuto la penitenza dal sacerdote e dal giudice. Nel primo caso però deve essere veramente pentito e mantenere la promessa di non vivere più nel peccato mortale altrimenti decade tutto. Nel caso del divorziato non è proprio così come dici : se il divorziato rimane in seno alla Chiesa e si prodiga per la parrocchia e la frequenta costantemente anche nelle celebrazioni, so che gli viene concessa la comunione. In ogni caso può ricorrere alla Sacra Rota. La differenza sostanziale tra i due peccatori sta nel fatto che il divorziato ha rotto il legame del Matrimonio, quindi ha ripudiato un Sacramento. L'assassino ha violato un Comandamento.
Ciao.

2006-10-11 07:16:14 · answer #2 · answered by Vittorio 5 · 1 0

Perchè un divorziato (e risposato) non è in uno stato di grazia, rifiutando il coniuge da cui è unito con un vincolo sacro, contratto in piena libertà.
Un assassino invece, pentendosi sinceramente riacquista la grazia di Dio e si può riaccostare al sacramento dell'Eucaristia.

E' comunque sconcertante trovare in chi risponde a queste domande tanta ignoranza in questioni religiose, e proprio costoro sparano a zero sulla Chiesa pur non sapendo nemmeno di ciò di cui stanno parlando.

2006-10-11 06:20:41 · answer #3 · answered by Spiridione 4 · 1 0

Per poter fare la comunione occorre essere, dice la Chiesa, in Grazia di Dio e per esserlo è necessario pentirsi del male fatto e rimediare.
L'assassino, purtroppo, non ha rimedio dato che i morti non resuscitano, quindi gli si deve dare atto del pentimento e accettare una vita futura senza la reiterazione del peccato. Ovvio che uno si asterrà dall'uccidere.
Il divorziato che si pente e continua a convivere more-uxorio con il nuovo partner non ha modo di dimostrare il proprio pentimento e quindi lui continuerà, di fronte alla comunità, ad essere irrimediabilmene e ""formalmente" peccatore.

Questo è il fatto.
Non vi sono due pesi e due misure, vi è soltanto l'applicazione di una norma coerente con le Leggi della Chiesa.

Per chi non approva queste leggi non c'è che un rimedio: non fare più parte della Chiesa visibile e non dimenticare che alla fine il primato è sempre e solo della coscienza individuale quindi le regole vanno bene solo per chi vuole seguirle.
E chi è in buona fede e si comporta secondo coscienza anche se non può comunicarsi è ugualmente considerato parte della Chiesa.

2006-10-11 03:17:00 · answer #4 · answered by marte 6 · 3 2

Il divorzio, come l'aborto, presenti e regolamentati nella legislazione, mettono in ulteriore pericolo il controllo del corpo sociale da parte dell'apparato ecclesiastico: una donna che sceglie di abortire (ed io, come laico, dico che avrebbe fatto meglio a ricorrere prima ad anticoncezionali; ma... è una persona libera, come da Costituzione vigente) o una coppia che divorzia segnano un allontanamento se non una rottura, con evidenti conseguenze. Non così un peccatore; non a caso (e sebbene anche a non pochi uomini di chiesa che stanno dalla parte degli onesti questo sia molto indigesto) i mafiosi sono tutti più che religiosi, anzi rigorosamente bigotti. Del resto, le contraddizioni non si fermano qui: davvero a tutti i divorziati la Chiesa nega i Sacramenti? Nemmeno per idea, dipende dalla collocazione sociale, dal prestigio e dall'influenza politica. Secondo voi Silvio di Arcore (con figli di primo e di secondo letto) o Ferdinando di Bologna (divorziati) sono trattati come i comuni mortali?

2006-10-11 03:09:13 · answer #5 · answered by Proteo 7 · 2 1

Penso che l'unico a giudicare sta più in alto di noi,la chiesa (pur considerandomi Cristiana e praticante) è fatta anche di persone umane, che d'istinto giudicano il comportamento e i peccati degli altri.
La soluzione sta nella coscenza di una persona, anche un divorziato se va in un'altra parrocchia può fare la comunione, sebbene un contrapposizione con dei principi.
Io sinceramente la comunione la faccio quando me la sento, quando reputo di esser pronta per un momento così ravvicinato con Dio, per dare importanza a quello che faccio, per me non è una routine da seguire per forza perchè lo fanno tutti. Ciao, buona giornata

2006-10-11 03:00:39 · answer #6 · answered by ♥ЖZiaЖ♥ 3 · 1 0

Per la Chiesa il matrimonio non è un contratto, ma un vincolo e una promessa fatta davanti a Dio e perciò non può essere rotta da nessuno (a meno che non ci siano condizioni particolari e si può chiedere l'annullamento). Con il sacramento della riconciliazione, un assassino (e qualsiasi peccatore) se veramente pentito di ciò che ha commesso, ottiene la remissione dei suoi peccati e per questo motivo può avvicinarsi al sacramento dell'eucaristia.
Giusto o sbagliato che sia... questo è quello che dice la Chiesa.

2006-10-11 06:43:43 · answer #7 · answered by Als 2 · 0 0

Guarda questa aè una cosa che nn ho mai capito neanche io sono divorziata ...la storia è molto lunga e nn mi va di raccontarla cmq avevo degli ottimi motivi per farlo ma nn posso fare la comunione nè fare da madrina per la cresima a nessuno

2006-10-11 03:25:53 · answer #8 · answered by florapast54 4 · 1 1

Di per se un divorziato può fare la Comunione, sono i divorziati-risposati che non possono. La differenza sostanziale è che l'assassino si pente e si confessa (e non ripete il crimine) può ricevere l'assoluzione, per il divorziato-risposato il peccato è continuo... Può non essere condivisibile ma queste sono le regole. Se uno crede allora le accetta, se uno non crede se ne frega.

2006-10-11 03:01:51 · answer #9 · answered by Char Aznable 6 · 1 1

E' una grande cazzata!
Farei fare la Comunione a tutti quelli che si sentono a posto con la propria coscienza e non in base ai matrimoni falliti....
La Chiesa a volte non sa quello che fa.

2006-10-11 02:49:54 · answer #10 · answered by **Amy** 4 · 2 2

come sempre questo è l'ennesimo esempio di coerenza della chiesa...e ti sei mai chiesto perchè certi divorziati (vedi Casini o Berlusconi, quest'ultimo divorziato e risposato in comune) possono fare la comunione?
per inteso, io non ce l'ho per il fatto che proprio quei due soggetti possano farla...però non accetto questo modus operandi, che si basa su chi si accinge ai sacramenti.
Pinco pallino qualsiasi divorziato è uguale a Casini divorziato, sbaglio?

2006-10-11 02:47:42 · answer #11 · answered by debora s 4 · 2 2

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