La rivoluzione è un cambiamento radicale dello stato di cose esistenti e di una situazione precedente. Ogni cambiamento genera una resistenza determinata dall'abitudine legata alla sicurezza del conosciuto. Ma le contraddizioni dell'esistenza e della società modificano degli aspetti evolvono o involvono dei comportamenti se la società non si adegua e include il nuovo consentendo di esprimere. Diversamente si ha l'oppressione e l'oppressione prolungata determina il bisogno di cambiamento tanto più forte quanto più impedito e ostacolato. Questo in senso generale, in senso particolare e poltico la rivoluzione è un atto violento con cui una classe sociale rovescia l'altra e prende ogni potere, in questo caso, il concetto di rivoluzione è legato alla lotta di classe, al comunismo, alla lotta del proletaritao contro la borghesia. Vi è poi u uso della parola rivoluzione che politicamente, è servito a definire il nazismo e il fascismo. I marciatori su Roma parlavano di rivoluzione fascista ma, in realtà, in particolare per il fascismo, non è stato un cambiamento profondo della natura del potere perché il potere economico è rimasto nelle mani della borghesia che ha continuato a dominare l'economia, quindi, quella fascista, non è stata una vera e propria rivoluzione che ha sostituito un potere con un altro; ha sostituito un potere prevalentemente politico. ha sostituto una monarchia parlamentare con un dittatura oligarchica, in pratica ha solo sostituito il comandante, il capo del vapore del potere politico ma, la borghesia ricca è rimasta dov'era con la piena disponibilità dei propri capitali: la Fiat di Agnelli è prolificata anche sotto il fascismo.
2006-09-19 22:44:04
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answer #1
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answered by Anonymous
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La rivoluzione è il miglior sistema per far sì che le cose restino come prima (o magari peggiorino, perché i nuovi padroni finiscono invariabilmente per essere peggiori dei vecchi). Le rivoluzioni non sono mai state fatte dai popoli, ma da una elite che ha saputo trascinare il popolo tra illusioni e terrore (v. giacobini, bolscevichi, guardie rosse e via discorrendo). I veri cambiamenti avvengono molto, molto lentamente.
2006-09-20 08:47:57
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answer #2
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answered by etcetera 7
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Penso alla saturazione. Un popolo esasperato da anni di repressione e soprusi si incazza e sovverte il sistema. Naturalmente, il disordine è fisiologico ai cambiamenti radicali...
2006-09-19 07:55:31
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answer #3
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answered by Anonymous
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Ha ragione Kaan la parola rivoluzione ha un significato molto ampio, a me personalmente la parola mi fa venire in mente la Rivoluzione Francese, diciamo la madre di tutte le rivoluzioni, e penso sia una cosa che i nostri politici dovrebbero ricordare perche´quando il popolo prende coscienza di tutto le reazioni possono essere terribili
2006-09-19 07:47:32
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answer #4
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answered by paoletta 6
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La parola "rivoluzione" sta ad indicare un mutamento completo e spesso rapido di una data realtà. Il termine si estende anche a fenomeni che non riguardano l'ambito specificamente politico. Si usa, infatti, la parola "rivoluzione" per indicare trasformazioni nei più svariati campi d'indagine dall'economia alla scienza, dalla cultura ai costumi sociali.
2006-09-19 07:39:22
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answer #5
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answered by ~GIN~ 4
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Cambiamento.
Poi il modo in cui viene applicato è indifferente.
2006-09-19 08:04:33
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answer #6
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answered by Kale 5
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La rivoluzione può essere anche interiore. Una rivoluzione nella coscienza collettiva.... che l'umanità si renda conto di essere un'unica grande famiglia.
Unità nelle diversità.
2006-09-19 07:58:53
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answer #7
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answered by Antares 4
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penso a quando mia madre, sfinita dall'avermi più volte ripreso per il disordine della mia camera, enta armata di sacco spazzatura e in due minuti compie una rivoluzione che non auguro a nessuno!!
2006-09-19 07:53:28
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answer #8
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answered by Anonymous
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