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Chi è triste a volte fa tante domande, ma io sono sicuro che non ha bisogno di altrettante risposte.
In fondo chi soffre spesso la verità già la sa, gli serve solo un aiuto per affrontarla.

Ebbene vi chiedo come aiutereste chi soffre?

2006-09-02 03:45:23 · 28 risposte · inviata da ................ 5 in Arte e cultura Filosofia

28 risposte

Passi tutto il tuo tempo nell’attesa
della seconda possibilità
per un’apertura che lo risolverebbe
c’è sempre un motivo
di non sentirsi bene
ed è dura alla conclusione del giorno
Ho bisogno di qualche distrazione
Oh dolce liberazione
filtra la mia memoria nelle vene
permettimi di essere vuota
e senza peso e forse
stasera io troverò la pace.

Nelle braccia di un angelo
vola via da qui
da questa fredda scura stanza di hotel
e dall’infinità che tu temi
sei trascinato dalle macerie
del tuo silenzioso fantasticare
sei nelle braccia dell’angelo
puoi trovarci il conforto.

Così stanco della linea retta
e ovunque ti volti
ci sono avvoltoi e ladri alle tue spalle
e il temporale continua a torcersi
continui a costruire la bugia
che usi su tutto ciò che ti manca
non fa differenza
scappare un’ultima volta
è più facile credere in questa dolce pazzia oh
questa gloriosa tristezza che mi mette in ginocchio.

Nelle braccia di un angelo
vola via da qui
da questa fredda scura stanza di hotel
e dall’infinità che tu temi
sei trascinato dalle macerie
del tuo silenzioso fantasticare
sei nelle braccia dell’angelo
puoi trovarci conforto
sei nelle braccia dell’angelo
puoi trovarci conforto.

2006-09-03 02:12:22 · answer #1 · answered by Mickey 24afs 3 · 4 1

Chi soffre cerca negli altri ciò che vorrebbe sentirsi dire con la consapevolezza che ciò non sarà e non potra mai più esserlo.

Come consolare chi soffre?
Non puoi consolare chi soffre dentro l'anima, perché quella non si placa. Il dolore che nasce da lì è profondo, immenso. Uccide il cuore, fa calare l'inferno più profondo dentro di se.
Il porsi la domanda è già di per se un elevarsi ad un livello che non ci compete, non si può decidere cosa fare o cosa non fare. Lo si deve sentire dentro, lo devi sentire crescere in te, deve salire dal cuore e arrivare fino alle punte delle dita. Decidere come e cosa fare non reca sollievo, ma fa sprofondare nell'abisso più profondo.
Qualcuno che soffre chiede solo aiuto, il porgergli la mano deve essere fatto con il cuore, devi sentire dentro di te la sua sofferenza, devi viverla con lui, devi sentire le sue ferite più profonde. Devi essere consapevole che stai per ascoltare una profonda verità che la filosofia, il pensatore, lo psicologo non conosce nemmeno in minima parte perché ognuno di noi è il pensiero, il filosofo, lo psicologo della sua stessa vita.
A volte si chiede aiuto per una semplice parola buona e la prendiamo, senza pensare che invece ci avrebbe fatto meglio una parola dura, di quelle che ti spaccano l'anima per svegliarti.

Consolare non si può, amare chi soffre si.

Dimenticare questa cosa, significa non aiutare ed amare non significa dire quel verbo che viene coniugato con molta facilità senza nemmeno sentirselo dentro come esso chiede: in quel modo si perde anche l'amore.

