Hai fatto un' ottima domanda ed un' ottima osservazione.
Io penso di trovarmi in un' ottima posizione per valutare la situazione: ho 37 anni, non sono più un ragazzo e non sono ancora un uomo "vissuto", sono nella posizione intermedia.
Tuttavia, ti posso assicurare che, da quando ero bambino io, la società in cui viviamo ha subito una serie di cambiamenti continui e sempre più rapidi, generando una confusione ben difficile da descrivere, figuriamoci da affrontare.
Per esempio, parlando di tecnologia, il sistema digitale, inventato alla fine degli anni 60, ha innescato una vera e propia rivoluzione nel nostro modo di vivere.
L' invenzione del CD e del PC, entrambe verso l' inizio degli anni 80 (e questo se lo possono ricordare solo gli ultratrentenni, ahimè!!) hanno dato un' ulteriore spinta a quella che era già diventata una corsa incontrollata verso un cambiamento troppo radicale e troppo veloce.
Prendiamo per esempio i computer: se lo compri oggi tra un anno sarà già superato, non sarà "all' avanguardia", ti ritroverai un apparecchio inevitabilmente vecchio; lo stesso vale per i programmi: non fa a tempo ad uscirne uno che ecco ne arriva un altro più aggiornato, più prestante, e allora sotto con gli aggiornamenti, versioni beta, e via dicendo: se ci fermiamo un attimo a riflettere, soprattutto noi "vecchi", che possiamo fare un confronto piuttosto prolungato nel tempo, ci rendiamo conto che sempre di più corriamo freneticamente, ma non sappiamo nemmeno dietro o davanti a che cosa.
Come diceva una vecchia canzone, corriamo per raggiungere il sole, ma lui tramonta davanti ai nostri occhi, ed il giorno dopo ce lo ritroviamo dietro, ma siamo invecchiati di un giorno.
Non è un caso che le malattie da stress e depressione stiano aumentando in modo stratosferico, negli ultimi anni.
Ho fatto volutamente questa lunghissima premessa, prima di arrivare al punto, perchè volevo che fosse chiara la situazione in cui, secondo me, ci troviamo a vivere: tutta questa frenesia, tutta questa confusione non hanno fatto altro che accentuare un problema vecchio quanto l' umanità, vale a dire la difficoltà di comunicazione tra differenti generazioni.
Da che mondo e mondo, i giovani sono sempre stati arroganti, soprattutto nell' età adolescenziale, ed i vecchi presuntuosi, soprattutto in età matura. I primi si sentono pieni di energie, hanno tantissima voglia di fare e credono di potersela cavare benissimo da soli senza l' aiuto di nessuno; i secondi si considerano maestri di vita, in virtù della loro esperienza e pensano di avere tutto da insegnare e niente da imparare.
Purtroppo, un' esperienza che sto amaramente sperimentando sulla mia pelle, è che con l' avanzare degli anni si diventa sempre meno umili: i bambini sono libri aperti, vogliono conoscere tutto, ogni cosa è fantastica, ascoltano, chiedono, si interessano di tutto. I vecchi sanno già tutto, capiscono meglio di tutti, e gli altri sono troppo giovani ed immaturi per arrivare al loro livello.
Ora, immagina questo problema, vecchio quanto il mondo, enfatizzato ed ingigantito da un modo di vivere sempre più pazzo, incontrollato e frenetico. Come sarà il risultato? Semplicemente catastrofico!!
Ricordo che da bambino ho vissuto l' esperienza da te citata, addirittura alcuni adulti non mi rispondevano nemmeno se li salutavo. E questa cosa mi è rimasta dentro e mi ha insegnato a non commenttere lo stesso errore: ho imparato ad avere il massimo rispetto per i giovani, soprattutto per i bambini, che sono il futuro. E loro questo rispetto lo percepiscono e quasi sempre lo ricambiano.
Il mio messaggio non è ai giovani, ma agli adulti; da adulto agli adulti, vi dico: non disprezziamo i giovani, non trattiamoli con superiorità, perchè abbiamo tanto da imparare da loro!
Ci lamentiamo spesso che sono sempre più maleducati, indisciplinati ed irrispettosi, ed è vero!
