E' così purtroppo, i cattolici possono essere messi alla gogna senza problemi. Ma c'è di peggio: chi parla oggi dei cristiani, cattolici e di altre confessioni, trucidati in Cina, in Senegal ed in altri paesi?
Per delle vignette su Maometto si è scatenato il putiferio, ma le vignette di Vauro su Benedetto XVI sono meno offensive? Ha dipinto il Papa in tutti i modi, come nazista, come anticristiano, come diavolo assatanato.
Non ricordi la vignetta apparsa sul Manifesto dopo l'elezione di Ratzinger? Lì si raggiunse il culmine dell'intolleranza e dell'offesa senza riguardi.
I cattolici possono essere insultati e messi alla berlina, anzi è segno di intelligenza e di progressismo intellettuale.
2006-09-16 10:09:21
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answer #1
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answered by caudore 3
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sinceramnte....io non credo in dio...pero' non insulto nessuno....magari faccio domande che possono sembrare attacchi verso voi credenti,ma non e' cosi.....la mia e' solo curiosita' e scambio di opinioni.....ho letto una domanda proprio adesso che e' veramente un insulto gratuito....la considero ignoranza o voglia di apparire....io nche se on credo,non bestemmio e non insulto voi credenti.....per rispetto e xke' mi considero una persona intelligente....purtroppoil mondo ero' e' pieno di ignoranti.....e che ci fai?li ammazzi?lasciali bollire el proprio brodo.....l'ignoranza galoppa purtroppo....
2006-09-16 07:36:46
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answer #2
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answered by Anonymous
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Essere accusati di razzismo è il minimo.Per il sol fatto che si è espressa un'opinione, in tutto e per tutto rispettosa nei confronti delle altre religioni, abbiamo guadagnato una minaccia di attentato su Roma e il Vaticano.
L'unica cosa che mi vien voglia di dire è che bisognerebbe stringersi intorno alla nostra religione, alla nostra lingua, alle nostre tradizioni così come ci si stringe intorno alla nostra bandiera per una partita di calcio.
iL DISCORSO, INCRIMINATO, DEL PAPA
Tutto ciò mi tornò in mente, quando recentemente lessi la parte edita dal professore Theodore Khoury (Münster) del dialogo che il dotto imperatore bizantino Manuele II Paleologo, forse durante i quartieri d'inverno del 1391 presso Ankara, ebbe con un persiano colto su cristianesimo e islam e sulla verità di ambedue. Fu poi presumibilmente l'imperatore stesso ad annotare, durante l'assedio di Costantinopoli tra il 1394 e il 1402, questo dialogo; si spiega così perché i suoi ragionamenti siano riportati in modo molto più dettagliato che non quelli del suo interlocutore persiano. Il dialogo si estende su tutto l'ambito delle strutture della fede contenute nella Bibbia e nel Corano e si sofferma soprattutto sull'immagine di Dio e dell'uomo, ma necessariamente anche sempre di nuovo sulla relazione tra le – come si diceva – tre "Leggi" o tre "ordini di vita": Antico Testamento – Nuovo Testamento – Corano. Di ciò non intendo parlare ora in questa lezione; vorrei toccare solo un argomento – piuttosto marginale nella struttura dell’intero dialogo – che, nel contesto del tema "fede e ragione", mi ha affascinato e che mi servirà come punto di partenza per le mie riflessioni su questo tema.
Nel settimo colloquio (διάλεξις – controversia) edito dal prof. Khoury, l'imperatore tocca il tema della jihād, della guerra santa. Sicuramente l'imperatore sapeva che nella sura 2, 256 si legge: "Nessuna costrizione nelle cose di fede". È una delle sure del periodo iniziale, dicono gli esperti, in cui Maometto stesso era ancora senza potere e minacciato. Ma, naturalmente, l'imperatore conosceva anche le disposizioni, sviluppate successivamente e fissate nel Corano, circa la guerra santa. Senza soffermarsi sui particolari, come la differenza di trattamento tra coloro che possiedono il "Libro" e gli "increduli", egli, in modo sorprendentemente brusco che ci stupisce, si rivolge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava". L'imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. "Dio non si compiace del sangue - egli dice -, non agire secondo ragione, „σὺν λόγω”, è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte…".
L'affermazione decisiva in questa argomentazione contro la conversione mediante la violenza è: non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio.
2006-09-16 07:34:09
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answer #3
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answered by tremendasempre 2
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hai ragione,i cattolici si sono troppo abituati a porgere l'altra guancia: è vero lo ha insegnato Gesù,però abbiamo il diritto di essere rispettati!ciao
2006-09-16 08:05:17
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answer #4
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answered by lilly 5
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No, non è giusto lasciare che ci insultino; loro liberi di non credere, noi, liberi di CREDERE.!!!
