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Chi ha visto la luce .......al fine del tunel...........

2006-09-01 08:09:29 · 18 risposte · inviata da blupuc 2 in Società e culture Religione e spiritualità

18 risposte

io ho vissuto questa esperienza.....:mentre lavoravo sono caduto da un altezza di 6 metri.
mi sono risvegliato dopo il colpo,e nessuno ancora si era accorto di me,visto le mie condizioni..stavo ragionando..e questo bastava..mi sono lasciato andare in attesa di aiuto...qui accade che tutto ad un tratto mi sono trovato a galleggiare,fluttuare,sopra me stesso....mi osservavo dall'alto
in un senso totale di calma tranquillità si la luce era forte ma non dava fastidio..anzi..poi sono rientrato nel corpo mentre i miei soccorsi erono arrivati.. x mè non finisce tutto con la morte del corpo

comunque non lo definirei un tunnel

2006-09-01 08:29:14 · answer #1 · answered by fabio v 2 · 1 0

Queste sono le cose che accomunano chi ha avuto una esperienza di pre-morte:

1. Ineffabilità: gli avvenimenti vissuti sembrano inenarrabili attraverso i comuni costrutti logici e verbali (“Non esistono parole per descrivere quello che ho vissuto”).
2. Ascolto della notizia: molte persone dichiarano di aver sentito i medici dichiararle morte.
3. Senso di pace: le sensazioni all’inizio dell’esperienza sono generalmente molto piacevoli e serene.
4. Il suono: al momento o in prossimità della morte non è infrequente la percezione di inconsuete sensazioni uditive (spesso un fischio, ma anche un vento, una musica, ecc…).
5. La galleria buia: percezione di percorrere rapidamente e forzatamente uno spazio buio (per lo più descritto come una galleria).
6. Percezione del corpo: stupore nell’osservare il proprio corpo come se appartenesse a una terza persona e percezione da parte di quasi tutti gli intervistati di un nuovo “corpo spirituale”, imponderabile e intangibile. E’ uno degli aspetti dell’esperienza che risulta difficile da descrivere a parole.
7. Incontro con altri esseri: percezione di altri esseri spirituali, di amici o parenti precedentemente morti, di “spiriti custodi”.
8. L’essere di Luce: incontro con una luce splendente e chiarissima, ma non accecante, che emana un grandissimo amore e che pone una o più questione seppure in modo non verbale (tipo “Sei pronto a morire?”, “Cosa hai fatto nella vita?”, ecc…).
9. L’esame della propria vita: visione del riepilogo quasi istantaneo della propria vita in cui spesso viene sottolineata l’importanza della necessità di imparare ad amare e di acquisire conoscenza.
10. Il confine: in alcuni casi vi è una netta percezione di un limite passato il quale non sarebbe più possibile rientrare.
11. Il ritorno: volontà di rimanere nella nuova dimensione ma necessità od obbigatorietà del ritorno.
12. Difficoltà nel racconto dell’esperienza: la maggior parte delle persone non aveva potuto raccontare a nessuno una tale avventura, e chi l’aveva fatto spesso era rimasto incompreso e si era riproposto di non parlarne più.
13. Conseguenze dell’esperienza: per tutti la vita è cambiata, molti hanno approfondito i loro interessi o sono diventati più inclini alle riflessioni filosofiche riguardante la morte o il fine dell’uomo, altri hanno imparato ad amare di più e a vivere con maggior serenità.
14. Concezione della morte: per tutti la morte ha acquisito un senso diverso e non spaventa più come prima; il suicidio viene sempre profondamente condannato e non è affatto visto come un mezzo per tornare a “vedere la Luce”.
15. Testimonianze: il racconto degli avvenimenti osservati fuori dal corpo coincide spesso con quelli dei medici o dei parenti vicini.

2006-09-01 18:34:39 · answer #2 · answered by Nicolas 2 · 1 0

premesso che se c'è gente che al fondo del tunnel vede la luce c'è anche gente che al fondo del tunnel vede le fiamme eterne

posso portare l'esempio di due grandi sante che descrivono in un certo senso il trapasso anche se molto diverso è il trapasso di un santo e di un dannato, opposto direi


Santa Caterina da Siena.

