Nel settimo colloquio (διάλεξις – controversia) edito dal prof. Khoury, l'imperatore tocca il tema della jihād, della guerra santa. Sicuramente l'imperatore sapeva che nella sura 2, 256 si legge: "Nessuna costrizione nelle cose di fede". È una delle sure del periodo iniziale, dicono gli esperti, in cui Maometto stesso era ancora senza potere e minacciato. Ma, naturalmente, l'imperatore conosceva anche le disposizioni, sviluppate successivamente e fissate nel Corano, circa la guerra santa. Senza soffermarsi sui particolari, come la differenza di trattamento tra coloro che possiedono il "Libro" e gli "increduli", egli, in modo sorprendentemente brusco, brusco al punto da stupirci, si rivolge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava". L'imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. "Dio non si compiace del sangue - egli dice -, non agire secondo ragione, „σὺν λόγω”, è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte…".
2006-09-20 03:55:05
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answer #1
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answered by superannette 5
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Io non lo conosco, e trovo ciò davvero significativo. La cosa più logica da fare, quando un discorso scatena tante polemiche, sarebbe pubblicarlo, renderlo visibile ai più. E invece no: i media non l'hanno divulgato in alcun modo. Che sia tutta una strumentalizzazione dell'Islam e del Cristianesimo come al solito?
A te la palla.
2006-09-20 03:47:32
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answer #2
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answered by °La_Ire° 3
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Ha semplicemente detto che non è nella natura di Dio usare la violenza ed ha ragione!Quegli imbecilli conoscono soltanto l'odio ed agiscono solo in base a quest'ultimo.Il Papa non ha nulla di cui scusarsi, anche perchè quando ahnno ucciso migliaia di persone nei lror attentati, quella "gente" non ha chiesto scusa a nessuno, anzi hanno brindato alla faccia delle nostre lacrime!Allora dovremmo bombardare le loro moschee forse?Ma non credo sia il caso di mettersi ai loro livelli.
2006-09-20 04:09:47
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answer #3
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answered by Artemide 6
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Il discorso tenuto all'università di Ratisbona La frasi «incriminate» del Papa STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
MILANO - Ecco le frasi pronunciate da Benedetto XVI in Germania, all'università di Ratisbona, sul rapporto tra fede e ragione, che hanno determinato la reazione e le proteste del mondo musulmano.
«Tutto ciò mi tornò in mente - ha detto Papa Ratzinger interrogandosi sulla natura di Dio per mezzo della ragione - quando recentemente lessi la parte edita dal professore Theodore Khoury (Muenster) del dialogo che il dotto imperatore bizantino Manuele II Paleologo, forse durante i quartieri d'inverno del 1391 presso Ankara, ebbe con un persiano colto su cristianesimo e islam e sulla verità di ambedue. Fu poi presumibilmente l'imperatore stesso ad annotare, durante l'assedio di Costantinopoli tra il 1394 e il 1402, questo dialogo; si spiega così perch‚ i suoi ragionamenti siano riportati in modo molto più dettagliato che non quelli del suo interlocutore persiano. Il dialogo si estende su tutto l'ambito delle strutture della fede contenute nella Bibbia e nel Corano e si sofferma soprattutto sull'immagine di Dio e dell'uomo, ma necessariamente anche sempre di nuovo sulla relazione tra le - come si diceva tre Leggi o tre ordini di vita: Antico Testamento - Nuovo Testamento Corano. Di ciò non intendo parlare ora in questa lezione; vorrei toccare solo un argomento - piuttosto marginale nella struttura dell'intero dialogo che, nel contesto del tema fede e ragione, mi ha affascinato e che mi servirà come punto di partenza per le mie riflessioni su questo tema».
«Nel settimo colloquio - ha proseguito il Papa - edito dal prof. Khoury, l'imperatore tocca il tema della jihad, della guerra santa. Sicuramente l'imperatore sapeva che nella sura 2, 256 si legge: 'Nessuna costrizione nelle cose di fede'. È una delle sure del periodo iniziale, dicono gli esperti, in cui Maometto stesso era ancora senza potere e minacciato. Ma, naturalmente, l'imperatore conosceva anche le disposizioni, sviluppate successivamente e fissate nel Corano, circa la guerra santa. Senza soffermarsi sui particolari, come la differenza di trattamento tra coloro che possiedono il Libro e gli 'increduli', egli, in modo sorprendentemente brusco che ci stupisce, si rivolge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: «Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava».
«L'imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza - si legge nel discorso di Ratzinger - è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. «Dio non si compiace del sangue - egli dice -, non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia. Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre nè del proprio braccio, nè di strumenti per colpire n‚ di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte». L'affermazione decisiva in questa argomentazione contro la conversione mediante la violenza è: non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio. L'editore, Theodore Khoury, commenta: per l'imperatore, come bizantino cresciuto nella filosofia greca, quest'affermazione è evidente. Per la dottrina musulmana, invece, Dio è assolutamente trascendente. La sua volontà non è legata a nessuna delle nostre categorie, fosse anche quella della ragionevolezza. In questo contesto Khoury cita un'opera del noto islamista francese R. Arnaldez, il quale rileva che Ibn Hazn si spinge fino a dichiarare che Dio non sarebbe legato neanche dalla sua stessa parola e che niente lo obbligherebbe a rivelare a noi la verità. Se fosse sua volontà, l'uomo dovrebbe praticare anche l'idolatria».
16 settembre 2006
2006-09-20 03:57:24
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answer #4
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answered by lunno barbaro terzo 2
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I famigerati punti chiave:
…si rivolge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava".
Per la dottrina musulmana, invece, Dio è assolutamente trascendente. La sua volontà non è legata a nessuna delle nostre categorie, fosse anche quella della ragionevolezza.
…Dio non sarebbe legato neanche dalla sua stessa parola e che niente lo obbligherebbe a rivelare a noi la verità. Se fosse sua volontà, l'uomo dovrebbe praticare anche l'idolatria.
2006-09-20 03:54:47
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answer #5
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answered by Anonymous
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vai sul sito vatican.va è l'unico veramente completo che cita gli interventi di tutti i Papi
2006-09-20 03:53:54
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answer #6
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answered by Anonymous
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Da quello che so e mi hanno detto ha affermato che la guerra santa è un offesa a Dio come tutte le guerre...ma sinceramente non ne sono sicura che sia solo questo..
2006-09-20 03:51:21
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answer #7
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answered by Alys 3
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vai su google digita discorso del papa e quando si apre scegli frasi incriminate
2006-09-20 03:47:06
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answer #8
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answered by camilla viola 7
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