Urge un radicale laicismo. Contro ogni religione invasiva. Prima fra tutte quella cattolica, non meno invadente nella nostra privacy e nella nostra società di altre come l'Islam.
Che non ci sia un vero partito politico che sia in grado di professare il totale distacco dalla Chiesa (nemmeno Rifondazione) la dice lunga su quanto ancora si debba fare...
2006-10-06 23:35:32
·
answer #1
·
answered by Anonymous
·
4⤊
3⤋
sono per la tolleranza razziale e religiosa ma con il rispetto dei diritti umani che è di primaria importanza e penso che non potrei accettare l' una senza l' altra
2006-10-07 06:39:47
·
answer #2
·
answered by MORPHEUS ® 5
·
3⤊
0⤋
Ciao.
io credo che rispettare la religione, intesa come una Rivelazione di Dio all'uomo, non possa portare a calpestare i diritti dell'uomo, se così fosse non la riconosco come Rivelata da Dio. Quando dei diritti dell'uomo vengono calpestati ci troviamo di fronte a persone che cercano di utilizzare la religione per giustificare le loro ambizioni, scopi e tentando di farlo manovrando le masse e i loro sentimenti.
ti allego un articolo di un teologo spagnolo sull'argomento, l'ho molto apprezzato
ciao e buona lettura
http://www.angolalixeira.spaces.live.com
“La religione favorisce la pace se non diventa ideologia”,
“Se non è radicata nel cuore dell’uomo, lacera e divide”, sottolinea
RIMINI, venerdì, 25 agosto 2006 (ZENIT.org).- “La ragione non è nemica del mistero” e “la religione favorisce la pace se non diventa ideologia”. Così Javier Prades, docente di Teologia Dogmatica della Facoltà Teologica di Madrid, ha spiegato il 22 agosto al Meeting di Rimini il rapporto tra ragione e mistero e tra religione e pace.
“Nella percezione popolare alimentata dalla diffusione dei mass media – ha affermato il docente spagnolo – tante volte si ritiene che la scienza costituisca il modello compiuto di uso della ragione e che questa ragione, identificata con la ragione scientifica, precluda l’accesso razionale al mistero”.
In realtà – ha precisato Prades – non è la scienza a rappresentare l’ostacolo nel rapporto tra ragione e mistero, lo è invece “l’impostazione ideologica dello scientismo ed il suo uso da parte delle istanze di potere”.
Secondo il professore spagnolo un'altra difficoltà che oppone ragione e mistero è la questione del male.
Dopo il terribile attentato a Madrid del marzo 2004 – ha raccontato Prades – uno dei fatti più clamorosi registrati nella società spagnola “è stata l’assenza quasi totale di riferimenti alla trascendenza, al senso religioso dell’uomo, a Dio in quanto fattore della vita sociale”.
In questo contesto “la cultura dominante oscilla tra il laicismo statalista ed il multiculturalismo, ma nessuno delle due riesce a dare ragione della totalità del fenomeno religioso e delle sue implicazioni culturali, così che si assiste ad una ‘fatica della società europea’”.
“All’origine di questa stanchezza e passività – ha osservato Prades – credo che si possa indicare una specie di indebolimento della persona stessa”.
A questo proposito il professore di teologia ha riportato i risultati di una inchiesta condotta in Spagna sul rapporto tra i giovani e la religione, da cui si rileva un allontanamento dalla Chiesa ed un crollo preoccupante della tradizione cattolica nel Paese iberico.
Secondo Prades, “la debolezza culturale ed educativa di tante realtà di Chiesa da una parte ed un governo con una forte pretesa ideologica dall’altra, hanno causato il distacco”.
“I cristiani – ha sottolineato poi – hanno la responsabilità di educare nella fede cristiana, ma è impossibile farlo se non si educa l’uomo alla ragione e alla libertà ”.
“Se la fede non aiuta l’uomo a conoscere le cose, il reale, non potrà mai risvegliare il suo interesse”, ha proseguito il docente spagnolo.
