Credo che la mia fede politica sia facilmente interpretabile dalle mie risposte. Ma sulle pensioni sono più a destra di ... Storace. Ragazzi, facciamoci due conti. Buon Anima si inventò l'INPS, ma si fece i conti bene assai: tu mi dai un pezzo del tuo stipendio per tutta la vita, io a 60 anni ti do la pensione (tanto a 63 sei morto, indovina chi ci ha guadagnato, grullo, ma ancora adesso c'è chi lo ringrazia per la pensione, boh ...). La vita media neglia anni trenta era di poco inferiore ai 60 anni (e Benito coi suoi squadristi e la sua guerra da deficiente contribuì ad abbassarla ulteriormente), di fatto molte persone versavano contributi per una pensione che non avrebbero mai percepito. Oggi le donne vivono più di 80 anni, gli uomini poco meno. Negli ultimi 11 anni, la vita media è aumentata di altri 2 anni e mezzo. Se tanto mi da tanto, quando arriverò all'età della pensione io, che ho 40 anni, la vita media per gli uomini avrà superato gli 85 anni, e quando arriverò a quell'età si sfioreranno i 90, non parliamo poi delle donne, che vivono sempre un po' più degli uomini. Ci sono donne che vanno in pensione di anzianità a 56 anni, dopo 37 di contributi. Non ci sarebbe nulla di stupefacente se arrivassero a 93, percependo di fatto la pensione per più tempo di quanto avranno versato i contributi. A questo aggiungete la folle invenzione della pensione di anzianità (che esiste solo in Italia) e la furba (nel senso che gli ha portato un bel po' di voti) invenzione delle baby pensioni di Andreotti: gente (parecchia) in pensione PRIMA DEI 40 ANNI: siamo alla follia. Insomma, basta esempi, il problema è uno solo: il sistema non può reggere, e non per una opinione politica, ma per semplice aritmetica. Spendiamo per le pensioni il 5% del PIL in più degli altri paesi industrializzati, ceh però hanno un debito pubblico moooolto più basso del nostro. La sfida della sinistra dei prossimi anni sarà la restaurazione del welfare state, depauperato costantemente dalla reaganomics-thatchernomics, già abbondantemente sconfessata dagli stessi economisti liberal, e che non a caso trova ferventi e attuali adepti tra gli imbecilli di Washington e gli ex (per fortuna) inquilini di Palazzo Chigi. I pilastri del welfare sono tre: sanità, scuola e pensioni, oltre ai sostegni all'impiego. E sono tutti sotto pesante attacco, da destra (che vorrebbe la fine del welfare state per un sevaggio capitalismo), dal centro (perchè la chiesa, col suo braccio armato di CL, attraverso la compagnia delle opere, sogna il controllo totale sulla scuola e sulla sanità, e poi lo chiama col suggestivo nome di sussidiraietà), e da, udite udite, sinistra, in nome di una morte per overdose di assistenzialismo. Mi permetto di suggerire una terza via (ueh, chi sono, Clinton o Blair?): secondo me non possiamo più avere tutti e tre i pilastri, e, tra i tre, rinuncio, per me stesso e per i miei (virtuali per ora) figli alla pensione. Preferisco costruirmela da me e la vorare molto più a lungo, ma avere adesso più disponibilità economica, fare vacanze migliori e più lunghe, consumare di più e meglio ora che sono ancora "giovane", e fare qualche rinuncia in più quando sarò più anziano. C'è qualcuno del popolo di sinistra che condivide con me questa idea? I mio link è disponibile. Ciao a tutti.
2006-09-06 05:32:19
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answer #1
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answered by Anonymous
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No,assolutamente.E nei paesi a Welfare avanzato o normale questo non avviene.Perchè è innegabile,salvo eccezioni di reddito elevato,che alla fine la donna,anche nelle coppie più evolute,finisca per sommare al proprio lavoro,quello di casalinga,che a tutti gli effetti è un altro vero e proprio lavoro.Poi come non considerare la maternità?Occhei i periodi di maternità concessi pre e post parto.Ma poi su chi ricade l'onere materiale del lavoro che la presenza di un bambino comporta?Ancora una volta sulle spalle di una donna.Ma quanto devono essere robuste le spalle di una donna per sopportare in alcuni periodi di vita ben tre lavori?In assenza di aiuto da parte dei familiari,è un vero e proprio abbrutimento.Poi,magari,noi maschietti pretendiamo che sia anche femminile,che trovi il tempo per curarsi,per andare dal parrucchiere.Ancora tanta è la strada perchè la donna,in questa società a forte connotazione maschilista,veda riconosciuto il suo legittimo ruolo e tutti i suoi diritti oggi negati.
