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perché, per un defunto, si suole far celebrare una messa dopo 30 gg. dal decesso?

2006-09-16 06:25:00 · 8 risposte · inviata da Anonymous in Società e culture Religione e spiritualità

8 risposte

Caro Mario, quella della messa per il trigesimo, in pratica, costituisce la prima di una serie di messe celebrate in suffragio di un defunto.
Essendo la prima, la si celebra per l'appunto a 30gg. dal decesso. La messa di suffragio viene considerata alla stregua di un'opera caritatevole posta a far acquistare favore all' 'anima' del defunto specialmente se, come si crede, versa una parte della sua esistenza in purgatorio. Si tende a favorirla presso il padreterno affinchè le venga pernesso di risalire quanto prima in paradiso; perciò più messe di suffragio si celebrano prima si spera che ciò avvenga. L'operazione ha i suoi costi e gli ecclesiastici ci guadagnano eccome, basti pensare a un'articolo della Gazzetta del Mezzogiorno, apparso anni fa, cui riportava il commento del vescovo di Agrigento: “La venalità di una parte del clero è una delle piaghe che affliggono la Chiesa e rendono poco credibile la sua predicazione”. Il prelato si sarebbe riferito all’usanza di chiedere somme di denaro come corrispettivo per le messe celebrate in suffragio dei defunti, per i matrimoni, i battesimi e altre cerimonie, per non parlare di altri abusi a scopo di lucro. Al di là di certe questioni all'interno della chiesa v'è ne una di gran lunga importante e cioè: "Come considera Dio l'adorazione che gli rendiamo?". Ritengo ci sia un solo modo per stabilirlo: conoscerlo come persona e a ciò si può giungere per mezzo della Bibbia, metro infallibile per chi desidera essere un cristiano. Seguiranno dei versetti tratti dalla Bibbia che racchiudono alcuni insegnamenti tratti da essa:

I morti sono inconsci, incapaci di provar piacere o dolore

Sal. 146:4, (ed. F. Nardoni [Na]) “Il suo spirito se ne va ed egli ritorna alla sua terra: in quel giorno periscono i suoi disegni”.

Rom. 6:23, Na “Mercede del peccato è morte”.

Giob. 3:17, Na “Laggiù i malvagi cessano il tumulto e laggiù riposano gli sfiniti di forze”.

L’anima stessa è mortale

Ezec. 18:4, Na “Ecco, tutte le anime sono mie: sia l’anima del padre come quella del figlio è mia: Chi pecca egli morirà”.

Giac. 5:20, Na “Sappia che colui che ricondurrà un peccatore dalla via del suo traviamento, salverà l’anima sua dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati”.

Gios. 10:32, 35, 37, (ed. Diodati) “E il Signore diede Lachis nelle mani d’Israele, ed egli la prese al secondo giorno, e la mise a fil di spada, con tutte le anime ch’erano dentro, . . . mise a fil di spada . . . tutte le anime ch’erano dentro, . . . E la prese e la mise a fil di spada, insieme col suo re, e con tutte le sue città, e con tutte le anime ch’erano dentro”.

Num. 23:10 “Muoia la mia anima della morte dei retti”.

Mar. 14:34 “Disse loro: ‘L’anima mia è profondamente addolorata, fino alla morte’”.

Ezec. 18:4 “Ecco, tutte le anime, appartengono a me. Come l’anima del padre così l’anima del figlio, appartengono a me. L’anima che pecca, essa stessa morrà”.

Atti 3:23 “In realtà, ogni anima che non ascolterà quel Profeta sarà completamente distrutta di fra il popolo”.

Luca 6:9 “Gesù disse loro: ‘Io vi chiedo: È lecito di sabato fare del bene o recare ingiuria, salvare o distruggere un’anima?’”

Gli animali inferiori son pure chiamati anime

Num. 31:28 “Come tassa per Geova devi togliere dagli uomini di guerra che sono usciti nella spedizione un’anima su cinquecento, del genere umano e della mandra e degli asini e del gregge”.

Gen. 1:21, 24 “Dio creava i grandi mostri marini e ogni anima vivente che si muove, di cui le acque brulicarono secondo la loro specie . . . E Dio proseguì, dicendo: ‘Produca la terra anime viventi secondo la loro specie, animali domestici e animali che si muovono e bestie selvagge della terra secondo la loro specie’”.

L’uomo stesso è un’anima

Gen. 2:7 “Geova Dio formava l’uomo dalla polvere della terra e gli soffiava nelle narici l’alito della vita, e l’uomo divenne un’anima vivente”.

1 Cor. 15:45 “Così è anche scritto: ‘Il primo uomo Adamo divenne anima vivente’”.

Deut. 24:7 “Nel caso che un uomo sia trovato a rapire un’anima dei suoi fratelli dei figli d’Israele, e l’abbia trattato con tirannia e l’abbia venduto, quel rapitore deve pure morire”.

