Immagina delle imprese che producono la stessa cosa e vogliono ottenere qualche facilitazione dal governo. Oppure vogliono far abolire una legge che ostacola i loro affari. Si costituiscono in "lobby" e fanno pressioni sul potere politico e sull'opinione pubblica per ottenere quello che vogliono.
Una lobby però può essere creata anche da persone che la pensano allo stesso modo su un argomento specifico. Ad esempio quelli he vogliono abolire i ripetitori dei telefonini. O quelli che vogliono vietare il rock satanico.
Per fare pressione entrambi i tipi di lobby si servono dei cosiddetti lobbysti che negli Stati uniti sono profesisonisti riconosciuti, mentre da noi esistono (ne ho conosciuti tanti) ma lavorano nell'ombra.
L'immagine della "lobby" nel senso di atrio, anticamera è efficace perché effettivamente il lobbisti a volte si mettono, che ne so, all'uscita di un'assemblea elettiva e cercano di contattare i singoli eletti. In Italia a volte si mascherano da giornalisti. Si fanno accreditare per delle testate fasulle, vanno alle conferenze stampa e fanno domande tendenziose.
Vai a vedere il film "Thank for smoking". Ti sarà tutto chiaro. E' un film bellissimo.
2006-09-22 00:00:02
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answer #1
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answered by basico70 2
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dicesi lobby una qualsiasi formazione sociale-politica-economica tendente a strutturarsi secondo gruppetti isolati miranti al raggiungimento del proprio interesse, di solito questi agiscono in segreto, nell'ombra, muovendo i fili da dietro, grazie anche a collusioni con persone di rilievo e di potere, ogni membro gode di privilegi in quanto è "amico di", "conoscente di", famose sono le lobbies massoniche, un sinonimo è la "consorteria" quando cioè pochi "amici" reggono le sorti di una determinata realtà...
2006-09-21 21:54:51
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answer #2
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answered by lykianos 3
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Le lobbies come le si intende nei discorsi politici attuali, sono dei raggruppamenti di persone con gli stessi interessi e che hanno creato un gruppo una famiglia: la lobby degli avvocati la lobby degli artigiani dei medici ecc... solitamente questo termine si associa a gruppi di lavoratori autonomi e che godono di particolari privilegi come potrebbero essere la scarsa concorrenza, i prezzi delle loro prestazioni che non sono controllabiliecc....
2006-09-21 23:23:46
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answer #3
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answered by oliciccio 2
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Quando più persone, appartenenti anche a rami sociali o economici molto differenti, si uniscono in segreto per avere dei vantaggi reali. La segretezza è data dal fatto che altrimenti con l' evidenza dei nomi degli appartenenti e dei loro obiettivi, il piano della lobby verrebbe facilmente individuato da tutti e quindi, verrebbe stravolto o eliminato.
2006-09-21 22:20:40
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answer #4
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answered by Mortimer 6
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E' una formazione sociale elitaria che si riunisce con uno scopo comune.
2006-09-21 21:58:10
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answer #5
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answered by (ira) 3
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Il termine gruppo di pressione ha, nella lingua italiana, un sinonimo acquisito dalla tradizione anglosassone: lobby. Lobby è parola di derivazione latina medioevale (da “lobia” = loggia, portico). Secondo Adrian Room questa parola venne usata per la prima volta da Thomas Bacon in “The relikes of Rome” nel 1553; nel 1593 essa venne ripresa da William Shakespeare in “Enrico VI (parte 2)”, con il significato di “passaggio”, “corridoio”. Altre fonti fanno derivare lobby dall’Antico Alto-Tedesco lauba, che significava deposito di documenti, che divenne poi lobby nell’adattamento inglese. Il dizionario inglese Webster ricorda che questa parola designa anche il recinto dove vengono raggruppati gli animali destinati al macello.
Fu nel secolo diciannovesimo, 1830 circa, che il termine lobby venne ad indicare, nella House of Commons, quella grande anticamera in cui i membri del Parlamento usavano votare durante una “division”.
Successivamente il termine venne attribuito a quella zona del Parlamento in cui i rappresentanti dei gruppi di pressione cercano di contattare i membri del Parlamento stesso. Per indicare questi rappresentanti e l'attività da essi esercitata, si iniziò, nel XIX secolo, a far uso dei termini lobbyist e lobbying. Estensivamente lobby indica poi il gruppo da essi rappresentato.
Il termine lobby viene usato correntemente anche per indicare un certo numero di gruppi, organizzazioni, individui, legati tra loro dal comune interesse di incidere sulle istituzioni legislative: in Europa presso la Commissione che ha sede a Buxelles, negli Usa presso il Congresso di Washington.
