è tratta dalla Tempesta.
Come al solito shakespeare è stato un precursore infatti poi nell'800 la metafora è stata ripresa da Pirandello ed altri.
Secondo me voleva dire che il mondo per l'appunto è il teatro il palcoscenico dove noi ci esibiamo non mostrando ciò che siamo ma ciò che pensiamo gli altri vorrebbero che noi fossimo.
Insomma ci mascheriamo.
Penso che sia vero anche se non per tutti allo stesso modo.
Posso aggiungere solo che shakespeare è insieme ai Beatles l'unico inglese veramente grande. Un mito
2006-09-26 21:05:52
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answer #1
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answered by Anonymous
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E' vera la prima parte, non la seconda, perchè molti sono solo comparse o addirittura solo spettatori. Diceva Oscar Wilde:"Vivere è la cosa più rara al mondo.La maggior parte della gente esiste...e nulla più.
2006-09-26 21:11:21
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answer #2
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answered by Bruno A 6
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L frase è tratta da "La tempesta" composta nel 1611 da William Shakespeare un Autore cui tutto il teatro fa riferimento ed è un testo teatrale. La Tempesta è un'opera ricca di alchimia con contenuti magici ed ermetici e si sviluppa nell'impianto avventuroso, improbabile di un fiabesco estremamente elaborato. Shakespeare fa uso del soprannaturale rincorrendo al mondo meraviglioso dei maghi, degli elfi e delle fate fondendone le azioni con le vicende umane per la massima espressione di una magia nuova, una magia colta, un sistema per studiare e conoscere l'universo.Ambientata in un' isola che non esiste nell'Atlante geografico,nella Tempesta, Shakespeare si serve della magia dell'isola stessa e attraverso la magia della scena che la rappresenta, del teatro che la contiene come spettacolo, è il luogo della mente in cui Shakespeare ci invita ad entrare per poi uscirne trasformati e rinnovati. La tempesta è un' opera che con il suo travaglio spirituale vuole trasmettere i valori magico-esoterici e l'isola della Tempesta ha la sua piena collocazione nella mente di ognuno di noi, vive nella nostra fantasia e con essa - come i personaggi della commedia - l'isola è il luogo occulto dove gli elementi ambisono ad unirsi e i personaggi perdendo i loro beni materiali ricercano dei beni ancora più ricchi e preziosi: la sapienza. Quindi la frase estrapolata,va reinserita in un più ampio contesto interpretativo dove allora si comprende,come sotto forma di metafora,l'autore abbia voluto dire che l'uomo è anima e si ciba di spirito alla costante ricerca del miglioramento si se stesso.Ciao
2006-09-26 22:01:30
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answer #3
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answered by lupogrigio 7
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in effetti ci si ritrova a recitare le parti che gli altri vogliono da noi, ogni persona una maschera diversa. E' difficile essere se stessi, serve una costante analisi dei propri pensieri e del modo in cui ci si comporta, essere onesti fino in fondo, e cercare di non dire mai bugie, nemmeno con se stessi
2006-09-27 00:35:31
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answer #4
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answered by amore eterno 2
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Si, concordo con questa sua frase in quanto il mondo sembra prorpio essere un palcoscenico, e noi attori siamo proprio bravi in quanto improvvisano senza avere quel copione da impararsi a memoria. C'è che recita meglio e chi peggio, ma non siamo noi a dover giudicare.
2006-09-27 00:07:27
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answer #5
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answered by fpl 2
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penso che sia molto calzante al giorno d'oggi!! pochi sono davvero se stessi e qnche quando crediamo che lo sono non possiamo mai esser sicuri che anche in quel momento stiano recitando la loro parte migliore!! con questo non voglio dire che bisogna diffidare di tutto e tutti ma che c'è sempre qualcuno che trova più facile recitare una parte piuttosto che impeganarsi ad esser se stesso sempre e comunque.
E' più facile infatti farsi accettare per ciò che non si è che per ciò che si è davvero, ma quando cade la maschera si perde tutto!!
Anche il rispetto per se stessi.
2006-09-26 22:24:47
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answer #6
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answered by A bee on a flower 7
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Sono d'accordo su tutto, ma molte volte gli attori dovrebbero essere sinceri, senza trucchi e maschere.
Francesco (il marito d Mary)
2006-09-26 21:33:50
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answer #7
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answered by El Chino "46" 7
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Sì, ma ci sono i buoni ed i cattivi attori e soprattutto esseri umani fragili e ondeggianti come canne al vento che mascherano, recitando, più per paura che per protagonismo, ma forse questo è il lato più intrigante della conoscenza dell'"altro".
2006-09-26 21:12:26
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answer #8
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answered by aratork 5
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Anticipa il pensiero di Schopenhauer ...siamo dei burattini in balìa delle onde del destino, portiamo una maschera adosso e non la leviamo mai se no forse in punto di morte quando ormai tutti è compiuto.. quante azioni e parole facciamo solo per convenzione non esprimendo liberamente ciò che sentiamo dentro ma solo per paura o per non essere giudicati dagli altri.
Il Bardo era un buon osservatore dell'umana natura.
2006-09-26 21:07:44
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answer #9
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answered by Chiara M 6
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Concordo sul palcoscenico..ma non sugli attori...c'è sempre qualcuno che recita ma a volte è bello anche togliersi la maschera
2006-09-26 20:59:54
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answer #10
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answered by Roberta84 3
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