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o si può ottenere un effetto placebo in ogni cosa?


lo so le mie domande sono un pò complicate, x come le pongo, ma spero ne capiate il senso profondo

2006-10-07 08:16:23 · 8 risposte · inviata da ☆PrG☆ 4 in Scienze sociali Psicologia

8 risposte

quando le persone ti dicono che sei bravissimo,o bellissimo.a volte servirebbe,per avere più fiducia in sè stessi.un'effetto placebo tutto naturale.baci.gil.

2006-10-07 08:31:54 · answer #1 · answered by giulio d 3 · 2 0

Può il corpo umano guarire da asma, ipertensione, dolori cronici e malattie cardiache semplicemente assumendo acqua fresca, o pillole di zucchero?
Sostanze con azione farmacologica (un sonnifero, uno stimolante, ecc.) hanno effetto sull'organismo anche se somministrate all'insaputa della persona. Ma, paradossalmente, vale anche l'inverso: sostanze inattive talvolta hanno effetto se vengono presentati al paziente come efficaci.
E' ben noto, infatti, che il solo fatto di sottoporsi a una forma qualunque di terapia giova ai pazienti. Decidere di recarsi dal medico, essere visitati, rassicurati, ottenere una prescrizione, seguire le indicazioni ricevute, eccetera, tranquillizza il malato, ne riduce l'ansia e lo stress, e ne rafforza di conseguenza le capacità di autoguarigione. Soprattutto per chi lamenta disturbi per i quali non si trova alcun riscontro fisiologico, o per chi soffre di ansia e depressione, era d'uso prescrivere farmaci "finti" per compiacerli: sono i cosiddetti placebo. Ma non è solo su questi "malati immaginari" che agisce l'effetto placebo: esso può modificare anche molti parametri fisiologici dell'organismo. Infatti, nella sperimentazione clinica, un nuovo farmaco si giudica efficace solo se dà risultati significativamente diversi da un placebo. In pratica si hanno tre gruppi di pazienti: uno che non riceve alcun tipo di trattamento (gruppo di controllo); un secondo gruppo che riceve il trattamento vero, e uno che riceve solo un placebo, identico in tutto al secondo, tranne per l'assenza del principio farmacologico.
Nemmeno i medici sanno a quale gruppo appartengano i pazienti (sperimentazione "in doppio cieco"), per evitare di influenzare i risultati col loro atteggiamento, o comportamento involontario (il cosiddetto "effetto sperimentatore").
Ma si noti che anche il gruppo trattato con placebo presenta sempre un miglioramento rispetto ai gruppo di controllo: in media, addirittura circa il 30 per cento. Questa, tra l'altro, è una delle ragioni che spiegano l'apparente efficacia di trattamenti che dovrebbero esserne privi, come molte terapie alternative quali la pranoterapia , l'omeopatia, e altre novità New Age.
L'effetto placebo è sorprendente. Una pastiglia finta può ridurre i dolori cronici, l'asma, l'ipertensione, angina pectoris. Se si somministra a dei soggetti una bevanda analcoolica, dicendo che invece contiene alcool, molti si sentiranno leggermente ebbri. Anche certe piccole operazioni chirirgiche comuni negli anni '50, come la legatura di alcune arterie nella cura dell'angina pectoris si sono dimostrate inutili quando confrontate con una specie di placebo chirurgico: una incisione superficiale. Chi prende un placebo spesso accuserà anche effetti collaterali spiacevoli (nausea, capogiri, eczemi, ecc.). Si parla di effetto "nocebo", e addirittura di un "effetto stregone". Credendosi colpiti da una maledizione , o più banalmente dal "malocchio" o da una "fattura", ci si sentirà davvero male, fino a conseguenze tragiche, anche perché si adotterà una serie di comportamenti dettati dall'ansia e dalla paura.
Oltre all'aspettativa, anche la fiducia nei confronti della terapia e del medico sono importanti. Ma vi è un effetto placebo perfino in chi non crede nella terapia alla quale si sottopone.
L'utilizzo di un placebo come terapia palliativa talvolta sembra utile, ma pone i medici in un difficile dilemma. Dire a un paziente che gli si prescriverà una pastiglia senza alcun rimedio plausibile farà venir meno la risposta al placebo. D'altra parte, presentare un placebo come un vero famaco appare una sorta di raggiro eticamente inaccettabile.

2006-10-08 02:22:13 · answer #2 · answered by Akira 3 · 2 0

Si, l'effetto placebo lo ottieni con qualsiasi cosa purché sembri il rimedio più efficace al male o , comunque un possibile rimedio.
Se la persona è convinta che la cacca in pillole è il rimedio più efficace alla sua malattia, prenderà le pillole di cacca regolarmente e si convincerà di stare meglio. Più si è convinti che la " medicina" è la migliore più l'effetto placebo funziona, ovviamente non su malattie gravi o croniche ma su piccole cose magari ingigantite, in ogni caso la sensazione di benessere è reale e questa, spesso, aiuta a guarire, favorisce la guarigione naturale nel caso di normali patoligie e medi malori e malesseri.

