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Ogni tanto una riflessione semiseria si può anche fare.

la società di oggi concede molto a uomini e donne .. forse troppo?!?
genitori che li ospitano fino a quarant'anni e che finanziano i figli anche se lavorano. Chi ha voglia in queste condizioni di autolimitarsi?
se il mondo offre così tanto perchè accontentarsi di poco?
... tanto per la vecchiaia ci sarà sempre qualche paese fornitore di badanti.
perciò si pretende .. senza neanche manifestare un po' di stile.
Ci sono anche molte donne così ma prima o poi però .. riprendono ad inseguire .. il "sogno", magari quando il fisico non le regge più ed allora ..entra in gioco .. l'inganno. E' veramente solo la società dei SUV, dei telefonini intelligenti (almeno loro!) delle "enoteche alla moda" e della gente destinata a scombinarsi tra se stessa perchè non riconosce e non è riconosciuta da chi aborre ? (PARADISO: CANTO XXVI. v. 73 : e lo svegliato ciò che vede aborre).
Voi cosa ne pensate? Esperienze da raccontare e condividere?

2006-10-04 06:35:30 · 8 risposte · inviata da o k 4 in Società e culture Culture e gruppi Culture e gruppi - Altro

8 risposte

è la società del tutto e subito, delle possibilità infinite, del cibo fast food e dei sentimenti fast love. degli incontri continui, reali e virtuali, dei blind date e degli speed date. tutti sicuri di sè, fieri e orgogliosi di ostentare lavoro, macchina, soldi e successo. ma sono convinta che questa società ci sta rendendo molto fragili, aggrappati ad un lampadario di cristallo, da cui per paura di cadere ci si attacca inutilmente. e da ragazza 26enne single, di ragazzi intorno ai 30 anni ne ho incontrati molti con alle spalle storie finite e ora incapaci di impegnarsi nuovamente o semplicemente provare a costruire qualcosa di diverso dal solito cinema, pizza, letto e arrivederci. le loro mamme forse li hanno abituati troppo bene! o noi ragazze forse li stiamo spaventando troppo con l'autonomia e l'indipendenza che ci stiamo guadagnando, anche se a fatica.

2006-10-04 22:39:47 · answer #1 · answered by VaL 2 · 1 0

tralasciando la minutezza di Penelope.....
complimenti ok, ottima domanda, ottima questione e ottimo spunto di autoriflessione.. quindi Grazie.
premessa: poniamo x un momento il fatto che sono un 30enne,sposato (meravigliosamente/felicemente/oddio quanto la Amo!), con 6 Gatti..uno + unico dell'altro, nato nella culla della borghesia Romana artistica, ma ribellatosi alla tenerissima età di 13 ( non x la fasulla sicurezza di avere un futuro le spalle coperte, ma proprio xkè Skifato della mentalità ristretta e della visione puramente basata sulle apparenze che la borghesia e la mia famiglia in particolar modo aveva ((ed ha tutt'ora)).. ) senza dover obligatoriamente divenire un vagabondo o un PunkAbbestia ( tipico ragazzo punk ribelle che evita qualsiasi confronto con la società e che si richiude in una cerchia ristretta di persone, annullandosi e impegnando la propria esistenza alla ""lotta"" contro la suddetta società moderna. bestia, xkè hanno appresso uno o + cani)..
ma decidendo liberamente di voler assolutamente tagliare e cambiare questo cordone ombelicale "dorato"... a 6 anni facevo la spesa e cucinavo, portavo la colazione a letto a tutti in casa, genitori e fratelli.... non voglio dipingermi come il piccolo cenerentolo, assolutamente! anzi (ho viaggiato moltissimo, visto tutta l'europa e l'africa..lavoravo e viaggiavo, arrivavo lì, lavoravo x il periodo della mia permanenza e ri-viaggiavo)quindi portare la colazione mi faceva piacere, mi aiutava a crescere e a capire il senso del termine :Responsabilità. senza per questo cadere in eccessi o aberrazioni, ma con naturalezza e allegria.
dai 13 in poi è stato un vivere un tantino allo "sbando" con divertimenti ed esperienze che quasi tutti gli adolescenti degli anni '80 anno fatto (sex,droug,rock) sulla scia degli anni '60&'70..
ma comunque ricordandomi che c'è un mondo e un futuro da costruire.. non x me solo, ma per tutti.
con questa serena speranza e desiderio a 16 ho cominciato a studiare e lavorare, andato a vivere da solo o con amici.. formare il mio carattere e improntare l'idea concreta di un futuro..non fatto x forza di certezze lavorative (non a caso faccio lo scenografo e ideatore grafico.. poche certezze ma tanta libertà e divertimento!).. conosciuto quella che poi è+ diventata mia moglie, presi la decisione di "mollare" amici e "droga".. e intraprendere la via della convivenza e della scoperta, della coscenza e del divertimento, della condivisione e della complicità, della maturità e della passione, dell'amore e del rispetto. ad oggi nulla è cambiato e allo stesso tempo.. tutto è cambiato. ma l'unica certezza adesso è il mio QUI' & ORA, la mia Felicità e serenità. la certezza che posso vivere oggi con consapevolezza e pienamente!
mentre per tornare alla tua domanda cara/o OK...
non è la "società" che rallenta la mente... è la mente che rallenta le persone. come dire che se la gente preferisce rincoglionirsi il cervello davanti alla de'Filippi e a tutta la banda della TV... scelta loro. è chiaro che poi i risultati sono : perdita della coscenza e dell'identità del proprio SE, ricerca della sicurezza nella massa e impecorimento totale .. .
non è la paura di crescere.. è che non vogliono crescere. e quindi come dici tu: troppe certezze, troppa pappa pronta!!!
ma la coscenza può davvero essere risvegliata? e come?
continuiamo a provare in tutti i modi... è l' unico modo che ci resta!
con profonda stima e affetto... Assenzio-blu

