Impresa
L'Impresa o azienda è un organismo economico durevole costituito da beni materiali e non materiali che un imprenditore organizza e gestisce per produrre nuova ricchezza e per il soddisfacimento dei propri bisogni.
L'azienda è durevole poichè si costituisce con l'intenzione di mantenerla in vita per periodi lunghi o indeterminati.
I beni materiali sono rappresentati dal patrimonio aziendale quali attrezzature, utensili, macchinari ecc.
I beni non materiali sono le risorse umane fornite dalle persone che vi lavorano e che contribuiscono al mantenimento e alla prosperità dell'azienda stessa.
Settori produttivi delle imprese
A seconda della tipologia produttiva le imprese appartengono al settore primario, secondario, terziario e terziario avanzato.
Imprese del settore primario sono:
·Imprese di caccia e pesca
·Imprese agricole
·Imprese estrattive
Imprese del settore secondario sono:
·Imprese di costruzione
·Imprese industriali
Imprese del settore terziario sono:
·Imprese di servizi
·Imprese mercantili
·Imprese bancarie
·Imprese assicuratrici
·Imprese finanziarie
Imprese del settore terziario avanzato sono quelle imprese che svolgono attività con prestazioni di servizi altamente specializzati come ad esempio le società di software, le agenzie per ricerche di mercato, le società di consulenza finanziaria, le società di consulenza legale e fiscale.
In relazione all'attività svolta vi possono essere tre tipi di impresa: commerciale, agricola e artigiana
L'imprenditore
Viene definita imprenditore la persona che dà vita all'impresa, ne coordina le attività strategiche, tattiche ed operative per raggiungere i suoi fini e ne assume i rischi dell'attività svolta.
Da un punto di vista giuridico l'imprenditore può essere costituito da una persona fisica (nel caso di aziende individuali), da più persone fisiche che partecipano congiuntamente all'attività dell'impresa (nel caso dei soci di società di persone), da una persona giuridica (nel caso di società di capitali).
Nella sua configurazione classica l'imprenditore:
·Apporta capitali
·Prende decisioni strategiche necessarie al raggiungimento degli obiettivi
·Svolge attività organizzativa e gestionale in modo da ottenere un processo produttivo efficiente
Forme giuridiche delle imprese
a) Impresa individuale
E' la forma giuridica più semplice e fà capo ad un solo titolare
b) Impresa familiare
E' come l'azienda individuale, ma nella gestione il titolare è aiutato da familiari fino al terzo grado (nipoti) che non sono dipendenti ma "collaborano" al mantenimento e sviluppo dell'impresa ma non sono responsabili del rischio aziendale.
c) società di persone
Sono formate da un gruppo di soci che contribuiscono all'attività dell'impresa soprattutto con il loro lavoro e non hanno personalità giuridica.
Esistono tre tipi di società di persone:
società semplice (s.s.)
è il tipo di società più semplice ma non può essere utilizzato per attività commerciali.
Società in nome collettivo (s.n.c.)
È costituita con atto pubblico e viene amministrata da uno dei soci e ciascuno contribuisce al lavoro secondo le proprie competenze ed esperienze
Società in accomandita semplice (s.a.s.)
Simile alla snc ma con un socio accomandante ovvero finanziatore che non partecipa attivamente all'attività dell'azienda.
d) società di capitali
società per azioni (s.p.a.)
In questo tipo di società il capitale è suddiviso in azioni, in possesso dei singoli soci, suscettibili di compravendita sul mercato azionario. Il capitale minimo necessario a costituire una spa è di 100.000 euro
Società a responsabilità limitata (s.r.l.)
E’ simile alla spa, ma le quote sociali non sono costituite da azioni anche se sono comunque trasferibili ed il capitale minimo è molto inferiore: 10.000 euro.
Criteri di scelta
Ovviamente esistono alcuni criteri da tener presente al momento della scelta della veste giuridica, perché per ogni tipo di azienda esiste una forma giuridica più adatta. Si dovrà tener conto pertanto del tipo di business che si intende svolgere, dalla necessità di capitali e dal grado di rischio dell’attività.
In linea generale le microimprese che richiedono investimenti e capitali iniziali limitati e che operano nei settori dei servizi alla persona o nel commercio, presentano un livello di rischio limitato e la gestione semplificata per cui la ditta individuale potrebbe essere la scelta più conveniente anche se per contro il rischio è interamente a carico dell’imprenditore.
Chi invece si appresta ad avviare una attività dove è richiesto un investimento iniziale superiore alle proprie capacità, oppure competenze specialistiche che il singolo non possiede, dovrà preferire una società di persone.
