Al mio gatto di due mesi e mezzo è spuntata una macchia senza pelo sulla zampetta, allora lo abbiamo portato dal veterinario ke ci ha detto ke aveva preso la micosi.
Lo abbiamo dovuto mettere in isolamento in una stanza per undici giorni e gli abbiamo dovuto fare una cura di sciroppo. Oggi lo abbiamo riportato al veterinario e ci ha detto ke deve starci ancora per altri undici giorni xkè, anke se in via di guarigione, potrebbe essere ancora infettivo. Ora io vi chiedo... è possibile ke il micio, abituatosi ormai alla stanzetta, non voglia tornare a casa con noi? L'altra volta ho provato a riportarlo dentro e lui scappava sempre verso la porta... io vado sempre ad accarezzarlo ma mi preoccupo sempre di più...
C'è qualcuno ke ha avuto lo stesso problema con il suo animale domestico?? Se si, come lo avete affrontato?
2006-10-02
00:56:39
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8 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Animali da compagnia
➔ Gatti
Nn credo ke il problema sia il veterinario xkè anke altri due ke abbiamo consultato ci hanno detto la stessa cosa... e sta scritto anke su internet...insomma, non sono stupida e ho controllato...
2006-10-02
06:16:20 ·
update #1
X alehaze: Grazie mille x la tua risp!!! Cmq ho deciso di farlo tornare fra tre giorni...il veterinario ci ha detto ke dobbiamo fargli riposare il fegato per un pò e poi riniziare cn la cura.
Cmq adesso ogni pomeriggio vado nella sua stanza e ci gioco o lo coccolo per un pò in modo che non pensi ke lo abbiamo abbandonato... purtroppo appena rientra dovremo stare molto attenti ai divani e ai letti.
X alehaze: Grazie mille x la tua risp!!! Mi ha risollevato molto il morale! :-))))))
2006-10-03
01:27:05 ·
update #2
ciao,
sicuramente il vet ti ha consigliato l'isolamento per non far trasmettere la micosi.
a mio avviso però è troppo destabilizzante per il micio, il quale non capirà mai il perchè dell'isolamento nè mai lo collegherà alla visita veterinaria, col solo effetto che lo vada come un vostro comportamento strano.. poverino c'è il rischio che perda un pò di fiducia in voi, rischio che corriamo tutti con i nostri miciotti ogni qualvolta li sottoponiamo a cose stressanti che non possono capire.
secondo me è una misura eccessiva per una micosi.
è vero, può trasmettervela, ma basta stare attenti e lavarsi bene le mani dopo aver toccato il micio, impedendogli finchè non guarisce di stare sul letto e do entrare in bagno (in modo che non tocchi gli ascigamani)
se vuoi stare più tranquilla magari in questo periodo aggiungi un disinfettante per bucato quando fai la lavatrice.
ma poverino fallo tornare con voi prima che perda del tutto la fiducia.
se ti può tranquillizzare io ho avuto la micosi dei gatti un sacco di volte, soprattutto da piccola quando giocavo con i randagi, per noi umani è una schiocchezza che passa in 4-5 gg con la cremina adatta e in una decina di gg se non metti alcuna cremina.
e cmq, tenendo gli asciugamani separati e lavando tutto col napisan non l'ho mai attaccata a nessun altro in famiglia.
non volevo con ciò dire che il parere del tuo vet è sbagliato, non mi permetterei, ma dico solo che la misura è sproporzionata al rischio.
un bacio al cucciolotto
sono contenta di averti ranquillizzata, fai bene a andare a fargli tante coccole. povero piccolo speriamo che si risolva presto!
2006-10-02 19:41:04
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answer #1
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answered by alehaze 4
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io ho avuto un gatto con questo problema ma il veterinario mio non mi ha parlato di isolamento anzi mi ha consigliato di mettere dei guanti per toccarlo ma poi in fondo non è mai morto nessuno per micosi
2006-10-02 08:34:20
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answer #2
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answered by stfe24 2
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Con la micosi il veterinario di solito non te lo fanno mettere in isolamento, ma ti fa prendere precauzioni (tipo guanti), anche perchè è contagioso. Io sono stata contagiata da una micosi del gatto ma con una crema ed un bagno schiuma adatto tutto è passato in un paio di mesi. Il gatto comincia a guarire quando comincia a formarsi il pelo.
Per fare in modo che torni a casa dovresti lasciarlo seguire la strada da solo e piano pianovedrai che viene, tu non lasciarlo solo nel cammino: i gatti non amano essere costretti a fare le cose xchè prendono paura facilmente.
Ciao e auguri x il tuo gatto
2006-10-04 13:51:32
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answer #3
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answered by cinzia 3
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io sono d'accordo con le altre....cambia veterinario!basta stare attenti non serve mettere il povero micio in isolamento!