2006-10-04 14:18:07 · answer #2 · answered by assenzio-blu 2 · 2 0

Un tempo c'era molta fame e molti badavano alla sopravvivenza e non pensavano, qualcuno più ricco pensava e diventava filosofo.
Oggi c'è ancora molta fame però qui in Italia ci sono molti che non devono pensare alla sopravvivenza. Non pensano uguale però sentono il vuoto che è in loro... e stanno male...
Qualcuno decide in questo star male di capirci qualcosa... tutti gli altri di distrarsi.

2006-10-04 13:40:47 · answer #3 · answered by Anonymous · 2 0

io penso che la colpa sia comunque anche dei genitori.ti spiego:visto che più o meno i genitori hanno vissuto periodi di mentalità ristretta e limitante, cercano di impedire che i figli rivivano le loro stesse privazioni.il problema è che non pongono comunque un limite. con questo non voglio assolutamente dire che bisogna tornare al Neolitico come mentalità,però conosco genitori che ,pur facendo il ragionamento che ti ho esposto,mettono comunque delle regole,tipo"se non hai voglia di studiare,cercati un lavoro o un'alternativa,perchè oltre un certo periodo non ti mantengo",e penso facciano bene,perchè sanno riconoscere cosa è mancato nella loro giovinezza(per esempio tornere un pò tardi la sera,un pò più di libertà),e ripetere quelle cose che hanno giovato loro(l'educazione all' indipendenza).

2006-10-04 13:56:26 · answer #4 · answered by parlanchina21 4 · 1 0

E' vero... ogni tanto una voce fuori dal coro, però...e quelle poche bastano a confermare che l'amore vissuto anche come impegno e responsabilità è l'unico valore che non passa mai.
Prima o poi quel che si semina si raccoglie... e quindi questa generazione (in senso lato, alias tutti noi ) avrà forse anche la possibilità e il tempo di ravvedersi e recuperare. Io almeno lo spero.

2006-10-04 13:53:30 · answer #5 · answered by Antares 2 · 1 0

io la penso come te e, pur essendo uno che adorava vivere in compagnia, ho costruito il mio "muro" ove non permetto a nessuno di entrare. Questa società, che si rispecchia in quella che hai abilmente descritto, non mi piace e.... spero vivamente di non piacere a lei!

2006-10-04 13:51:25 · answer #6 · answered by maserati 3 · 1 0

Sì sno d'accordo..

2006-10-04 13:57:40 · answer #7 · answered by Luisa i 5 · 0 0

i would like to help you with that question but i am english and cant read italian.

2006-10-04 13:46:28 · answer #8 · answered by sharples_iain 2 · 0 4

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