Ho sentito ieri al tg5 un parente di un malato grave che leggeva una lettera di quest'ultimo dove esprimeva tutta la sua voglia di vivere ma chiedeva piu' attenzione e aiuto da parte di tutti.
Sicuramente per uno stato è più facile e comodo uccidere un malato che dare assistenza e aiuti seri quindi non farlo sentire abbandonato.
Se l'eutanasia passasse quale metodo per eliminare la sofferenza sarebbe una grande sconfitta per la civiltà italiana.
2006-09-25 21:07:50
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answer #1
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answered by Anonymous
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L'eutanasia è un atto di amore verso persone care ammalate senza possibilità di guarigione. Chi non ha vissuto il lento declino che porta alla morte di famigliari o cari difficilmente può capire fino in fondo. Alleviare sofferenze indicibili e porre fine allo stato indignitoso in cui si trovano alcuni pazienti che molto spesso sono coscienti e vivono le sofferenze non solo fisiche (che già è tanto) ma anche psicologiche, ritengo che sia in alcuni casi non una possibilità ma un dovere! Non facciamo gli ipocriti e nemmeno gli egoisti!
2006-09-26 04:15:46
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answer #2
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answered by pollianna 4
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Io sono favorevole. Secondo me non ha senso vivere come un vegetale. Se un giorno mi dovessi trovare in una situazione del genere vorrei che i miei genitori o chi mi fosse accanto facessero staccare la spina. Anke xkè vedermi così sarebbe una sofferenza anke per loro. Comunque credo ke siano i famigliari a dover sciegliere, e non lo stato, che riesce a speculare anke su queste cose. Sono decisioni che devono essere prese o dal malato stesso o da chi gli è stato accanto nella vita e conosce le sue volontà, e non da un giudice sconosciuto che dice sì o no solo per applicare una legge....
2006-09-26 04:13:55
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answer #3
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answered by federica c 4
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Non è semplice. Io tempo fa la consideravo impossibile poi mi sono trovata in una situazione limite e mi son dovuta ricredere. Oggi penso che se fossi io a trovarmi in un caso di malattia terminale o un coma profondo preferirei mi staccassero la spina. L'idea di far soffire i miei cari è + forte: non me lo perdonerei mai.. Meglio morire.. E' dura, ma è così..
2006-09-28 11:24:20
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answer #4
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answered by Black Pearl 1
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io sono favorevole,naturalmente analizzando prima il caso.
ci sono malattie che ti portano allo stato vegetativo , a portarti a rimanere fermo a letto con un respiratore, una sonda per il cibo... questa non è vita.
non pensiate che disprezzo la vita anzi ma bisogna rispettare la dignità delle persone.
per me sarebbe giusto andare a referendum e decidere mettendo naturalmente delle regole ferree
2006-09-27 05:33:38
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answer #5
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answered by elly 3
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La questione non è tanto semplice,da un lato c'è la religione che dice che la vita è sacra,dall'altra c'è la sofferenza di chi è malato senza speranza e vive attaccato ad una macchina che gli impedisce di porre fine ai suoi giorni..
Io son del parere che se non ci è dato di scegliere quando nascere,almeno dateci la possibilità di scegliere quando morire,e soprattutto,in modo dignitoso..
Se una persona che non ha prospettive di vita autonoma,non ha la possibilità di vivere una vita dignitosa,ma deve necessariamente continuare a soffrire solo perchè delle macchine glielo permettono,beh,allora è meglio che la sua richiesta di aiutarlo a morire venga ascoltata..
So che molti la pensano diversamente da me,ma del resto ognuno ragiona con la propria testa e se mi trovassi nelle condizioni di chiedere l'eutanasia vorrei che mi venisse concessa la possibilità di morire dignitosamente piuttosto che continuare a vivere come un vegetale ed essere solo di peso ai miei cari e alla società...
2006-09-26 17:32:15
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answer #6
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answered by ziupinna 2
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Sono sempre più convinto che la sfida dell'Eutanasia si giochi in campo culturale. La cultura è quel "rendersi" alla storia quotidiana, come "dono", delle idee e dei principi vitali di fondo. L'Occidente, che ha da poco oltrepassato la soglia del 2000, si sta rendendo sempre più conto che la crisi ha i suoi prodromi alle radici dell'umano: il male colpisce gli ideali. È per questo che siamo "spiritualmente" malati! Nascono forme culturali menzognere che non veicolano la verità dell'uomo: è il "cortocircuito valoriale"!
2006-09-26 09:18:09
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answer #7
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answered by Kullervo 3
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io la trovo un atto di grande civiltà purchè regolamentata a dovere.
spiego: il malato terminale, se lo richiede, dovrebbe essere in grado di decidere se e quanto continuare a soffrire in questa valle di lacrime sopratutto se in possesso di speranze zero.
se un genitore non può più sopportare di vedere un proprio caro in coma irreversibile da un numero infinito di anni, tenuto in vita solo artificialmente, penso abbia diritto di decidere per la sospensione dei supporti vitali.
un saluto.
danilo
2006-09-26 07:45:55
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answer #8
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answered by danilo-roma 5
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io sono pienamente favorevole, concordo con le argomentazioni degli altri.
2006-09-26 05:45:23
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answer #9
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answered by gc 2
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FAVOREVOLE APPIENO.
Se una persona in punto di morte soffre dal dolore è inutile mantenerla in vita per farla soffrire ulteriormente.
Chi è malato di tumore ha dolori in tutto il corpo molto forti e senso di debolezza. Le ossa pian piano si sgretolano, vi sembra giusto tenerlo in vita sapendo che la sua morte è vicina?
2006-09-26 05:02:18
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answer #10
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answered by Chicchi 6
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Io sono favorevole come ultimo rimedio,in quanto la medicina non
può più nulla...Questi problemi nascono con il progresso dell' uomo nel campo della medicina,dove ci sono dei pro e dei contro..
come la fecondazione in provetta ecc....quindi se con il progresso si crea la vita,non vedo il motivo nell' insistere ha mantenere in vita una persona che non può guarire più.
2006-09-26 04:33:55
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answer #11
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answered by ulisse*** 3
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