1 Piet. 3:20 “Che una volta erano stati disubbidienti quando la pazienza di Dio aspettava ai giorni di Noè, mentre era costruita l’arca, in cui alcune persone, cioè otto anime, furono salvate attraverso l’acqua”.

La Bibbia insegna che dopo la morte non c'è alcuna vita tuttavia insegna pure che con la morte la vita non cessa per sempre.
Come si fa a dirlo?

RISURREZIONE ALLA VITA SULLA TERRA
È volontà di Dio (il cui nome proprio è GEOVA) che al tempo da lui stabilito molti nostri cari potranno tornare in vita. Quello sarà il tempo in cui la terra sarà governata da persone che un tempo vivevano su di essa, e che morendo sono stati resuscitati nella dimora celeste di DIO sotto altre spoglie. La Bibbia indica che ammontano a 144.000 e formeranno un governo con a capo Gesù Cristo. La stragrande maggioranza di esseri umani deceduti, saranno risuscitati alla vita sulla terra!
Poiché son ‘tornati nella polvere’, dovrà Dio rimettere insieme tutti gli atomi che una volta formarono il loro corpo affinché il loro corpo sia identico sotto ogni aspetto a ciò che erano al momento della morte?
No, questo non potrebbe semplicemente avvenire. Perché no? Prima di tutto, perché questo significherebbe che sarebbero riportati in vita in una condizione da moribondi. Le persone risuscitate in passato non furono riportate nella medesima condizione da infermi in cui erano prima di morire. Sebbene al tempo della loro risurrezione non fossero perfetti, essi ebbero un corpo integro, convenevolmente sano.
Per giunta, non sarebbe ragionevole insistere che si radunino con esattezza gli stessi atomi per formare il loro corpo ricostruito. Dopo la morte, e per mezzo del processo di decomposizione, il corpo umano si trasforma in altre sostanze chimiche organiche. Queste possono essere assimilate dalle piante, e le persone possono mangiare queste piante o il loro frutto. Così gli elementi atomici che formavano la persona deceduta possono infine venire a trovarsi in altre persone. È ovvio che al tempo della risurrezione non si potranno rimettere insieme gli stessi atomi in ogni persona che si riporta dai morti.
Che cosa significa dunque la risurrezione per l’individuo? Significa che è riportato alla vita come la stessa persona. E che cosa fa di un individuo la persona che egli è? È la sostanza chimica che costituisce il suo corpo? No, in quanto le molecole del corpo sono regolarmente sostituite. Ciò che in realtà lo distingue dagli altri, dunque, è il suo generale aspetto fisico, la sua voce, la sua personalità, le sue esperienze, la sua crescita mentale e la sua memoria. Così quando Geova Dio, per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo, desta una persona dai morti, egli provvede evidentemente a quella persona un corpo dotato degli stessi tratti che aveva prima. La persona risuscitata avrà la stessa memoria che aveva acquistata al tempo della sua vita e avrà di tale memoria la piena consapevolezza. La persona potrà identificarsi, e quelli che la conobbero potranno pure riconoscerla.
‘Ma se una persona è stata così ricreata’, può dire qualcuno, ‘è realmente la stessa persona? Non è semplicemente una copia?’ No, poiché questo ragionamento trascura il fatto menzionato in precedenza che anche nella vita del nostro corpo avvengono di continuo cambiamenti. Circa sette anni fa le molecole che formavano il nostro corpo erano diverse dalle molecole che lo formano oggi. Col passar degli anni siamo diversi anche nell’aspetto. Ma, non abbiamo le stesse impronte digitali? Non siamo la stessa persona? Certissimamente.
Quelli ai quali la risurrezione sembra quasi incredibile dovrebbero riflettere a un meraviglioso processo simile che ha luogo al tempo della concezione umana. La minuscola cellula che si forma allorché si uniscono lo sperma e l’uovo ha in sé il potenziale per divenire una persona diversa da qualsiasi altra persona che sia mai vissuta. Entro questa cellula sono i fattori che dirigono la costruzione dell’individuo e la formazione della basilare personalità che eredita dai suoi genitori. Quindi, naturalmente, gli avvenimenti che si verificano in seguito nella sua vita ne accrescono la personalità. In modo simile a ciò che accade al tempo della concezione, al tempo della risurrezione o ricreazione il deceduto riavrà la sua personalità e gli sarà restituito il ricordo della sua vita, essendo impresse in tutte le cellule del suo corpo le caratteristiche che lo rendono diverso da tutte le altre persone. E nel suo cuore, nella sua mente e nel suo corpo saranno stati impressi le ulteriori qualità, i tratti e le capacità acquisiti nella sua vita precedente.