Il fenomeno lobbistico si inquadra in un contesto deidologizzato, pertanto l'adesione o la presa di contatto con un gruppo di interesse non implica di per sé coincodenza a una generalizzata,o ideologica, visione del mondo ma si concretizza in un supporto a singole e specifiche negoziazioni con le istituzioni.
E, per finire, esso è stato adottato dal linguaggio giornalistico, anche per indicare una manifestazione popolare, generalmente composta da un corteo, comizi, uso di cartelli e striscioni, che ha lo scopo di far pressione in supporto di (o contro) un preciso provvedimento legislativo (es.: la lobby contro la "poll-tax" istituita dal Primo Ministro conservatore Margaret Thatcher, che si è attivata in più riprese nell'arco dell'anno 1990/1991 in Gran Bretagna). Tutti gli usi non letterali del termine lobby, escluso quest'ultimo, sono entrati a far parte della lingua italiana o, per lo meno, del linguaggio giornalistico italiano. Abbiamo quindi: "lobby", "lobbies", "lobbying", "lobbista", ecc.
2006-09-21 22:50:31
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answer #6
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answered by Anonymous
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E meno male che volevi una risposta semplice! No, non ce l'ho con te avamposto, la tua risposta è centrata ed esauriente. Comunque, più semplicemente le lobbies son associazioni di persone che hanno gli stessi interessi a conseguire uno scopo o più obbiettivi. Se questi ultimi sono contrari all'interesse dei cittadini, queste associazioni sono estremamente dannose, specialmente se sono molto potenti e ben sorrette da chi detiene il potere. In Italia ce ne sono molte. Prodi ha dichiarato che avrebbe lottato, col suo governo, contro questi poteri, spesso occulti. Ma, per ora, se l'è presa con i tassisti (non ottenendo nulla) e solo marginalmente con i farmacisti e con gli avvocati. Con questi otterrà poco, perchè sanno.....difendersi bene!
2006-09-21 22:29:08
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answer #7
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answered by Bruno A 6
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Il termine gruppo di pressione ha, nella lingua italiana, un sinonimo acquisito dalla tradizione anglosassone: lobby. Lobby è parola di derivazione latina medioevale (da “lobia” = loggia, portico). Secondo Adrian Room questa parola venne usata per la prima volta da Thomas Bacon in “The relikes of Rome” nel 1553; nel 1593 essa venne ripresa da William Shakespeare in “Enrico VI (parte 2)”, con il significato di “passaggio”, “corridoio”. Altre fonti fanno derivare lobby dall’Antico Alto-Tedesco lauba, che significava deposito di documenti, che divenne poi lobby nell’adattamento inglese. Il dizionario inglese Webster ricorda che questa parola designa anche il recinto dove vengono raggruppati gli animali destinati al macello.
Fu nel secolo diciannovesimo, 1830 circa, che il termine lobby venne ad indicare, nella House of Commons, quella grande anticamera in cui i membri del Parlamento usavano votare durante una “division”.
Successivamente il termine venne attribuito a quella zona del Parlamento in cui i rappresentanti dei gruppi di pressione cercano di contattare i membri del Parlamento stesso. Per indicare questi rappresentanti e l'attività da essi esercitata, si iniziò, nel XIX secolo, a far uso dei termini lobbyist e lobbying. Estensivamente lobby indica poi il gruppo da essi rappresentato.
Il termine lobby viene usato correntemente anche per indicare un certo numero di gruppi, organizzazioni, individui, legati tra loro dal comune interesse di incidere sulle istituzioni legislative: in Europa presso la Commissione che ha sede a Buxelles, negli Usa presso il Congresso di Washington.
Il fenomeno lobbistico si inquadra in un contesto deidologizzato, pertanto l'adesione o la presa di contatto con un gruppo di interesse non implica di per sé coincodenza a una generalizzata,o ideologica, visione del mondo ma si concretizza in un supporto a singole e specifiche negoziazioni con le istituzioni.
E, per finire, esso è stato adottato dal linguaggio giornalistico, anche per indicare una manifestazione popolare, generalmente composta da un corteo, comizi, uso di cartelli e striscioni, che ha lo scopo di far pressione in supporto di (o contro) un preciso provvedimento legislativo (es.: la lobby contro la "poll-tax" istituita dal Primo Ministro conservatore Margaret Thatcher, che si è attivata in più riprese nell'arco dell'anno 1990/1991 in Gran Bretagna). Tutti gli usi non letterali del termine lobby, escluso quest'ultimo, sono entrati a far parte della lingua italiana o, per lo meno, del linguaggio giornalistico italiano. Abbiamo quindi: "lobby", "lobbies", "lobbying", "lobbista", ecc.
2006-09-21 22:08:50
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answer #8
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answered by @vamposto 4
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