2006-10-07 19:24:33 · answer #3 · answered by Anonymous · 2 0

L'effetto placebo si ottiene assumendo delle sostanze chimicamente inefficaci per curare una malattia cercando di procurare un beneficio causato dalla reazione dell'organismo.Viene spesso praticata,questa tecnica,nella sperimentazione di nuove molecole e,si evidenzia che rispondono positivamente alla malattia pazienti che credono di utilizzare un farmaco al posto di semplici pastiglie di lattosio o bicarbonato.ciao

2006-10-07 08:39:28 · answer #4 · answered by Anonymous · 2 0

http://www.sicap.it/merciai/psicosomatica/students/placebo.htm

Il placebo è definito nella letteratura scientifica come una sostanza priva di una attività farmacologica specifica, somministrata per controllo nei test clinici, oppure ad un particolare paziente per stimolarne potenziali benefici psicologici.
La realtà dell'effetto placebo è accettata da gran parte della comunità scientifica. Nelle sperimentazioni cliniche, l'efficacia di una terapia è spesso valutata utilizzando, come controllo, veicoli privi di princìpi attivi o procedure ritenute inefficaci, ed i progressi nei soggetti non trattati sono attribuiti proprio a questo ineffabile placebo.
Tuttavia, secondo un articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine1, la tesi secondo cui attraverso la somministrazione di un placebo si possa ottenere un miglioramento delle condizioni di un malato non è fondata. Secondo gli autori - con l'unica eccezione delle terapie antidolore (v. avanti) - l'analisi di oltre cento studi pubblicati fra il 1946 e il 1998 non conferma l'ipotesi che esista l'ineffabile effetto: i parametri che ne dimostrerebbero l'esistenza sono sovrapponibili con quelli relativi a gruppi di pazienti che non hanno ricevuto alcun tipo di trattamento.
Secondo gli autori dell'articolo, le terapie basate sull'uso di placebo sono ritenute efficaci in molte malattie, ma la qualità delle prove che avvalorano questa ipotesi non sarebbe stata valutata in modo rigoroso. Così, sebbene svariati studi sostengano che il placebo possa migliorare i parametri (sia soggettivi, sia oggettivi) relativi ad un'ampia gamma di malattie ed in percentuali di pazienti che toccano il 30-40 per cento, c'è un ragionevole margine di diffidenza. Infatti, la maggioranza di questi studi ha valutato l'effetto placebo basandosi sulla differenza fra le condizioni iniziali dei malati e quelle registrate al termine della sperimentazione. Con questo approccio, il miglioramento dovuto al placebo non può essere distinto da quello che si verificherebbe comunque nel corso naturale della malattia.
Un successivo articolo2, osservava però che i metodi statistici utilizzati nell'analisi dei casi studiati, non erano sufficienti ad escludere un effetto placebo in tutte le condizioni esaminate. Inoltre, si sottolineava che la gravità di alcune delle condizioni esaminate potrebbe aver mascherato la presenza di un effetto placebo ridotto. Infatti, le oltre cento sperimentazioni esaminate includevano una quarantina di condizioni, fra cui ipertensione, asma, disturbi dell'umore, infezioni, malattia di Parkinson e Alzheimer, dolore, nausea, obesità ed altre.
Un'eccezione rilevante al risultato più generale è però già sottolineata dagli stessi autori, e riguarda il dolore. In tutte e 27 le sperimentazioni esaminate, volte a verificare gli effetti di una terapia antidolore, è risultato un evidente effetto palliativo dovuto al placebo. L'analisi quantitativa, in accordo con ricerche svolte in precedenza, mostra che il placebo può ridurre l'intensità del dolore anche del 35 per cento.
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Io uso questo metodo con mio nonno che purtroppo ha la demenza senile, è fissato su alcune cose che vi risparmio di leggere, però in alcuni casi, dandogli un bicchiere con acqua e zucchero risolviamo tutto.
Facciamo questo sono nei casi in cui il dolore oppure il problema di salute è solo una fissazione.

2006-10-07 08:34:48 · answer #5 · answered by ღMiss Lillyღ 5 · 2 0

se ne fai argomento di prova l'effetto placebo non funziona,poichè vale solo x chi non è scettico.

2006-10-07 08:25:38 · answer #6 · answered by . 5 · 1 0

L'effetto placebo e' l'ottenere gli stessi benefici che si otterrebbero dal principio attivo di un medicinale, nonostante questo non venga somministrato. In moltissimi casi in presenza di un certo sintomo e' stato somministrato al 50% dei malati un farmaco e all'altra meta' una pillola di zucchero, nella meta' a cui viene fornito lo zucchero c'e' una percentuale di persone che non riscontrano piu' il sintomo, perche' convinte di aver preso il farmaco e quindi di poter stare meglio. Questo per dimostrare quanto conta il nostro cervello nella possibilita' di guarigione.

2006-10-07 08:23:56 · answer #7 · answered by Sabrina23 7 · 1 0

con autoipnosi e autocontrollo, possono ottenere effetti fisici , incredibili, ma l' effetto placebo vero e proprio`e`il che si ottiene con un medicinale ( ovviamente senza principio attivo)e senza sapere che e`placebo ( autosuggestione inconscia)

2006-10-07 08:23:02 · answer #8 · answered by Api's. 5 · 1 0

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