Riguardo al Creatore, l’ispirato salmista notò: “I tuoi occhi videro pure l’embrione di me, e nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti, riguardo ai giorni quando si formarono e non c’era ancora nessuno fra loro”. (Salmo 139:16) Conformemente, appena al tempo della concezione si siano formate le combinazioni genetiche, Geova Dio è in grado di percepire e di avere la prova dei tratti basilari di un bambino. Così è del tutto logico che egli sia in grado d’avere l’accurata storia secondo cui ricreare uno che è morto.
Possiamo aver fiducia nella perfetta memoria di Geova. Infatti, anche uomini imperfetti, per mezzo di nastri televisivi, possono preservare e costruire riproduzioni audiovisive di persone. Assai più grande è la capacità di Dio di conservare tali prove, poiché egli chiama per nome tutte le innumerevoli stelle! — Salmo 147:4.
Perciò, si può vedere che la risurrezione o ricreazione è possibile perché gli individui deceduti vivono nella memoria di Dio. A causa della sua perfetta memoria dei modelli di vita e del suo proposito di risuscitare i morti, Geova Dio poté considerare defunti uomini di fede quali Abraamo, Isacco e Giacobbe come se fossero in vita. Questo è ciò che Gesù Cristo richiamò all’attenzione degli increduli Sadducei, dicendo: “Che i morti siano destati lo ha rivelato anche Mosè nel racconto del rovo, quando chiama Geova ‘L’Iddio di Abraamo, e l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe’. Egli non è l’Iddio dei morti, ma dei viventi, poiché per lui sono tutti viventi”. — Luca 20:37, 38.
In realtà c’è un’ampia base per credere nella risurrezione o ricreazione. È vero che alcuni possono rifiutare l’idea. Ma ti troveresti meglio chiudendo gli occhi e la mente alle prove e rifiutandoti di credere nella risurrezione? Ti sarebbe più facile perdere un caro parente o amico nella morte? Saresti meglio preparato ad affrontare la triste prospettiva della tua propria morte?
Sapendo che questa vita non è tutto quello che c’è si è liberati dal timore che essa sia prematuramente stroncata con mezzi violenti. Questo timore è stato sfruttato da Satana il Diavolo che ha tenuto il popolo nella schiavitù, sospingendolo per mezzo dei suoi agenti terreni a fare ciò che desidera. (Matteo 10:28; Ebrei 2:14) Avendo timore di poter essere giustiziati, molti non hanno seguito i dettami della propria coscienza e han commesso per codardia delitti contro l’umanità, come si fece nei campi di concentramento della Germania nazista.
Chi acquista forte fede nella risurrezione è comunque rafforzato nella sua determinazione di fare ciò che è giusto anche se questo potrebbe significare la sua morte. (ti prego di non confondere la cosa con gli integralisti islamici che tanto male hanno fatto ai loro simili) La vita che godrà dopo la risurrezione dai morti è per lui assai più preziosa dei pochi anni di vita di adesso. Egli non vuole mettere in pericolo la propria opportunità di guadagnare la vita eterna per ciò che, in paragone, potrebbe difficilmente chiamarsi un prolungamento della sua vita. È come gli uomini dei tempi antichi di cui il libro biblico di Ebrei narra: “Furono torturati perché non accettarono la liberazione mediante qualche riscatto [qualche compromesso di ciò che è giusto], onde ottenessero una risurrezione migliore”. — Ebrei 11:35.
Per certo quelli che hanno fiducia nella promessa di Dio che desterà i morti si trovano molto meglio di quelli che non hanno la speranza della risurrezione. Possono attendere il futuro senza timore.
Le prove bibliche mostrano che questo sistema presto giungerà alla sua fine, entro questa generazione, e che sarà sostituito da un’amministrazione giusta retta da Gesù Cristo e dai governanti a lui associati. Per questo miliardi ora morti torneranno presto a vivere e cominceranno a ricevere il beneficio del dominio del Regno. Come sarà splendido che i superstiti della “tribolazione” accolgano i morti che torneranno! Pensa alla gioia di poter avere di nuovo l’incoraggiante compagnia di cari amici e diletti parenti, di udire le loro voci familiari e di vederli in buona salute.
Certo, ci vuole una buona dose di fede in Dio per credere che ciò sia vero e, in effetti lo è, ma per quanto la gente si sforzi di dare una definizione alla fede non hanno poi le idee così chiare. T'incoraggio a leggere il capitolo 11 della lettera agli Ebrei (cristiani) che sott'ispirazione l'apostolo Paolo scrisse loro; il primo versetto da un'esatta definizione di cosa è la fede

Se vorrai saperne di più contattami pure all’indirizzo che segue: nandosta@hotmail.it (sia pure a titolo di curiosità) Ciao!