2006-09-06 12:46:33
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answer #2
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answered by lupogrigio 7
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Condivido appieno e in tutto ciò che ha scritto nella sua risposta gian marc49,le donne hanno molte più incombenze,specialmente se hanno una famiglia a cui badare,quindi è giusto vadano in pensione a 60 aa.
2006-09-06 13:02:11
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answer #3
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answered by freyburg80 4
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Le donne, ma anche gli uomini, ma che vita di ***** è? Lavoro, lavoro e solo lavoro fino a 60 anni? Io me ne scapperò a Tahiti al più presto....!
2006-09-06 12:12:03
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answer #4
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answered by Anonymous
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Non è giusto, perchè le donne lavorano anche in casa.
2006-09-08 05:18:06
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answer #5
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answered by maurizia 2
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NO, e il mio è una specie di "Urlo di dolore che da tutte parti d'Italia si leva....................."
Cerchiamo di stare nel pratico, nella vita di tutti i giorni, senza pensare per una volta a motivazioni politiche o femministe/maschiliste ecc.ecc.
Basta pensare a quello che fa un'uomo per tutta la sua vita lavorativa: LAVORA e basta,cioè porta a casa lo stipendio per provvedere alla sua famiglia e per carità, tanto di cappello !
Cosa fa invece la donna per tutta la sua vita?
Quali sono i mestieri diversi che fa?:
La colf sopratutto e qui non dimenticherei le piccole grandi cose che questo nome racchiude, come il cucinare, lo stirare,il rammendare,fare quadrare il bilancio familiare,pulire.
La mamma e anche qui non si parla solo di partorire e allattare oppure passare le notti in bianco perchè uno dei figli è ammalato.
Qui si parla di mamme che partecipano alla vita scolastica dei figli, che li scarrozzano da un punto all'altro della città perchè i pargoli possano fare quelle attività scolastiche di cui abbisognano.
La Moglie/Amante e non mi dite che questo non è un lavoro a tempo pieno quando una donna stravolta dalla stanchezza deve comunque essere sorridente e disponibile.
E al giorno d'oggi la donna lavora anche fuori casa per dare una mano con il suo stipendio oppure per il suo legittimo desiderio di esistere anche come cittadina lavoratrice.
Sicuramente ho dimenticato decine di cose e mi viene da ridere quando qualcuno dice che al giorno d'oggi non ci sono più lavori usuranti.
Secondo me la donna deve andare in pensione a 55 anni e quel giorno qualcuno le dovrebbe mettere in mano una vacanza premio di una settimana per permetterle di riprendere fiato e poter tornare dalla vacanza in forze per poter riprendere a lavorare in casa per il resto della sua vita.
2006-09-07 15:29:47
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answer #6
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answered by Fiamma74 4
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si. dal momento che vogliono tutte le parità e che i lavori odierni sono meno fisicamente pesanti o usuranti di quelli di trenta anni fa.
2006-09-06 12:13:11
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answer #7
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answered by leonenero1959 3
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Ogni governo pone le sue grinfie sulle pensioni: se i politici iniziassero loro a lavorare, la smetterebbero di rompere le balle !
2006-09-06 12:11:44
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answer #8
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answered by ermeio54 [AJO!] 5
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Vedi se lariforma delle pensioni fosse passata nel 94 con il governo Berlusconi a quest'oranon staremo a piangere,invece i sindacati portarono in piazza 1 milione di persone il governo cadde e quella riforma fu snaturata dimezzata, (dalla sinistra) a favore diquelli che andavano in pensione ed a sfavore dei giovani,insomma i nostri fratelli maggiori se ne sono scappati con la cassa delle pensioni,ora è ovvio,che verranno istaurate misure Draconiane.Pensa,che la riforma Berlusconi era appoggiata da Prodi Modigliani etc.
2006-09-06 12:48:02
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answer #9
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answered by enzov10 2
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Ringraziate a Dio che avete la pensione in tanti posti al mondo, lavori come asino per anni e non ricevi un centesimo di pensione!
2006-09-06 12:16:04
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answer #10
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answered by teguslove 4
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