Prades ha quindi affrontato il tema del terrorismo e della sua relazione con la religione e la pace.
“Ogni volta che il problema del terrorismo viene analizzato – ha detto – si parla della religione come un problema e mai come una soluzione. Io non so come far cessare le guerre, ma la religione favorisce la pace se non diventa ideologia”.
In conclusione il docente di teologia ha affermato che “mantenendosi viva nell’uomo, la religione unisce ed è causa di confronto ragionevole, ma se non è radicata nel cuore dell’uomo, lacera e divide”.
2006-10-07 13:49:37
·
answer #3
·
answered by Anonymous
·
2⤊
0⤋
la vera religione non può trovarsi in conflitto con il diritto umano,sono gli uomini che la strumentalizzano a loro piacimento,dimmi perchè nel vecchio testamento il Padre Eterno fra le tante leggi contemplava anche la pena di morte,mentre oggi professando il vangelo è diventata un abominio
2006-10-07 08:43:59
·
answer #4
·
answered by mmm 5
·
1⤊
0⤋
quando una religione, una qualsiasi, non rispetta un diritto umano primario, c'è qualcosa di sbagliato nell'interpretazione di quella religione da parte di qualcuno, purtroppo, di solito, di qualcuno che utilizza la religioni per fini propri. Che fare? Rispettare i diritti di un uomo o di una donna non è certo andare contro la religione, quindi.....
2006-10-07 07:02:37
·
answer #5
·
answered by Anonymous
·
1⤊
0⤋
Ciao,il problema e`che uno vede come diritto, una cosa che per un altro, e` obbligo.Mi spiego.Diversa gente si sbatte da un eternita`, per la donne in certi paesi islamici,contro la mutilazione,contro la loro prigionia, ed il calpestamento di ogni loro diritto,si sbattono, e la risposta viene pure via ufficiosa ed officiale, che non si puo fare niente perche tutto si fa in nome di Dio, e avere un Dio e` un diritto per eccelenza.E poi rispettarlo.Poi arriviamo noi, e siccome vogliamo rispettare un tale diritto, alziamo le mani.Questo ho letto in un articolo che toccava questo argomento.Naturalmente, altretanto, abbiamo calpestato anche noi "cristiani" molti umani, e non, ed anche i loro diritti.
Bisogna definire che cosa e` obbligo, che cosa diritto, e non ci troveremmo mai d`accordo.Perche il mondo e`bello perche vario,ma.....qualche volta ne dubito,di questa sua bellezza.Approfondendo,ci allarghiamo a dei diritti degli esseri viventi includiamo anche gli animali,e allora qualcuno non dovrebbe fare la pelliccia, e poi qualcuno non comprarla.-visto la proccedura che usano,almeno per quel motivo- Utopia.Come ogni desiderio, di non avere calpestamento fin che ci siano degli umanoidi,su guesto pianeta.Che fare? Alla fine rimane una sola cosa.Ed io aspetto,aspetto.Nell fratempo, sbattiamoci, in Africa qualcuno e`riuscito a convincere dei VILLAGGI INTERI a non massacrare gli organi genitali delle donne, in quanto non sta scritto nemmeno sull corano.Non sapevano,quello che stava scritto sul corano.
Il resto dei loro "frattelli" aveva mentito.E cosi con l`arrivo di questo uomo, si e`fatta un po di luce.Lui? si sbatte ancora in africa.Bell discorso anche se un po triste.Ciao.
2006-10-07 12:28:27
·
answer #6
·
answered by wm 5
·
0⤊
0⤋
Le religioni che possono preoccupare sono quelle dove non vi è alla base il rispetto dei diritti umani.
I diritti umani però nascono da un sentimento religioso che nel corso dei secoli ha introdotto il rispetto per l'altro, altrimenti, senza questa ricerca nello spirito e in qualcosa di superiore che permettesse all'uomo di avere una visione più ampia del vivere e del divenire, saremmo ancora più o meno all'età della pietra.
