Brown è un narratore di medio livello, nè meglio, nè peggio di tanti altri. Avendo conoscienza del mondo dell'editoria ti speigo come vanno le cose: la scelta dei testi da pubblicare avviene, tranne che per piccole Case di nicchia o per collane d'elite, con criteri puramente commerciali. Si cerca di carpire il trend che aleggia in quel momento, tendenza che non è facilmente controllabile e/o influenzabile; troppi sono fattori che li determinano, anche eventi imprevisti od imprevedibili, personaggi nuovi che occupano le scene mondiali, ecc.. Ci sono state le epoche della saggistica, politica in particolare; quelle del pensiero filosofico; quelle dell'erotismo; quelle degli extraterrestri; quelle delle grandi biografie; ecc.. Molti prima i Brown hanno scritto trattati più o meno romanzati sulle origini e le prime evoluzioni del cristianesimo, ma non hanno ottenuto alcun apprezzabile successo, hanno solo preparato il terreno al Codice da Vinci. Molti lo hanno imitato, magari ache con documentazioni storiche più serie, ma il treno era ormai passato.
Quando un editore decide di lanciare un libro, lo passa all'ufficio stampa, che dovrà contattare giornalisti, conduttori, staff culturali, mediatori e via di seguito, per convincerli a recensire, intervistare, parlare di quell'opera. A parte i rapporti personali e questioni di interesse di bassa lega, l'ufficio stampa deve convincere la controparte dell'interesse generale dello scritto, convincerla che recensendo, parlando, intervistando, egli stesso avrà un'occasione di mostrare il proprio colto talento su argomenti di sicura presa. Questo al di là delle retribuzioni richieste, tanto i più importanti comunicatori sono assillati da richiste di promozioni, hanno solo da scegliere. Poi c'è il lancio pubblicitario vero e proprio. Ma se non si è azzeccato il momento giusto, il libro avrà una punta di vendita corrispondente allo sforzo effettuato solo per un breve periodo, immediatamente successivo alla sua presenza mediatica, ma si esaurirà rapidamente. Il successo di massa è dovuto soprattutto dal passa parola tra lettore e lettore ed in seguito è sicuramente una spinta straordinaria la censura o la polemica scatenata in ambienti con la voce grossa; ma se non ci fosse di partenza una crescente popolarità dello scritto, quelle voci tacerebbero. E' il serpente che si morde la coda.
Brown ha avuto la fortuna o l'acume di intervenure in un momento favorevole alle rivisitazioni dei dogmi ecclesiali. Una sorta di fantascienza mascherata di severa storicità, con tecniche ben collaudate. E' stato bravo, bravi i suoi promoters e tuti loro se ne godono gli immensi profitti.
Certo non avrà l'immortalità e neppure penso ci mirasse lui stesso, ben più ripagato dai benefici contemporanei.
2006-10-06 10:18:55
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answer #1
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answered by Cristina R 3
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io credo che invece lui sia stato molto furbo. onore al merito
2006-10-06 18:04:33
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answer #2
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answered by Anonymous
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definirlo uno scribacchino è assolutamente un'idiozia. si puo' apprezzarlo o meno per il contenuto e/o il genere dei suoi libri, ma certo non è uno scrittore da quattro soldi. il suo mestiere lo sa fare.
2006-10-06 17:37:24
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answer #3
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answered by VERtigO 5
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L invidia è una brutta bestia...!!
2006-10-06 16:21:33
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answer #4
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answered by allefaldedelkilimangione 1
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Son d'accordo con te quando dici che Dan Brown non sia un gran chè. Però gli strali di Santa Romana Chiesa nei suoi confronti, lo han reso celebre. E lui penso ne abbia approfitato. Come avrebbe fatto chiunque di noi.
2006-10-06 16:44:02
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answer #5
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answered by Gemelli Ribelli 3
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scribacchino media o meno sta di fatto che è il libro più venduto degli ultimi cento anni, e poi non tutto quello che ha scritto è falso e la chiesa per insabbiare le cose è fatta apposta
2006-10-06 16:32:38
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answer #6
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answered by MORPHEUS ® 5
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Dan Brown è furbo... scrive già pensando ai media.
2006-10-07 16:57:28
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answer #7
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answered by Special Agent HQ 3
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I Media hanno fatto e fanno cose molto ma MOOOOLTO più gravi
del fatto di contribuire al successo(maggiorato poi dal Vaticano vietandolo ai suoi fedeli) di Dan Brown. E lo faranno ancora,purtroppo... e con maggiore danno.
2006-10-06 21:17:14
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answer #8
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answered by silvia*** 5
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I media, il più delle volte, fanno più danni di una guerra.
Fantasie, calunnie, informazioni monche o drogate; bisogna leggere ed ascoltare sempre , con un pizzico di diffidenza.
2006-10-06 17:13:16
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answer #9
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answered by Lilly-Cannella 6
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la risposta e la media e sincera al manifesto dalla confizzione, no la gravura dalla commedia humana
2006-10-06 16:48:32
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answer #10
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answered by Manny 5
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