Ciao. io da sempre faccio fatica a condividere questa distinzione, infatti faccio arrabbiare molti quando dico che chi non pratica non crede... al massimo si associa...
Come amare una donna e non desiderare di vederla, abbracciarla, parlarci, consolarla ed esserne consolato. come non rispettare tutto ciò che sai porta bene alla persona amata? Per me credere è lo stesso: desidero incontrare Gesù e lo faccio nei sacramenti e nel servizio ai poveri e ai bisognosi. desidero toccare Gesù e e lo vivo nell'Eucarestia e nel servizio dei fratelli. Desidero parlare con Lui e lo faccio attraverso la preghiera e la lettura e meditazione delle Sacre Scritture. Desidero esserne consolato e provare la sua consolazione mi rigenera è pacifica. se Credo in Lui come posso non desiderare tutto questo? se non lo desidero... scusate e non offendetevi, per lo meno devo ammetterlo che non lo conosco e il mio credergli è decisamente molto intellettuale... ma saremo salvi nell'amore e per l'amore che vivremo e doneremo... non per quello che avremo pensato.
chiedo scusa a chi si sentisse offeso.
ciao e buona vita
Blog: http://angolalixeira.spaces.msn.com
2006-09-29 01:55:28
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answer #1
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answered by Anonymous
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ecco un caso estremo:
una persona potrebbe considerare Gesù come il massimo leader morale e prendere esempio dai suoi insegnamenti per la vita di tutti i giorni.
Questa persona potrebbe considerarsi Cristiano e predicare la carità, l'amore, la distinzione tra fede e stato ecc. ecc.
La stessa persona potrebbe però non credere che Gesù sia figlio di Dio e potrebbe non credere agli altri dogmi imposti dal Cattolicesimo (la Santa Trinità, l'Immacolata concezione, miracoli ecc).
anche in questo caso lui sarebbe credente.
crederebbe che gli insegnamenti di Cristo siano fondamentali per una vita civile in convivenza con le altre persone.
non sarebbe però praticante.
lui non parteciperebbe a tutte le funzioni della Chiesa Cattolica.
2006-09-28 09:20:53
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answer #2
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answered by iorso 5
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E' un controsenso.
Lo dicono coloro che pensano di poter credere alla Parola di Gesù mentre negano la Chiesa che è creatura nata dalla volontà di Gesù e che ha custodito il suo messaggio, diffondendolo nel mondo, per 2000 anni. Facendo degli errori, anche, ma occorre ricordare che la Chiesa è anche fatta di uomini, con tutti i difetti degli uomini.
Coloro che dicono questo in genere non hanno le idee chiare sul significato profondo dell'essere Cristiani e non sempre per colpa loro, ma anche della gerarchia ecclesiastica che, specie negli ultimi decenni, ha fatto assai poco in tema di catechesi.
Il Cristiano che si tira fuori dalla Chiesa non è cristiano.
Se è tuttavia in buona fede e vive in pace con la sua coscienza fa bene a continuare a vivere come meglio crede, ma se si dichiara credente nella Parola di Gesù Cristo, ma non praticante e ne rifiuta così la Chiesa deve sapere che dice una frase piena di contraddizioni.
2006-09-28 09:25:56
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answer #3
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answered by marte 6
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io non pratico ma nemmeno ci credo.
2006-09-28 09:14:25
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answer #4
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answered by ? 3
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E' un pò come:"Predicare bene,razzolare male".
2006-09-29 01:23:44
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answer #5
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answered by Frank 5
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Significa essere devoti di Gesù ma non essere completamente d'accordo con la dottrina della Chiesa che è fondata non solo sui Vangeli ma anche sulla tradizione, sulle speculazioni dei padri della Chiesa, magisteri, documenti papali e così via. La mia impressione personale è che tutti questi "corollari" soffocano un po' il messaggio originale che è interessante proprio per la sua semplicità: "ama Dio con tutto il cuore e il prossimo come te stesso". Gesù non si è mai espresso su preservativi, bioetica e compagnia bella...
Ovvio che vuol dire "credo in ciò che voglio". Non mi sembra che sia segno di maturità o di intelligenza credere in ciò che non vuoi.
2006-09-28 09:36:10
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answer #6
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answered by Chuang Tzu 4
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No..parlo x esperienza personale..io sono cattolico, ho praticato in passato e anke spesso. Poi con il passare del tempo la religione non mi dava più risposte alle mie domande, anzi mi faceva crescere dubbi e allora ho smesso di praticare.
2006-09-28 09:21:26
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answer #7
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answered by gufo_2004 2
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io credo sia possibile credere in Dio senza per forza essere praticanti. io non sopporto la chiesa, con i suoi divieti, le sue cerimonie, le sue ripetizioni, le sue contraddizioni. sarà anche stata fondata da Gesù Cristo, ma è stata contaminata dal male presente nell animo umano sotto molti aspetti. magari sono io che me la prendo troppo comoda, ma ho intenzione di vivere la mia vita senza farmi condizionare da un libro scritto tanti tanti anni fa o da un istituzione vecchia e decrepita che sputa sentenze basandosi su un'interpretazione della bibbia. tutto ciò non mi interessa. credo in Dio e lascerò che sia lui a giudicarmi a tempo debito.
2006-09-28 09:18:23
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answer #8
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answered by ilBaronetTo™ 6
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I credenti tiepidi o gli atei, sono praticamente la stessa cosa. Sono ammoniti da Gesù. Anni fa mi proclamavo ateo. Poi ho capito di essere credente. Ma non praticavo la Chiesa. Ora capisco quale errore commettevo. All'inizio mi tenevo a distanza di sicurezza da Lui, poi ho cominciato a vederlo in lontananza. Ora lo sento vicino... Ma l'errore era che Dio mi è sempre stato vicino. Io sempliciemente non lo vedevo. Quindi penso che coloro che dicono di credere e di non praticare, sono solo accecati da qualcosa che è diverso in ognuno di noi.
Ciao.
2006-09-28 10:01:28
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answer #9
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answered by Vittorio 5
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Il più grande dono che Dio ha fatto l'uomo è la libertà...è pure morto sulla croce pur di rispettare la libertà dell'uomo di accogliere e rispondere al suo amore.
Il Cristianesimo è seguire Cristo, il quale ha affermato di essere la risposta alla domanda che c'è nel cuore di ogni uomo di dare un senso alla propria esistenza (Io sono la via, la verità e la vita).
Seguire Gesù Cristo (ahimè per molti) significa seguire la Chiesa, che ha il difficile compito di indirizzare l'uomo verso Cristo.
Papa Giovanni Paolo II non ha fatto altro che ripetere questo in oltre 25 anni di pontificato.
2006-09-28 09:58:22
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answer #10
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answered by Free L 3
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