Io sono assolutamente d' accordo, non credo vorrei vivere come un vegetale e obbligare la famiglia a farmi assistenza.
2006-09-27 19:47:53
·
answer #1
·
answered by Michela 3
·
0⤊
1⤋
Questa è una questione molto delicata....la vita è il bene più grande che potevamo avere, quindi perchè interromperla? Chi siamo noi per decidere questo? E' altrettanto vero che persone con malattie gravi o persone che hanno subito incidenti, a volte, sono ridotti ad essere dei veri e propri vegetali....loro diranno "Che razza di vita è questa?" Non hanno tutti i torti però....secondo me la vita è una grande cosa, anche se ci sono momenti, situazioni che a volte ti fanno pensare il contrario,e va vissuta fino in fondo, fino a quando non arriva al termine. Poi magari, se dovessi trovarmi nella situazione di, per esempio, Terry Schiavo, non so cosa farei e spero di non saperlo MAI! Concludendo mi considero contraria all'eutanasia!
2006-09-28 03:13:11
·
answer #2
·
answered by Anonymous
·
0⤊
0⤋
io sono favorevolissima ci sono delle vite che non sono degne di essere chiamate con questo nome
2006-09-28 02:44:58
·
answer #3
·
answered by laura d 3
·
0⤊
0⤋
Sono perlopiù favorevole, perchè tanti parlano di rispetto della vita
e poi agiscono al contrario, anzi la disprezzano.
Io penso che in certe situazioni estreme ogni persona debba e possa decidere della propria vita e quindi essere padrone delle sue scelte.
Si tratta di scegliere tra il soffrire e il patire con la speranza che venga posta fine a questa condizione con la morte, o fare la propria scelta con lo stesso risultato, la morte, evitando patimenti
e sofferenze.
Inoltre le istituzioni invece di agevolare i familiari dei malati terminali fanno l'opposto e scaricano il malato terminale sui familiari.
Cioè vengono abbandonati a sè stessi.
2006-09-28 02:37:10
·
answer #4
·
answered by Anonymous
·
1⤊
1⤋
favorevole. decisamente favorevole
2006-09-28 02:19:00
·
answer #5
·
answered by miss_340 2
·
0⤊
0⤋
Ho letto un articolo su Internet nel sito riportato sotto, di un docente universitario, membro del Comitato Nazionale per la Bioetica il quale “scopre” che in Francia una giornalista ha detto meraviglie della medicina palliativa (bisognava andare in Francia per scoprirlo?), ne consegue una condanna radicale dell’eutanasia. Successivamente ho visto che l’articolista è Presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani e Membro della Pontificia Accademia per la Vita. A questo punto penso che il tutto si spieghi perfettamente. I problemi sono due: 1) se la medicina palliativa è lo strumento più idoneo per malati terminali con gravi sofferenze fisiche (p. es. alcuni tumori) non lo è altrettanto per malattie degenerative (tipo Welby) che portano più a una sofferenza psichica 2) Vaticano e terapie palliative, ossia cattolicesimo e multinazionali del farmaco, una strana accoppiata. O no? http://www.abuondiritto.it/dettagli.php?...
2006-09-28 06:20:29
·
answer #6
·
answered by Anonymous
·
0⤊
1⤋
sono daccordo perchè ognuno deve scegliere se morire e in che modo morire perchè siamo noi i padroni della nostra vita e nessun'altro puo decidere su di noi tranne che noi stessi.Cmq il nostro paese ha un'altro problema che si chiama citta del vaticano e le cose si complicano.
2006-09-28 03:45:58
·
answer #7
·
answered by rivoluzionario82 2
·
0⤊
1⤋
favorevole pero con tante precauzioni
2006-09-28 03:07:09
·
answer #8
·
answered by uppercity2009 2
·
0⤊
1⤋
è una questione delicata...ma penso che se una persona soffre,soffre davvero,come può soffrire una persona paralizzata in ogni suo movimento e che non riesca a dare un senso alla sua esistenza,ed è e si sente un peso per gli altri,chi è ridotto allo stato vegetativo,colcervello parzialmente o totalmente rovinato,senza possibilità di tornare normale...bè,credo che questi abbiano il diritto di decidere se vivere o meno.....anzi,se sopravvivere,perchè questa di certo non può essere considerata vita!!!!!Ovviamente l'eutanasia si deve ricorrere in casi gravi....quello che vuole morire perchè è senza una gamba va aiutato da uno psicologo...ma ci sono casi in cui andrebbe fatto.Senza contare che i vegetali,che non potranno mai tornare come prima,sono un peso per lo stato,per chi li ama,perchè è una grande sofferenza non poter far nulla in questi casi....e per loro stessi non sono nulla,perchè non esistono più,no sono coscienti....gli altri casi,quelli di coscienza ma senza possibilità di espressione...sono forse peggiori...il punto è che si dovrebbe lasciare il diritto di decidere se continuare a vivere o no in certi casi...e non si tratta di superficialità e di mancanza di rispetto per la vita,come certi personaggi anti eutanasia dicono per "sensibilizzare gli animi"...tutt'altro!!!!si tratta di rispetto per i sentimenti degli altri......tenere in vita chi vuole morire perchè ritiene di non avere più nulla da fare è un atto di egoismo che ha come unico scopo la salvaguardia della coscienza di persone cresciute con certi ideali pre confezionati!!!!di certo non deve essere un servizio a mò di supermercato....se la persona è cosciente la si può aiutare a considerare bene la situazione,ma è ora che l'italia faccia questo passo avanti!!!!
2006-09-28 02:58:36
·
answer #9
·
answered by redstar 3
·
0⤊
1⤋
Quando una persona si riduce ad uno stato vegetativo ritengo sia giusto concedergli di morire piuttosto che continuare a tenerlo in vita con delle macchine. "Vivere" in queste condizioni produce solo sofferenze al malato e ai familiari.
2006-09-28 02:20:26
·
answer #10
·
answered by iris 3
·
0⤊
1⤋