2006-09-16 14:03:53 · answer #1 · answered by Anonymous · 5 5

Marchiddu, il fatto di non essere cattolico non ti da il diritto di offendere persone che non conosci. Mia madre è morta un mese fa e può essere un piacere ricordarla in una messa. Mi hai messo addosso una rabbia che non ti dico... Lasciamo perdere ma ultimamente ho trovato in questo sito gente che, inneggiando alla libertà di espressione, insulta i cattolici in ogni modo. E' davvero vergognoso! Se però qualcuno insulta un mussulmano, uno straniero o altri, viene subito mmarchiato come razzista.

2006-09-16 07:23:46 · answer #2 · answered by Char Aznable 6 · 5 2

beh la Messa a un mese dalla morte è una semplice tradizione credo, mentre il pregare per i morti è una componente importante della vita cristiana e infatti viene considerata un'opera di misericordia spirituale, questo perchè solamente i grandi santi vanno direttamente in Paradiso, per presentarsi davanti a Dio in modo diretto ed intimo bisogna essere completamente in tutto e per tutto puri, ad un livello davvero alto che pochi raggiungono, per gli altri è necessaria una purificazione più o meno lunga, anche se il concetto di tempo è diverso dopo la morte per cui un tempo breve per noi è verosimilmente molto più lungo per chi si sta purificando, che non pensa più a nient'altro se non a vedere Dio, cosa che ormai ha la certezza che avverrà alla fine della sua purificazione che in quanto tale è molto dolorosa, molto più di qualsiasi dolore terreno, però la preghiera di altre persone, se fatta bene, è molto efficace nell'attenuare un po' questo dolore e/o "accelerare" la purificazione, per questo soprattutto i parenti e i conoscenti cari, se credenti ovviamente, compiono un grande atto di caritò per niente inutile nell'aiutare il defunto per mezzo dei diversi modi di cui si parla molto bene nel link dato da creativity_liz

se vuoi approfondire un po' ti posso suggerire un testo esauriente ma allo stesso tempo breve, è il Trattato del Purgatorio di Santa Caterina da Genova, che era una vera Santa mistica e perciò ci si può e deve fidare, a testimonianza della sua santità c'è un miracolo che tutti possono vedere, il suo corpo da 5 secoli è rimasto intatto pur non avendo avuto nessun trattamento di conservazione (normalmente un corpo si decompone più o meno velocemente)

ti lascio comunque qualche link, leggi attentamente e con calma e capirai molte cose

2006-09-16 11:33:06 · answer #3 · answered by Anonymous · 2 0

domanda interessante ;)
siccome la risposta sarebbe troppo complicata, ti metto i siti sotto :)
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Tre sono le opere di suffragio che possono dare sollievo alle anime del Purgatorio che hanno un effetto meraviglioso su di loro:
• La Santa Messa: la potenza amorosa di Gesù che si offre per sollevare le anime.
• Le Indulgenze: la ricchezza della Chiesa, donata alle anime del Purgatorio.
• La Preghiera: la nostra potenza.
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O_o (<- mio commento)

2006-09-16 06:35:48 · answer #4 · answered by Anonymous · 3 1

Marchiddu, magari sarà un'usanza cattolica 'consumistica' per far sbarcare il lunario ai parroci, però... può anche essere di conforto per chi resta, pensa almeno questo. Ci siamo appena passati, e so quello che dico. ciao!

2006-09-16 06:36:21 · answer #5 · answered by atteia_ap 5 · 3 3

perche i preti sono approfittatori dopo ciechi e sordi ecco perchè sordi e ciechi come si fanno chiamare il papa e i preti " padre " e che disse mio Fratello e Testimone Gesù Matteo 23,9

9"E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è in cielo.

cosa è che non vedono san pietro la piazza che c'è che svetta in alto la stele eppure che dice la legge di Mosè Deuteronomio 16,22

22Non alzerete stele sacre, perché il Signore, vostro Dio, le detesta.

Ciao da Zoro grazie per i 2 punti

2006-09-17 02:40:54 · answer #6 · answered by Ciao 2008 5 · 0 2

Perchè Char aznable si sente offeso? Mi sembra cha mariomari abbia solo fatto una domanda! Dove sta scritto nel vangelo che é necessario fare la messa del trigesimo? O è stato stabilito dalla chiesa ? Ma gari un giorno o l'altro ci diranno che non serve più!!

2006-09-16 08:03:51 · answer #7 · answered by carom 2 · 1 6

Perchè nell'ignoranza Cattolica si pensa che se nn si fa una messa commemorativa, il defunto nn raggiunge il Cielo.
Ovviamente nel momento stesso in cui chiudiamo gli occhi l'ultima volta, Dio ha già stabilito tutto per il nostro Spirito.
D'altra parte i parroci devono sbarcare il lunario in qualche modo no?
Che pena!

2006-09-16 06:33:18 · answer #8 · answered by Marchiddu 4 · 2 11

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