Bella domanda!
Si può interpretare come l' unica via di salvezza per non subire mai più lo stupro da parte del patrigno.
2006-09-24 05:29:24
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answer #1
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answered by Anonymous
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Dolore, solitudine, disperazione,estremo urlo di aiuto, incomprensione!!!! ciaooo
2006-09-24 12:05:48
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answer #2
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answered by lella testona 6
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Ci sono momenti nella vita in cui cadi giù e entri in un tunnel nero in cui non vedi nulla, non riesci a chiedere aiuto, e le persone vicino a te sono sorde e sottovalutano questo problema. Puoi essere cattolico o no, l'unica cosa che pensi è che farla finita non solo ti salva,ma salva anche chi hai vicino perché ti togli di mezzo...mia mamma ha tentato il suicidio 13anni fa e credimi la cosa più bella è ke ora sta bene,ma quel momento ci è servito davvero.NN GIUDICATE SE NN SAPETE
2006-09-24 12:29:06
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answer #3
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answered by Anonymous
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Un momento di vera disperazione, perchè per togliersi la vita ci vuole anche un grande coraggio
2006-09-24 12:08:47
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answer #4
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answered by camilla viola 7
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Suicidarsi è da vigliacchi perché si rinuncia ad affrontare la vita.
Suicidarsi è da egoisti perché si getta nello sconforto quelli che ci hanno amato.
Suicidarsi è da coraggiosi perché ci vuole coraggio a farlo.
NO!
Il suicidio, specialmente a fronte di queste affermazioni, è un estremo riappropriarsi del proprio diritto di scelta.
Nessuno può costringersi a vivere per far piacere agli altri, chi lo fa è un Santo, ma ne esistono pochi, non è da tutti.
Il suicida è colui che ha raggiunto il limite estremo della propria sopportazione, e questo limite è diverso per ognuno di noi, ecco perché nessuno può giudicare il suicidio di un' altra persona.
Si potrebbe, al più, giudicare il nostro suicidio, ma a quel punto è troppo tardi.
Potremmo chiamare il suicidio una auto-eutanasia.
2006-09-24 20:27:54
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answer #5
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answered by creoscompiglio 2
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come estrema azione,,, una persona deve avere l'animo a pezzi x pensare al suicidio cm via d'uscita...
2006-09-24 15:43:57
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answer #6
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answered by Anonymous
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Non è facile interpretae un suicidio. Nessuno sa per certo cosa spinge un uomo a porre fine alla sua vita. La disperazione, la tragedia, la paura di vivere, la mancanza di speranze... Nessuno ha un potere così grande da poter capire cosa spinge a farla finita.
Mi viene in mente Ian Palach che si suicidò nella grande piazza di Praga. Ho visto le immagini dei bonzi buddisti che si dettero fuoco per protesta durante la guerra in Vietnam. Atti eroici, di un coraggio infinito. Il suicidio per una ideale così grande va condannato? Erano dunque persone senza volgia di vivere? Oppure erano così orgogliosi della vita e della libertà che hanno scelto un atto dimostrativo così grande per esaltare la vita stessa?
E poi mi torna alla mente il viso di un mio coetaneo, a cui, si pensa e si crede, non mancasse nulla. Eppure.. Eppure ha scelto di buttarsi da quel ponte maledetto, ormai tristemente famoso dalle mie parti per i suicidi. La disperazione che l'ha avvolto. Cosa ha pensato in quel momento? Quanto è grande la solitudine, anche se attorniati da milioni di persone? Quanta poca speranza si ha nel mondo e in se stessi per raggiungere la fine? Non ho le risposte. Ma a pensarci bene.. Certi momenti sono capitati anche a me. Chi nel mondo non ha pensato per un attimo basta la faccio finita? La fortuna è che quella disperazione dura solo un attimo. Ti guardi attorno e stringi le mani di chi ti vuole bene che ti sorreggono. Ti guardi dentro e trovi di nuovo, in un angolo remoto del tuo essere, la forza e la spinta per andare avanti.
Non so come interpreatare un suicidio. La disperazione può essere infinita e i buchi neri nell'anima creati dalla sofferenza non si riescono a vedere.. ma ogni tanto ci sono...
2006-09-24 12:54:39
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answer #7
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answered by Anonymous
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Spero che tu non stia pensando a quel gesto.
Vi sono molti modi per interpretare il suicidio. Accade che non si venga a sapere il "perché" di quel gesto, ma SPESSO c'è qualcosa di Orribile dietro.
Ti riporto una lettera
"Era ancora una bambina, aveva 11 anni.
Una mattina cercò tra le braccia del patrigno un po’ di coccole, di tenerezza.
Lui iniziò a coccolarla, poi all’improvviso, iniziò a toccarle le parti intime, lei non capiva, e come avesse vergogna, allontanò quelle mani fameliche.
Gli chiese perché l’aveva carezzata lì, non ebbe risposta.
Fece allora per andarsene nella sua stanzetta, ma fu catturata con ferocia dal patrigno.
Iniziò a spogliarla. Lei anche se non capiva se ciò era bene o male, cercò di divincolarsi.
Non le piaceva la cattiveria. Lui allora le diede un grosso schiaffo e mentre lei piangeva lui iniziò a toccarle tutto il corpo. A nulla valevano le sue lacrime, a nulla servivano le sue grida.
Alla fine la penetrò con tanta forza che quasi svenne.
Quando il patrigno ebbe fatto i suoi porci comodi le disse:"Guai a te se dici qualcosa a tua madre, se lo fai l’ammazzo”.
Terrorizzata per quelle parole e per quello che le era stato fatto, appena fu libera corse nella sua cameretta.
La Violenza durò 1 anno.
La piccola non poteva parlare, aveva paura, non voleva che accadesse qualcosa a sua madre.
Una sera prese un flacone di medicine e si uccise.
Nel suo diario dove v’era raccontato ogni piccolo particolare, aveva aggiunto alla fine:
"Meglio che muoia io che mia madre. Mamma perdonami”
Tratto da una Terribile Storia Vera."
.........
Chi si suicida non è né vigliacco né coraggioso, ma SOLO Molto Fragile.
Ciao e complimenti per la domanda.
Riferimenti:
Sono una che ha tentato il suicidio più volte.
2006-09-24 12:46:13
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answer #8
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answered by messalenia 3
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come un gesto estremo fatto per non provare piu dolore o con la speranza di provarne meno... purtroppo in quei momenti non si pensa alle persone che ci vogliono bene, si pensa solo al proprio dolore e a come farlo finire.
2006-09-24 12:32:26
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answer #9
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answered by Ladyswan 5
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come una scelta. quando la vita diventa priva di senso, si sceglie di morire. per alcuni è un atto di egoismo, io non la vedo così.
2006-09-24 12:23:17
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answer #10
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answered by schwarze_stern 5
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