2006-10-02 12:51:11
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answer #4
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answered by kiki84 3
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Dunque: o il gatto non ha una micosi ma qualcosa di piu' serio, allora sarebbe opportuno capire cosa, o il veterinario e' un deficiente perche' per una micosi non occorrono certo 20 giorni di isolamento, oppure e' uno dei numerosi casi che sento ultimamente dove, i veterinari, s'inventano cure lunghe e inutili per spennare i malcapitati che non hanno esperienza....
In ogni caso devi assolutamente cambiare veterinario.
Per quanto riguarda l'atteggiamento del micio, e' ovviamente stressato da questa vicenda. Un piccolino ha voglia e bisogno di giocare, correre ed essere coccolato tantissimo. L'isolamento l'avra' senz'altro vissuto come un castigo ed ora tende ad isolarsi. Con il tempo e tanto affetto tornera' a fidarsi di te. Cerca di meritare la sua fiducia e non chiuderlo piu' nello stanzino.
Ciao.
2006-10-02 08:25:51
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answer #5
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answered by luana 4
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cambia veterinario- mai sentito isolamento x micosi---antibiotico e dopo 36 ore non c'è più rischio di contagio-
2006-10-02 08:00:40
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answer #6
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answered by estella 5
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povero cucciolo!!! dagli un bacetto da parte mia...per il resto non so che dirti...
2006-10-03 17:05:30
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answer #7
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answered by Anonymous
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Tra le zoonosi che gli animali domestici con maggiore frequenza possono trasmettere all’uomo, senz’altro la dermato-micosi è quella più rappresentata. Quando si notano delle zone ben localizzate e tondeggianti prive di pelo bisogna sempre sospettare sia nel cane che nel gatto che possa trattarsi di una micosi e ovviamente bisogna rivolgersi al veterinario di fiducia per una corretta diagnosi. E’ una malattia localizzata unicamente alla base del pelo, generalmente non sono evidenti lesioni della cute (come croste o pustole) ed è quasi del tutto assente il prurito. Per la diagnosi il veterinario terrà in considerazione una serie di elementi di varia natura:
epidemiologici: come il possibile contagio tra animali della stessa specie o specie diverse; l'eventuale trasmissione ai proprietari che talvolta diventano i reali testimoni della dermatomicosi animale; la predisposizione delle razze feline a pelo lungo.
clinici : come la presenza di zone superficiali, caratterizzate da perdita di pelo estesa, bene spesso di forma circolare, raramente pruriginose, con squame sottili; talvolta a carattere infiammatorio.
di laboratorio : esame del pelo mediante l'uso di una determinata lampada (Wood) con comparsa, in caso di esito positivo, di una fluorescenza giallo-verdastra; test colturali del micete, anche attraverso l'uso di terreni colturali (DTM/Sabouroud) di pronto impiego in ambito ambulatoriale; biopsia di aree cutanee sospette.
Le micosi comportano un trattamento specifico e la loro prognosi è generalmente buona. Talora nel caso di forme generalizzate o recidive frequenti si può avanzare il sospetto che possano essere concomitanti affezioni generalizzate di altra natura, malattie immunodepressive (FIV), trattamenti prolungati con corticosteroidi, etc, che possono provocare una forma dermatofitica, caratterizzata da una prognosi non favorevole. I trattamenti terapeutici devono essere orientati ad arrestare l'estensione del processo , ad evitare la diffusione ad altri animali ed allo stesso proprietario, ad impedire la sopravvivenza del micete nell'ambiente esterno. Esistono in commercio diversi farmaci antimicotici ad azione fungicida, fungicida e/ fungistatica a seconda del dosaggio impiegato e solo fungistatici; si possono effettuare solo trattamenti locali con lozioni o creme, ma in molti casi alla terapia locale bisogna affiancare quella generale con farmaci da prendere per os per almeno 4 settimane.
Non è infrequente nella popolazione felina la presenza di gatti che pur non presentando alcun sintomo clinico sono in grado di trasmettere la malattia ad altri animali o all'uomo. E' un fenomeno frequente nelle colonie di gatti randagi e trattasi di soggetti con infezione subclinica o portatori sani. Anche in questo caso ci aiuta il laboratorio perchè prima di sottoporre un gatto ad una terapia antimicotica sarebbe sempre meglio effettuare un esame culturale sul pelo.
La malattia nell'uomo causa delle lesioni solamente negli strati più esterni della cute e nei capelli. Generalmente la classica lesione da "tigna" è rappresentata da una macchia rotonda a volte pruriginosa, rosacea al centro e più chiara alla periferia, nei capelli saranno presenti zone alopeciche ben circoscritte, tondeggianti con i capelli si "sfilacciano" con estrema facilità . Solamente nell'uomo affetto da problemi di immunodeficienza la malattia può generalizzare dando quadri clinici più gravi.
2006-10-02 08:27:30
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answer #8
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answered by elisa_ginevra 5
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