Per imprese di dimensioni medio-grandi e con investimenti di capitali di una certa entità sarà opportuno costituire una società di capitali.
Le Cooperative
Le cooperative sono sia impresa che società. In quanto impresa hanno un fine economico e come società devono essere costituite da un minimo di persone fisiche. L’importanza della cooperativa stà nel fatto che va a interessare sia la sfera sociale che quella economica e infine quella culturale. La gestione della cooperativa è comune a tutti i soci. Le cooperative hanno quindi lo scopo di assicurare a tutti i soci lavoro, beni di consumo, o servizi a condizioni migliori di quelli che otterrebbero dal libero mercato. Inoltre nelle cooperative gli utili di gestione rimangono nel patrimonio sociale e possono essere destinati agli investimenti o allo sviluppo di altre attività d’impresa.
Inoltre lo Stato assicura alle cooperative particolari agevolazioni fiscali quando sussistono determinate condizioni.
CREARE L’IMPRESA
Per creare un’impresa bisogna innanzitutto avere le idee chiare su cosa creare, ovvero trovare l’idea.
Questa verrà fuori innanzitutto esplorando il proprio contorno, la realtà socio-economica del territorio di appartenenza. Ma l’idea può nascere anche dal proprio lavoro prendendo spunto dai possibili miglioramenti di prodotti e metodi di produzione di cose e servizi della propria azienda di appartenenza.
- Dalla vita di tutti i giorni una intuizione può essere determinante.
- Dalla lettura di stampa specializzata per farsi un’idea del mercato e dei prodotti, esperienze e storie di altri imprenditori.
- Viaggiando, guardando programmi tv e radio.
- Sfruttando le risorse illimitate di internet e di accedere quindi alle più svariate fonti di preziose informazioni che tale strumento ci consente.
- Da passioni ed interessi: un’attività avviata al solo scopo di guadagnare ma che non piace nel tempo potrebbe venire trascurata e non rendere come dovrebbe.
Definita l’idea e prima di passare alla progettualità bisognerà definirla in rapporto a se stessi, in rapporto al mercato locale. Alla ricerca di informazioni e consigli dagli esperti.
Elaborare un progetto d’impresa significa passare attraverso tre fasi fondamentali di un piano commerciale:
a.analisi del mercato: questo significa raccogliere informazioni sul contesto in cui dovrà sorgere l’impresa, ossia verificare se il prodotto o il servizio che si intende promuovere è coerente con il mercato di riferimento.
Aspetto importante in fase progettuale è il confrontarsi con la potenziale concorrenza cioè capire se c’è spazio per la nuova attività e e come collocarsi rispetto ai concorrenti.
Camere di Commercio, associazioni professionali e di categoria, stampa di settore ed internet rappresentano delle fonti facilmente accessibili.
Finanziare il Progetto Impresa
La corretta gestione degli aspetti finanziari è un fattore fondamentale per la riuscita e il successo dell’impresa. Obiettivo del piano economico-finanziario è valutare il fabbisogno finanziario dell’impresa il cui primo passo consiste nell’individuare tutte le risorse umane, tecniche e finanziarie necessarie allo svolgimento dell’attività.
Fonti di finanziamenti
1.Attività produttive in aree depresse – legge 488/92
E’ lo strumento di agevolazione finanziaria più importante in Italia per la quantità di fondi che gli vengono destinati ogni anno. La sua struttura però è molto complessa e la rende poco idonea all’incentivazione di nuova impresa.
2.Imprenditorialità femminile – legge 215/92
E’ l’unica legge dedicata interamente allo sviluppo della imprenditorialità femminile con contributi a fondo perduto e numerosi settori di applicazione
Esistono poi una serie di leggi per favorire l’autoimprenditorialità rivolte soprattutto alla creazione di imprese giovanili, attraverso la concessione di contributi finanziari e servizi gratuiti che riguardano soprattutto l’accompagnamento alla progettazione , con investimenti a fondo perduto e agevolazioni a tasso agevolato.
3.Produzione di beni e servizi alle imprese, per l’imprenditoria giovanile – legge 95/95
4. Servizi – legge 236/93
La legge 236 opera a vantaggio di giovani imprenditori nel settore dei servizi, residenti nelle aree economicamente svantaggiate
5.Subentro in agricoltura – legge 135/97
Si rivolge ai giovani che intendono diventare imprenditori agricoli subentrando ad un parente
6.Cooperative sociali – legge 448/98
Le cooperative sociali di tipo B dispongono di agevolazioni per creare impresa. Tali agevolazioni sono destinate alle cooperative che rispondano a determinati requisiti e volte ad iniziative nella produzione di beni in agricoltura, industria ed artigianato e fornitura di servizi alle imprese, con esclusione di altre tipologie di attività.
