ci siamo venduti tutto?

Question

se qualcuno lo sa' mi piacerebbe essere informata quanto territorio e' ancora italiano- nel senso che tutti possona andarci e quante aziende siano ancora nostre - e non vendute a multinazionali o nuovi ricchi
questo solo perche' ho sempre creduto che il benessere del paese era dalla collaborazione tra imprenditori- tecnici-impiegati- operai.- chiedete all'ultimo fattorino della fiat o di qualsiasi altra azienda e ascoltate con quanto orgoglio parlera' del suo lavoro. allora di chi e' la fiat? per me' la proprieta' e' da dividere, come qualsiasi azienda, tra chi ha avuta l'idea, chi ha messo il capitale, chi ha lavorato materialmente producendo e chi ha amministrato il tutto. - se i guadagni maggiori sono per chi ha investito e al limite rischiato- un'azienda e' di tutti.

Answer 1

Azzo, un vero Marxista-Leninista, allora è vero, ha ragione il Vanna Marchi in doppiopetto, i komunisti ci sono ancora.
Dimenticavo, hai pienamente ragione.

Answer 2

"Possono andarci tutti" non mi è molto chiaro... Al di là dei semplici confini politici segnati sulle cartine, la maggior parte del territorio italiano non è fruibile da chiunque ne sia interessato, perché è proprietà privata, invenzione nientepòdimeno che degli Etruschi e quindi piuttosto radicata.
Tenere traccia delle esatte proprietà delle aziende, dopo l'invenzione della borsa, è un compito quasi impossibile. Con un duro lavoro di mesi si riuscirebbe forse a stilare una lista dei soli maggiori azionisti, ma poi rimarrebbe una tonnellata di piccoli azionisti che sommati assieme non sarebbero trascurabili.

E' giusto il discorso della collaborazione, ma nella mia vita pratica mi sembra che il lavoratore medio sia perlomeno tiepido di sentimenti nei confornti del suo lavoro e che lo viva come una condanna necessaria a mantenersi. Forse la gente si pavoneggia, come si pavoneggia di tante cose, perché è gente piccola che ha bisogno di farsi grande almeno nei racconti.

Riguardo l'ultimo discorso non credevo che esistesse ancora qualcuno così comunista fin nelle budella. L'idea è carina, ma mi sembra un controsenso. Se io metto i soldi e creo la mia azienda, rischiando di persona in tutto e per tutto e facendomi un c**o così ( ) e poi assumo un operaio perché le cose mi sono andate bene, perché dovrei cedergli una quota della ditta? Se è bravo sarà mio interesse fargli avere ciò che merita, ma non mi sembra giusto regalare ciò che ho creato col mio sudore.

Answer 3

Se un'azienda appartiene ad un italiano, un tedesco, duecento americani o un milione di marziani, non cambia praticamente nulla.
Ai soldi non interessa niente della patria.

Un fattorino della Fiat è orgoglioso perchè la gente ha bisogno di sentirsi parte di qualcosa più grande e magari potente e perchè se non avesse lavorato in Fiat sarebbe rimasto per strada a fare la fame mentre con il suo lavoro ha potuto farsi una casa (da pagare in 100 anni), un' utilitaria (da pagarsi in 10 anni)....e così via...

La tua visione dell'economia , credo, è simile a quella dei manuali liberali dell' 800 ( se intendi proprietà di tutti in senso figurato)ma, a parte questo, l'orgoglio di far parte di qualcosa l'avevano anche gli operai delle fabbriche sovietiche. ( e il mio non è un discorso di parte)

Answer 4

Ma và ? La proprietà è di tutti ? Questa è proprio bella !
Hai mai sentito parlare dell'alea ?
I rischi in cui incorre un imprenditore che sono tutti suoi ? Se và male l'impresa, va a pranzo a casa dell'operaio ?
Mai sentite stupidate così enormi, per questo motivo gli imprenditori italiani vanno tutti all'estero.

Answer 5

Ma... il territorio italiano è delimitato dai confini nazionali.

Answer 6

comunista ! non ti far sentire dei complici di silvio, ke ti mandano al rogo per eretica !