Quando offendono bisogna segnalarli, se esprimono educatamente delle opinioni, ascoltiamoli ed esprimiamo, altrettanto educatamente, le nostre. Punto e basta!
A Beatrice dico che la Chiesa ha chiesto perdono per i suoi errori.
2006-09-16 08:44:22
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answer #5
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answered by Lilly-Cannella 6
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Ahimè è assolutamente vero.
E l'insulto verso la cristianità arriva anche da coloro che, in guanti bianchi, disquisiscono se sia lecito o meno ritenere di avere delle radici storiche giudaico cristiane o non averle.
Come dire......sputare nel piatto dove si è mangiato per un paio di millenni.
A parte questo è davvero diventato uno sport. Altrove è ancora peggio.
Le comunità cristiane in Sudan e in Corea così come in tanti altri paesi sono massacrate come lo furono i primi cristiani all'epoca romana.
In Palestina, ad esempio, essere arabi e cristiani vuol dire fare la fame perchè gli arabi musulmani sono aiutati dall'Iran, dalla Siria eccetera mentre gli arabi cristiani vengono lasciati a se stessi e fanno letteralmente la fame, che è assai peggio che subire un insulto.
Se avessi una visione mistica del fenomeno ti direi che si tratta dell'avversione del Satana verso il popolo di Dio, ma non m'azzardo a mettere in mezzo altro che la stupidità umana e l'egoismo che ottunde la mente di gente che non comprendendo il senso della Parola, la avversa come si fa con ciò che non si conosce e che fa paura.
Che ci vogliamo fare? Per quanto mi riguarda i cristiani non possono che portare pazienza, gli altri prima o poi si stancheranno oppure, tanto per fare una cosa intelligente, potrebbero studiare la Parola in maniera seria e con un po' di umiltà e forse, se non arriveranno a credere, dato che nessuno è obbligato da nessuno, almeno non ne avranno più paura e smetteranno di insultare.
2006-09-16 07:42:54
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answer #6
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answered by marte 6
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Non è assolutamente vero che insultare i cattolici è una moda o uno sport nazionale! Se qui c'è gente maleducata che scrive senza prima azionare il cervello questo è un problema dello staff di answers che fa passare certi messaggi chiaramente razzisti o denigratori nei confronti delle varie religioni. Io non sono assolutamente d'accordo con chi viene qua per sfogare la propria frustrazione insultando gli altri, ma purtroppo noi nn possiamo farci niente. Ripeto la colpa è di Answers. Noi possiamo solo ignorare quei poveretti e compatirli per la loro ignoranza.
2006-09-16 07:39:24
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answer #7
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answered by Anonymous
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io ormai ci ho fatto l'abitudine....
pero adesso pensaci: sei cattolico...?
allora devi perdonarli e poi fregatene degli altri....
credi...
2006-09-16 07:30:13
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answer #8
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answered by JD 3
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Sono cattolica e praticante, ma da un po' di tempo non posso esimermi dal criticare l'incoerenza di un certo clero e degli alti prelati.
Molte delle critiche sono costruttive e la Chiesa dovrebbe prenderne atto, invece di abbassare la testa con l'atteggiamenti di martire o sdegnarsi.
Dal pulpito predicano il Vangelo e poi non si accorgono nemmeno di non seguirlo nella pratica.
Come può un Papa predicare contro la guerra santa, se è stata la stessa chiesa cattolica che ha coniato il termine e lo ha usato per due millenni contro gli ebrei (deicidi) e i musulmani (infedeli).
Come può un ecclesiastico commentare il vangelo, dove Gesù Cristo dice "il mio regno non è di questo mondo" se il papa per 1500 ha promosso guerre ed alleanze per salvare il suo potere temporale.
Ed ora predica il controllo delle nascite, sapendo che nemmeno il più bacia-pile di cattolico praticante lo osserva.
2006-09-16 08:23:25
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answer #9
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answered by beatrice giugno 7
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Secondo me non sei buon cattolico ti offendi per delle domande e ti scaldi troppo.Tutte le religioni vengono insultate dai seguaci delle altre,non da tutti ma da quelli più ignoranti.Se vai alle origini le religioni hanno gli stessi principi che vengono regolarmente ignorati:Secondo me questa è ignoranza e ce n'è troppa in giro.
2006-09-16 08:10:04
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answer #10
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answered by carom 2
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