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2006-10-10 07:00:32 · 18 risposte · inviata da caseyelektra12 2 in Musica e intrattenimento Cinema

18 risposte

veramente bello, ma perchè i film così belli devono sempre finire male

2006-10-10 21:28:00 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 1

bellissimo..molto toccante....non tutti i film hanno un lieto fine...come nella vita.ciao

2006-10-10 07:04:59 · answer #2 · answered by carolina c 5 · 2 0

molto bello ma alla fine ho pianto e tra un pò faccio il Lago di Garda!

2006-10-10 07:27:26 · answer #3 · answered by TITTY22 2 · 1 0

Bel film, però che tristezza alla fine.

2006-10-10 07:03:19 · answer #4 · answered by RaMs 5 · 1 0

C'è chi ama le colonne sonore fragorose e roboanti, che si fanno notare.
Io sono fra quelli che credono che in un film la musica debba strisciare inosservata fra le pieghe della storia, lasciandosi dietro un languido aroma, e non una pioggia di note appuntite come spilli come spesso accade nelle produzioni americane moderne. Una concezione simile sarà pure espressione di un limite personale, ma tant'è. Del resto poco del cinema moderno mi piace.
"Million Dollar Baby", da parte sua, non è certo un capolavoro, ma innegabilmente è un bel film. Un bel film impreziosito da una colonna sonora sensazionale, scritta interamente dal leggendario Clint Eastwood, che si dimostra una volta ancora compositore eccellente e sopraffino. Affidandosi ad una formazione acustica minimale, con archi, pianoforte e chitarra acustica, il duro di Hollywood compone una musica sussurrante, eterea, pervasa da un'aroma di soave tristezza, con un magistrale bilanciamento di pieni e vuoti, di suono e silenzio.
Le sette note schizzano fuori dal pentagramma per ricomporsi in un'immagine soffusa, atemporale. Un pudico sorriso che lascia senza fiato, che prende con prepotenza senza esserlo, che innamora e fa sognare con la sua grazia. Il resto è qualcosa che evidentemente non si può spiegare, solo provare.
Tecnicamente parlando, non è difficile individuare due leit-motiv ricorrenti, entrambi semplici, elementari, ma anche- in virtù di queste particolari caratteristiche- di grande impatto emotivo: lo splendido fraseggio acustico della opening track, disarmante nella sua innocente bellezza, e la semplice sequenza al pianoforte del frammento immediatamente successivo, con reminiscenze chapliniane secondo me evidenti - si pensi in primo luogo alla celeberrima colonna sonora del film "Limelight".
Questo espediente, lungi dal rivelarsi un limite strutturale, consente al compositore di conseguire la più che desiderabile unità nella varietà stilistica che contraddistingue l'intero soundtrack: la musica infatti naviga con estrema disinvoltura tra le (largamente dominanti) atmosfere ambient minimaliste per la serie "Brian Eno docet", e una dimensione decisamente più ruspante, che ha come portabandiera l'irresistibile "Boxing babe", dall'andatura rhythm and blues, e la soffice "Blue Dinner", pezzo estremamente levigato e sobrio che mostra l'indomita passione di Eastwood per la musica del Delta.
Un merito in più del regista americano è dunque quello di essere riuscito, con una maestria sorprendente, ad incastonare le varie gemme in una pietra preziosa policromatica di straordinaria classe e gusto impressionista. E in effetti, più che con una colonna sonora, sembra di avere a che fare con un quadro di Monet: "Garden at Sainte-Adresse", il mio preferito, o "Coquelicots", o, per chi ama la pura estasi bucolica e il naufragio nel mare delle emozioni sconfinate, "Water Lilies (The Clouds)" o "The Bridge at Argenteuil".
E mi viene da pensare: è incredibile come il bello possa rendere felici