Pensare che le religioni debbano essere cancellate è pensiero tipico di chi non usa con profitto le proprie facoltà.
Sono d'accordo anch'io, pur essendo religiosa, che Cavour avesse ragione, ma nella libera Chiesa in libero Stato non vi ha da essere la coercizione da parte dello Stato nei confronti della Chiesa la cui libertà è di parlare alle coscienze di chi la vuol sentire sempre che una Chiesa (anche le altre intendiamoci, non solo quella cattolica) non vada contro i diritti umani.
Nel caso nostro possiamo dire che se avvenisse una cosa del genere e la Chiesa Cattolica calpestasse i diritti umani, sarebbe un controsenso dato che i diritti umani laicamente accettati da tutti, sono nati e si sono sviluppati proprio nella Chiesa e grazie al Cristianesimo.
Ho sempre pensato che sia disdicevole sputare nel piatto dove si è mangiato.....
2006-10-07 12:08:17
·
answer #7
·
answered by marte 6
·
0⤊
0⤋
Il 10 dicembre 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Dichiarazione universale dei diritti umani. Per la prima volta nella storia dell’umanità , era stato prodotto un documento che riguardava tutte le persone del mondo, senza distinzioni. Per la prima volta veniva scritto che esistono diritti di cui ogni essere umano deve poter godere per la sola ragione di essere al mondo. Eppure la Dichiarazione è ancora disattesa, perché ancora troppo sconosciuta. Tra gli scopi di Amnesty International, c’è quello di renderne noti la storia e i contenuti, con tutti i mezzi possibili.
http://www.amnesty.it/educazione/dichiarazione/1.html
2006-10-07 08:21:08
·
answer #8
·
answered by Anonymous
·
0⤊
0⤋
Soltanto la conoscenza e i riconoscimento delle proprie radici e della propria cultura e' l'unica possibilita' per garantire uno stato laico, ma che rispetti tutte le religioni.
La maggior conquista dell'Europa e' la liberta' di pensiero. L'accettazione di una sorta di supervisione morale e teologica da parte dell'islam condanna l'occidente ad una perdita di identita' e di credibilita' e non aiuta quell'islam moderato, di cui tutti straparlano e che sicuramente esiste, ai cui non e' data voce e forza nella lotta contro il fondamentalismo.
La battaglia per i diritti umani e l'autocensura nel nome di un errato concetto di coesitenza e di rispetto sono due strade che non si possono incontrare e non aiutano certo i milioni di "kobra" a lottare per i loro diritti.
Non mi e' dato onestamente comprendere le tesi dei molti che mettono sullo stesso piano
il livello di intromissione nella vita sociale e politica della religione cattolica e di quella musulmana. Malafede? Superficialita? Ignoranza storica?
La risposta te la sei data da solo: se il rispetto di una fede religiosa contrasta con i piu' elementari diritti umani significa solo una cosa: il quella religione c'e' qualcosa (o molto)
che non va.
2006-10-07 07:17:46
·
answer #9
·
answered by enzo a 3
·
0⤊
0⤋
Il problema di fondo è che i rappresentanti delle nazioni che hanno sottoscritto la carta universale dei diritti dell'uomo rappresentano un'istituzione politica e non le culture che fanno parte della sua nazione. Quindi siamo ben lungi dal riconoscere a livello mondiale una serie di valori che siano sacrosanti per qualunque popolo... e forse non è neanche possibile poiché culture e religioni diverse sono legate strettamente ad un assetto sociale, alla geografia di un luogo e a tante altre caratteristiche "locali". Quello che a noi appare inumano lo è perché lo caliamo nel nostro contesto sociale dove ovviamente non ha ragion d'essere.
C'è poco da fare, se non sensibilizzare tutti i popoli della Terra sulla possibilità di altri modi di vivere: e anche qui la questione è ardua perché si dovrebbe cercare di non farla sembrare come una specie di operazione di colonialismo culturale...
2006-10-07 06:51:30
·
answer #10
·
answered by Chuang Tzu 4
·
0⤊
0⤋