Ma noi che abbiamo vissuto un po' più di loro sappiamo che la maleducazione, negli ultimi vent' anni, è cresciuta alla velocità di un missile, anche e soprattutto nelle persone di una certa età. Ed i giovani che cosa fanno? Imitano! Per forza, non possono fare altro. Perchè se loro sono il futuro, noi siamo il loro riferimento, l' esempio che seguiranno, buono o cattivo che sia.
E spetta a noi decidere che tipo di esempio essere, per loro!
2006-09-20 11:29:17
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answer #1
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answered by Lupo 2
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Lavoro in un ambiente molto giovane e devo dire che io essendo con qualche decennio in più sulla schiena, mi diverto un mondo. Li vedo meno smaliziati e basta poco per farli ridere o farli lavorare di più. Ciao
2006-09-20 11:39:30
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answer #2
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answered by maragigi 2
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beh tutto dipende dal tipo di approccio. Io ad esempio mi trovo molto a mio agio con i giovani in quanto mia figlia minore ha tanti amici/e ai quali parla anche di noi genitori, e quando spesso li vedo a casa nostra (e la cosa mi fa piacere perchè rende felice anche mia figlia) rido e scherzo con loro oltre che parlare anche di cose più serie.
Quello che purtroppo è vero è che le ultime generazioni tendono parecchio a discostarsi dagli adulti creando così (anche involontariamente) un conflitto generazionale che una volta innescato è alquanto difficile da recuperare.
Secondo me i giovani devono fidarsi molto di più degli adulti e viceversa; ma solo frequentandosi ciò diventa possibile. Ciao
2006-09-20 11:18:25
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answer #3
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answered by signore si nasce 5
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gli adulti sono invidiosi di noi di questa nuova era vorrebbero fare quello che facciamo noi perchè ci divertiamo molto di + di quanto si divertivano loro e non potendolo fare se la prendono con noi...noi ci danno conto...
2006-09-20 10:39:00
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answer #4
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answered by capiscuto 2
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Non la prendere sul personale, da che mondo è mondo i "vecchi" c'è l'hanno sempre avuta con i giovani, sottolineando le loro imprese, le loro capacità, dicendo : io alla tua età ero più forte, più bravo, più giovane, più .. Prendila alla leggera, in fin dei conti a chi non piace essere giovane e fresco, soprattutto a chi non lo è più, perciò alcuni di loro gonfiano le loro storie e cercano di farci sentire inferiori.
Forza giovani non dategli ascolto!!!
2006-09-20 10:03:24
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answer #5
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answered by Julia 3
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Sai i giovani, almeno fino ad una certa età, non hanno voglia di ascoltare persone che considerano già con un piede nella fossa!! E devo dirti che se io mi trovo in un posto pieno di giovani mi sento a disagio perchè mi sembra di essere "in più". Poi ad un certo punto le età cambiano così come i rapporti e, devo dire che io ho "amiche" che potrebbero essere mie figlie, ma che mi mandano messaggini e sono dolcissime......Poi ogni generazione è diversa dall'altra sta nell'intelligenza dei vecchi di non continuare a fare paragoni e in quella dei giovani di non rifiutare a priori i consigli!!! comunque ..bella domanda, grazie un abbraccio
2006-09-20 10:03:05
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answer #6
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answered by lella testona 6
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Mi spiace che tu abbia incontrato così poca comprensione reciproca!
2006-09-20 09:59:17
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answer #7
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answered by maria r 2
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io sono dolcissima con i giovani---lavoro con ragazze/i dai 9 ai 18 anni-insegno pattinaggio artistico-
2006-09-20 09:58:17
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answer #8
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answered by keinze 7
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...... e chi l'ha detto?
2006-09-20 09:58:04
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answer #9
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answered by camilla viola 7
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Già è vero....me ne rendo conto soprattutto nel posto di lavoro, essendo la più giovane, non mi viene dato ascolto, e praticamente passo in secondo piano, non faccio parte dei loro discorsi, pur considerandomi una ragaza piuttosto matura....aspetterò di crescere e magari di diventare vecchia prima che qualcuna mi prenda sul serio in considerazione!!!!Sono pienamente d'accordo con quello che hai scritto!!!!
2006-09-20 09:50:53
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answer #10
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answered by Ester P 2
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