2006-10-10 11:07:35 · answer #5 · answered by dark_tulip83 1 · 0 0

Un allenatore, il suo unico amico, la voglia di una ragazza di diventare uno dei migliori pugili del mondo.
Nel nuovo film di Clint Eastwood “Million dollar baby” si narra la tipica storia americana. La solita ragazza che viene dai bassifondi, sfruttata dalla famiglia, cerca una rivincita con la vita. Questa rivincita e’ di diventare un pugile. Per farsi aiutare in questa impresa, cerca di assoldare l’allenatore impersonato da Clint Eastwood che, come al solito, cerca di mantenere le debite distanze da una donna pugile. Nonostante questo accetta l’incarica. Mentre la ragazza si allena con tenacia e testardaggine, le vittorie aumentano, il legame tra i due cresce, tanto da essere poi uniti da un legame molto simile per forza e continuita’ da quello familiare. E qui entra in gioco il ribaltamento della situazione o, come lo chiamavano i greci, katastrophe’. Il match e’ il piu’ importante che fino ad ora abbia mai fatto la ragazza, match che, nel caso di vincita la innalzera’ alla gloria. Match che, in caso di perdita, la fara’ sprofondare di nuovo nel baratro dell’anonimato e della poverta’. L’avversaria e’ una ex prostituta di Berlino ovest, famosa per la sua grande scorrettezza. Il match inizia, le scorrettezze si fanno subito vedere. Nonostante questo la ragazza continua a non mollare, fino a quando riesce a metterla al tappeto una volta. Comincia un altro round, l’arbitro le divide. La ragazza si gira, l’avversaria la colpisce al volto. Cade. Sullo sgabello. La katastrophe’.
A questo punto si sa, la vicenda deve prendere una brutta piega. Paralizzata dalla testa in giu’. Coraggio, serve solo coraggio. La voglia di riprendersi e ricominciare. Non e’ vero. Eutanasia.
Chiede al suo allenatore di ucciderla. Per lui e’ come uccidere sua figlia, perdere una persona a lui molto cara. Ma lo fa, capisce che quella e’ la soluzione migliore per lei. Capisce che soffre in quella condizione. La uccide. Poi, lui sparisce. Non si sa dove sia finito. Si e’ annullato.
La tipica storia americana finisce nella sala dell’ospedale. Se infatti nella prima parte la voglia di vincere su tutto prevale in un modo anche abbastanza ripetitivo e gia’ visto, nella seconda parte tutto cambia, sotto un’ottica di un pessimismo universale ma anche di grande amore. Questo e’ sicuramente il maggior punto di forza del film, quello di ribaltare il normale andamento del film drammatico americano.
Vorrei pero’ chiarire un aspetto importante della pellicola. Il film non e’ pro o contro l’eutanasia, non e’ un manifesto o un invito di schieramento come poteva essere “Mare dentro” di Amenabar (anche se effettivamente non lo e’ totalmente nemmeno questo), ma solamente un film dove si punta a mettere in luce le relazioni umane e fino a dove esse si possono spingere. Far vedere che chi ama una persona puo’ anche arrivare a ucciderla per farla felice.
Un grande film ha anche grandi attori. Penso che Clint Eastwood con questa prova ci abbia regalato la sua migliore interpretazione in assoluto (sebbene il doppiaggio non sia granche’), commovente ed ostinata al punto giusto, dove la sua leggendaria faccia di pietra e’ riuscita a far trasparire emozioni e sentimenti attraverso uno sguardo, attraverso lo spostarsi di una ruga sul volto. Vera star della pellicola e’ pero’ Hillary Swank. Dopo i fasti di “Boys don’t cry”, torna a interpretare la parte di una donna molto mascolina. Non e’ solo la lunga e faticosa preparazione atletica che rende il personaggio, come dire, tridimensionale, ma e’ proprio il lavoro psicologico che fa su di esso. Un’interpretazione a livelli, che raggiunge il suo culmine non durante la sua mobilita’, ma proprio durante l’ultima mezz’ora di film, quando ogni movimento e’ soffocato e il suo volto e’ distrutto. Mezz’ora dove ogni tentativo degli spettatori di rimanere impassibili finisce miseramente, costretti tutti a regalare pianti e lacrime allo schermo. Meritatissimi quindi i due Oscar a Clint Eastwood e Hillary Swank. Per Morgan Freeman c’e’ sicuramente il bisogno di fare un altro discorso. Non posso non dire che e’ un grandissimo attore, ma devo purtroppo ammettere che ultimamente non riesce a regalarci buone interpretazioni. Nemmeno in questo caso raggiunge alti livelli, forse per il ruolo marginale, forse per essere passato un po’ inosservato a fianco degli altri due attori. Insomma, l’interpretazione non valeva l’Oscar anche se si puo’ benissimo pensare che gli sia stato dato come un contentino, al posto degli altri mai ricevuti.
Con questo film Clint Eastwood raggiunge la sua maturita’ artistica da punto di vista della regia. Nel corso degli anni, il suo percorso da regista l’ha portato a sviluppare i temi e le storie piu’ diverse, alla ricerca di uno stile ben preciso. Con “Mystic river” trova pero’ il modo di sviluppare temi importanti coniugandoli con il piu’ puro intrattenimento. Con “Million dollar baby” trova la stabilita’, attraverso una regia pacata e classica, ombre che tagliano volti, ombre che modellano corpi.
Un allenatore.

2006-10-10 10:46:38 · answer #6 · answered by con.teo 4 · 0 0

Bellissimo, molto commuovente...sono rimasta molto colpita dalla secoda parte del film, la più dura e forte, quella dove lei dopo l'incidente in pratica è costretta a letto...in quel letto da cui non si alzerà mai!!!

2006-10-10 09:57:46 · answer #7 · answered by cylon432 2 · 0 0

GRAN FILM! da comprare!
con un buon prezzo e discreti extra (e possibilmente tante lingue audio)...

lo compro...

ciao dalla prov. di Messina,
signorina

2006-10-10 09:00:10 · answer #8 · answered by Longbow 3 · 0 0

bello davvero.
anche se mi fanno star male mi piacciono i film che non finiscono con E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI perchè nella vita va il più delle volte nel verso sbagliato.

2006-10-10 07:42:59 · answer #9 · answered by Sheena 4 · 1 1

Molto bello e toccante.

2006-10-10 07:29:29 · answer #10 · answered by Rika83 3 · 0 0

A me.

Molto bello

Da vedere una volta.

Una sola.

ciao da Pippo

2006-10-10 07:18:13 · answer #11 · answered by pippuz86 2 · 0 0

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