2006-09-02 04:08:21 · answer #2 · answered by Anonymous · 9 1

Da 25 anni nel mio lavoro aiuto chi soffre e non ho mai dovuto usare le stesse parole,gli stessi occhi,gli stessi gesti,gli stessi silenzi.
Forse la sofferenza e' inconsolabile coi luoghi comuni,va adattata a chi hai di fronte.
Il bambino che sta per morire ha negli occhi ancora la sua innocenza,e nessuna delle tue parole puo' arrivare,la sua sofferenza e' la tua,e
con lui ti chiedi perche'.
La solitudine degli anziani che soffrono ti consente di dar loro la mano con dolcezza,perche' da molto non ne hanno una tra le loro.Ti accorgi di aver fatto molto,e a volte sei il loro ultimo volto.
Quando il dolore fisico e' forte si perde la ragione e solo i farmaci placano il tormento,ma puoi vegliare il loro sonno con il viso piu' sereno.
I dolori dell'animo sono sofferenze da trattare con rispetto,a volte da ascoltare in silenzio.
Non mi sono chiesta come aiutare.
L'ho fatto con amore.

2006-09-02 10:11:54 · answer #3 · answered by Anonymous · 5 0

Stando vicino alla persona che soffre, soprattutto col cuore!
E' importante avere la sensibilità di capire...
quando è il momento di abbracciarla,
quando è il momento di non dire nulla
e soprattutto quando è il momento di lasciarla "sola"!
Un pensiero e un abbraccio a tutti quelli che in questo momento stanno soffrendo!

2006-09-02 03:58:13 · answer #4 · answered by Laika 2 · 6 1

Se vuoi veramente aiutare una persona che soffre devi essere sincero. Le piccole bugie consolatorie vengono subito percepite come tali e creano distanza e diffidenza. Ma anche la sincerità è subito percepita e solo quella ti può fare entrare in sintonia con l'altro.

2006-09-02 10:58:55 · answer #5 · answered by Lino41 6 · 4 0

non solo ascoltandolo ma condividendo la sua sofferenza, facendogli capire che non è solo che può contare su un appoggio amorevole per superare la sua crisi esistenziale quando tutto ti sembra perso, perché in fondo gli altri sono il nostro specchio aiutandoli aiutiamo noi stessi

2006-09-02 08:58:26 · answer #6 · answered by Anonymous · 3 0

Mi associo alla risposta di Fabio Bg. Se devo dire la mia dico che chi soffre ha bisogno di due cose: vicinanza e ascolto, quelle cose che ti fanno sentire "compreso".

2006-09-02 07:03:26 · answer #7 · answered by carinoporcospino 1 · 3 0

se è una persona a me vicina (un familiare, un amico) e sente la necessità di parlare, di sfogarsi le presto sicuramente attenzione ma senza ipocrisie ne troppe sdolcinatezze perchè capirebbe senz'altro la non veridicità delle mie attenzioni. farei comunque in modo di infonderle coraggio, farla ridere o tentare di distrarla ma non assecondadola in tutto e per tutto, trattandola come comunemente tratterei chiunque. se ad aver bisogno fosse un bambino la cosa richiederebbe solo tanto amore in più ma di fondo non muterei atteggiamento.

2006-09-02 05:09:52 · answer #8 · answered by ₪djanma₪ [a man in the maze] 7 · 3 0

Credo che la cosa migliore per chi soffre è di avere la consapevolezza di non esser mai solo. Parlo per esperienza personale e posso garantire che la cosa migliore è poter contare su qualcuno che capisca il problema senza fartelo pesare.
Grande TYR, come al solito.

2006-09-02 03:58:45 · answer #9 · answered by Kikko 5 · 5 2

Gli insegnerei a non vivere cercando consolazioni....spesso si resta impantanati nel dolore, che sembra essere la sola dimensione esistenziale possibile...invece c'è molto da fare!

Dopo aver ascoltato quindi, e in silenzio, lo sfogo di questa persona gli direi di uscire, la porterei a fare del volontariato, e poi a scaricarsi con una bella passeggiata in montagna o al lago....

La verità del dolore non serve a nulla, non servono le ragioni, ma modi per uscire dalla sofferenza....e gli/le proporrei quello che faccio io quando sto male!

Ciao
:-)

2006-09-02 07:34:25 · answer #10 · answered by Anonymous · 2 0

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