Vedi qui
http://www.liceofoscarini.it/studenti/c2003/evoluzione/Ipertesto/darwinismo.html
http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/lemmi/104.htm
http://www.identitaeuropea.org/archivio/articoli/marletta_darwinismo.html
http://darwininitalia.blogspot.com/
http://www.db.avvenire.it/avvenire/edizione_2006_03_15/articolo_629007.html
http://www.pd.astro.it/othersites/altrimondi/prot02_117/il-darwinismo.htm
IL DARWINISMO E LA RIORGANIZZAZIONE DEL PENSIERO SCIENTIFICO: LE “BASI BIOLOGICHE” DELL’ICONOGRAFIA FEMMINILE DI TARDO ’800 E PRIMO ‘900
Durante i primi trent’anni del Novecento gli scienziati e gli artisti furono ossessionati dalle speculazioni sull’indelebile legame tra la donna e le origini «bestiali» del genere umano.
La riorganizzazione rivoluzionaria, alla fine dell’Ottocento, di ogni pensiero scientifico secondo le credenze della teoria evoluzionistica richiedeva in effetti lo sviluppo di schemi che ponessero come postulato la capacità «dell’uomo» di trascendere gli implacabili cicli delle “mera natura”. Allo stesso tempo, la denigrazione su vasta scala delle donne, considerate poco più che macchine per fare figli, favoriva di fatto la «mascolinità», mentre condannava l’identità femminile.
Spinti da tali concezioni, molti personaggi che vengono annoverati tra gli eroi della scienza moderna - biologi, ricercatori medici, e psicologi - furono indotti a formulare alcune tra le più perniciose e durature fantasie su razza, classe e sesso: fantasie che contribuirono a formare ogni aspetto della vita del XX secolo.
Il tardo Ottocento si servì delle scoperte di Darwin per trasformare i conflitti sessuali buttati lì a caso nei secoli precedenti in una denuncia «scientificamente fondata» della sessualità femminile quale fonte di smembramento e «degenerazione» sociale. Agli inizi del nuovo secolo, la biologia e la medicina si impegnarono a dimostrare che la natura aveva dotato tutte le donne di un istinto basilare che le rendeva predatrici, distruttrici, streghe - perfide sorelle. Ben presto esperti in vari campi connessi si affrettarono a spiegare perché ogni donna fosse condannata a essere una messaggera di morte per il maschio.
Un «vampiro latente» giaceva «celato in ogni donna assolutamente rispettabile e inibita», sottolineava nel 1927 William J. Fielding - autore di numerosi libri molto letti su sesso e socializzazione - in un opuscolo a larga diffusione dal fosco titolo di Woman: The Eternal Primitive. Sotto la pelle apparentemente santa di ogni donna fremeva la famelica carne di una peccatrice. Tutte le volte che le veniva offerta «l’opportunità di appagare una brama fondamentale della sua natura», si poteva star certi che la donna avrebbe dato libero corso a «un istinto inconscio che è profondamente radicato nella mente primitiva femminile». Tale retorica apparentemente «scientifica» incoraggiò il grande pubblico a considerare le donne delle terroriste biologiche che miravano a esaurire le energie creative di ogni maschio civilizzato.
Si era giunti a considerare la sessualità femminile come una malattia degenerativa. Le donne erano l’arma segreta della natura contro i valorosi sforzi degli uomini per trionfare sulla moralità.
Le smodate speculazioni della scienza fornirono al campo della cultura popolare in rapida espansione - e in particolare alla prima industria cinematografica - una serie confezionata di temi appetibili alle masse. Questi, a loro volta, contribuirono a formare il giudizio universale di quei milioni di persone che si accalcavano verso quella nuova forma di intrattenimento a buon mercato, di facile accesso e digestione. Una sola immagine, efficacemente utilizzata, era spesso molto più efficace di un romanzo fiume.
Quando, verso la metà del secolo, i biologi giunsero finalmente ad abbandonare alcune loro precedenti «verità incontrovertibili», i mezzi di comunicazione avevano già trasformato quegli errori in luoghi comuni culturali - in «leggi naturali» dell’industria dello spettacolo.
Le scoperte della biologia del primo Novecento gravarono la cultura occidentale di un erotismo morboso incentrato sulle immagini della donna sessuale vista come vampiro.
Da: BRAM DIJKSTRA Perfide Sorelle, la minaccia della sessualità femminile e il culto della mascolinità
http://www.lafrusta.net/Riv_femme_fatale.html
2006-09-28 03:57:26
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answer #3
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answered by ocima 7
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http://www.studentibicocca.it/portale/materiali/pafiledb.php?action=category&id=5&start=20&sortby=name
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2006-09-28 03:48:08
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answer #4
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answered by stella 3
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