Non sono più un ragazzino...negli anni caldi..ero in piazza come tanti a urlare la mia rabbia e il mio malcontento,hanno archiviato quel periodo come un fallimento storico!Nessuno,o pochi,ricordano quelle piccole-grandi cose che siamo riusciti a portare a casa;piccoli successi che hanno cambiato la società in cui oggi viviamo.Purtroppo ci sarebbe ancora molto da fare,molto da protestare ma come dicevo in una mia domanda"siamo ormai un popolo che urla solo dalle terrazze".
2006-10-04 04:24:18
·
answer #1
·
answered by bikaner 7
·
2⤊
0⤋
Dicesi motto dei perdenti !
Non credo serva ribbellarsi , le ribellioni sono fonte di scontri e guerre , più che altro bisognerebbe avere la forza di non accettare cio' che la socetà ci impone , evitando di seguire la massa.
2006-10-04 04:19:35
·
answer #2
·
answered by ? 6
·
3⤊
0⤋
il confine è molto sottile.
l'Acquiescenza fa parte dell'atteggiamento di chi accetta un sopruso senza protestare, la connivenza è di chi invece al sopruso non solo non si ribella e sta zitto e buono, ma quasi quasi non s'accorge più che sia un sopruso.
E' già stato fatto un salto significativo sul piano dell'etica.
Al di qua però vi è un altro atteggiamento da adottare ed è quello di lottare perché quando si ha in mano anche solo un'arma (civile s'intende) va usata nel tentativo di ripristinare la legalità e la moralità.
Esempio. Sappiamo che l'addetto all'accettazione delle prenotazioni in un ospedale se gli si da la mancia ci fa saltare la fila. E' ormai la prassi e tutti la danno. Lo facciamo anche noi.
E' acquiescenza.
Lo stesso usciere fa favori a certuni e non ad altri. Noi tentiamo di essere fra i favoriti e quindi siamo conniventi.
Se però protestiamo e cerchiamo di denunciare il fatto perchè si tratta di un comportamento scorretto, diventiamo cittadini onesti e forse riusciamo a dare il buon esempio e altri ci seguiranno.
Il risultato è che andremo in fondo alla fila........
Questo va messo in conto e non tutti sono disposti a pagare un prezzo per essere onesti.
2006-10-04 04:34:18
·
answer #3
·
answered by marte 6
·
2⤊
0⤋
Per ribellarsi ci vogliono dei leader, delle guide, materiale di cui siamo spaventosamente carenti in questo momento storico...gli uomini, nel loro complesso, sono una spinta dirompente solo nel momento in cui vengono coesi da una forza esterna, un ideale, ma senza guide non fanno un solo passo...purtroppo!
2006-10-04 04:23:38
·
answer #4
·
answered by Anonymous
·
1⤊
0⤋
purtroppo questa è un'epoca nella quale quello che vale è il denaro anche nei livelli più alti della società, per cui in alcuni casi si ritiene inutile ribellarsi perchè non avresti alcuna soddisfazione, ti faresti solo altro male.
Mi è capitato di essere truffato dai miei legali, li ho denunciati alla Procura Generale, non ho avuto nessuna risposta!
Premetto che prima della denuncia la Corte d'Appello mi ha dato ragione. E' cambiato qualcosa?
2006-10-04 06:48:24
·
answer #5
·
answered by Pussycat 5
·
0⤊
0⤋
Ci si ribella quando "la misura è colma" e lo si fa gridando o rimanendo in silenzio, sventolando una bandiera in mezzo alla folla o chiudendosi tra quattro mura per lasciare fuori tutto e tutti, scrivendo un tazebao (qualcuno ricorda che cos'e'?) o distribuendo volantini per strada (qualcuno ricorda i tempi del ciclostile a manovella?) rapinando una banca o partendo per l'africa con una valigia piena di medicine per l'aids. C'e' sempre stato e ci sara' sempre qualcuno che dira' "adesso basta!". Solo che forse noi staremo guardando da un'altra parte, o saremo troppo disillusi dalle nostre ribellioni consumate o abortite. E crederemo che non ci sia piu' nessuno capace di ribellarsi. E ci sbaglieremo. Per fortuna
2006-10-04 04:37:26
·
answer #6
·
answered by calabuig 2
·
0⤊
0⤋
è più facile scappare che combattere, soprattutto quando ne è coinvolta una massa, perchè ognuno pensa singolarmente e non vede la possibilità di una forte unione di massa. Questo è dimostrato dal fatto che tutti si lamentano ma nessuno si presta per cambiare le cose!
2006-10-04 04:35:33
·
answer #7
·
answered by ridi che ti passa 6
·
0⤊
0⤋
il problema è proprio lì... nella linea che tu definisci sottile.
il male ed il problema di oggi sta proprio nel progressivo allargarsi della "linea" di demarcazione. tu la definisci sottile, ma il problema è che oggi è diventata una ampia e poco definita zona crepuscolare dove disperdere morale, etica, e sentimenti vari in un limbo poco chiaro.
così piano piano ci troviamo circondati da eccezioni che non definiscono neppure più la regola.
PS quale è la "sottile" linea fra la raccomandazione e la meritocrazia autocratica?
2006-10-04 04:32:15
·
answer #8
·
answered by Daniele 4
·
0⤊
0⤋
Secondo me lo stato d'animo. Si può soffrire molto ma avere paura di ribellarsi. Si può essere indifferenti o menefreghisti o complici, e allora non ci si vuole ribellare, anzi.
2006-10-04 04:30:25
·
answer #9
·
answered by Carla 4
·
0⤊
0⤋
perché alcune persone pensano solo a se stesse, non se ne importano degli altri, se le cose vanno bene a loro, allora tutto è perfetto, e non è giusto! Ciao!
2006-10-04 04:24:10
·
answer #10
·
answered by menuccia92 3
·
0⤊
0⤋