Autoimpiego
Le misure a favore dell’autoimpiego hanno l’obiettivo di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti privi di occupazione, attraverso la creazione di imprese di piccole dimensioni (lavoro autonomo, imprese in franchising, microimprese) nei settori della produzione di beni, della fornitura di servizi e del commercio.
1.lavoro autonomo – decreto legislativo n. 185/2000 (ex legge 608/96, prestito d’onore)
E’ rivolta a soggetti non occupati nei sei mesi precedenti la presentazione della domanda. E’ necessario risiedere in determinate regioni depresse e sono ammesse attività in qualsiasi settore produttivo e di servizi
2.Microimpresa
E’ uno strumento di incentivazione all’impresa che si rivolge a società in nome collettivo (snc) o società semplici e di piccole dimensioni
3.Franchising
Per ottenere agevolazioni il franchisor deve essere convenzionato con Sviluppo Italia e si richiedono determinati requisiti di qualità ed affidabilità.
Possono essere proposte iniziative di avvio di attività da parte di persone singole (sotto forma di ditta individuale) ma anche a gruppi di soci di varie tipologie di società, ad esclusione delle cooperative.
PREVENZIONE E SICUREZZA
Il decreto legislativo 626/1994 introduce importanti novità nella normativa italiana, concernenti la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori.
Rispetto alla precedente normativa si dà più ampio spazio a:
·Valutazione preventiva dei rischi e loro eliminazione o riduzione a livelli minimi;
·Adozione di priorità nelle misure collettive rispetto a quelle individuali;
·Regolare pulizia e manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine e impianti.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di verificare lo stato di attuazione delle misure di sicurezza e di vigilare che tali misure vengano osservate.
Ai lavoratori viene espressamente prescritto di aver cura della propria sicurezza e della propria salute nonché di usare in maniera corretta i dispositivi di sicurezza forniti.
Oltre a partecipare a formazione e addestramento in materia essi saranno tenuti a tutta una serie di obblighi ma avranno anche diritti da far valere nel caso in cui determinate attività o situazioni potrebbero nuocere alla loro incolumità e alla salute.
Esiste poi tutta una normativa di riferimento del regime sanzionatorio per cui la violazione delle norme in materia di sicurezza ed igiene del lavoro viene punita dal codice penale con reclusione ed ammende. In questo contesto anche i lavoratori saranno soggetti a medesime sanzioni qualora non rispettino le prescrizioni o le informazioni ricevute.
Ciascun lavoratore ha diritto di ricevere una informazione adeguata in materia di prevenzione e protezione. Questa va resa in forma comprensibile e riferita:
· ai rischi nel corso dell’attività lavorativa;
· alle misure di prevenzione e protezione adottate;
· ai pericoli connessi all’uso di sostanze pericolose. In aggiunta all’informazione di carattere generale è prevista una informazione specifica a seconda delle specifiche attività o mansioni.
La formazione dei lavoratori è improntata sull’acquisizione di modalità di comportamento basate sulla conoscenza dei pericoli per prevenire i rischi e fronteggiare le emergenze.
La formazione deve essere effettuata in occasione :
·Dell’assunzione;
·Del trasferimento e mutamento di mansioni;
·Introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di tecnologie di innovazione;
·Utilizzazione di nuove sostanze o preparati pericolosi;
2006-10-08 06:06:00
·
answer #1
·
answered by Anonymous
·
0⤊
2⤋
non vuol dire niente "i settori della globalizzazione" stai parlando dei settori economici in generale, ci sono su wiki cerca uno per volta:
scrivi Primario, secondario, terziario....
2006-10-08 05:57:36
·
answer #2
·
answered by Anonymous
·
1⤊
0⤋
PROVA A VEDERE SU QUESTO INDIRIZZO SE C'E' QUALCOSA CHE TI INTERESSA.
http://www3.unicatt.it/unicattolica/facolta/economia/allegati/Quaderno5terziariomotoresvil.pdf#search=%22settori%20globalizzazione%20primario%20secondario%20terziario%22
2006-10-08 06:00:38
·
answer #5
·
answered by Giulia 81 1
·
0⤊
1⤋
Devi cercare "settori di produzione industriali". Inserisci primario, terziario ecc..
Hai un'idea di quello che ti stanno chiedendo? Mi pare di no! :-)
Si sta parlando di produzione. Poni più attenzione alla domanda e la tua ricerca allora si gioverà.
ciao
2006-10-08 05:54:13
·
answer #6
·
answered by silvia*** 5
·
0⤊
1⤋