Una delle più grandi Sante della Chiesa Cattolica è Santa Caterina da Siena, pro­clamata già Patrona principale d'Italia. La sua vita fu un intreccio meraviglioso di so­prannaturale; chi legge la sua biografia (e se ne raccomanda la lettura) resta colpito dalla tenerezza che Gesù le dimostrava. Le disse un giorno Gesù: Ti amo tanto, che chiunque mi chiederà grazie in tuo nome, le otterrà! -

Fu stimmatizzata, ebbe la scienza infu­sa, scrutava i cuori, trascorse lunghi perio­di col solo Cibo Eucaristico e fu ammessa a fare lo Sposalizio Mistico con Gesù.

Appena morta, entrò nel Cielo. Vide la maestà di Dio, la bellezza della Corte Cele­ste, l'oceano di felicità riservata ai Beati. Spinta dalla fiamma dell'amor di Dio, de­siderosa di procurare il Paradiso a molte altre anime, supplicò Gesù che le conce­desse di ritornare sulla terra. La preghiera fu esaudita.

Il Cadavere di Santa Caterina da circa sei ore stava adagiato sul letto circondato dai numerosi familiari; all'improvviso si mosse e riprese la vita normale. Intensificò l'apostolato; uomini, donne, Ecclesiastici, letterati ... tutti ascoltavano la vergine sie­nese e la chiamavano mamma spiri­tuale.

Un giorno un grande peccatore resiste­va alla grazia di Dio; assolutamente non voleva troncare la vita di peccato.

- Figlio mio, le disse la Santa, se sa­pessi quale sacrificio io abbia fatto per te! Lasciai temporaneamente il Paradiso, ove avrei potuto godere senza misura, e sono ritornata in terra, a patire, per procurare anche a te l'eterna felicità. -

Parlò con tanto slancio del Paradiso, che il peccatore si convinse a ritornare a Dio.


Santa Geltrude.

I Santi sono coloro che praticano le virtù cristiane in grado eroico. La loro vita, ordinariamente, è un Calvario. Quante per­secuzioni, umiliazioni, assalti diabolici! Quante sofferenze fisiche e spirituali! Tutto sopportano per testimoniare il loro amore a Gesù. Il Signore non si lascia vincere in generosità e perciò concede a tanti Santi durante la vita di contemplare qualche raggio della gloria celeste. Che cosa sono le estasi o celesti visioni o rapimenti? Sono momenti di Paradiso, che possono durare minuti oppure ore.

È in circolazione un libro « L'Araldo del Divino Amore » o « Vita di Santa Geltru­de ». Lo scritto narra molte visioni e qui ne riporto qualcuna.

La Santa, giudicandosi indegna di tanti favori celesti, esclamò un giorno: Oh, mio Dio, il più grande dei tuoi miracoli è che la terra sostenga una peccatrice come sono io! - Ma Gesù le rispose: È ben giu­sto che la terra ti sorregga, poiché persino il Cielo, nella sua, magnificenza, aspetta con ansia gioiosa l'ora felice, in cui avrà l'onore di possederti! -

Scrive Santa Geltrude: Nella seconda do­menica di Quaresima l'anima mia si trovò investita da uno stupendo lampo di luce divina. Vidi, o Gesù, il tuo sacro volto vi­cino al mio. In questa bella visione i tuoi occhi, lucenti come il sole, si fissarono di­rettamente sui miei. Senti compenetrata l'anima e tutte le mie potenze da tale soa­vità che può essere nota a te solo. Desidero esprimere ciò che la mia piccolezza ha gu­stato in quella deliziosa visione, affinché, se qualcuno dei lettori ricevesse grazie consimili, sia eccitato a sentimenti di grati­tudine ed io stessa, rievocando ore di Para­diso, dissipi la nebbia delle mie negligenze ed attesti la mia perenne gratitudine a quel Sole divino, specchio di giustizia, che su me dardeggia i suoi fultidissimi raggi! Avendo tu, dunque, accostato a me il tuo sacratissimo volto, che diffonde l'ab­bondanza della beatitudine, che dai tuoi occhi divini irradiava un'incompara­bile soave luce. Essa, passando per i miei occhi e penetrando l'intimo del mio essere, produceva in tutte le membra un effetto oltremodo ammirabile, dapprima, quasi vuotando le midolle delle ossa e poi an­nientando il corpo.

Sentivo tutto il mio essere trasformato in un divino splendore, che porgeva all'ani­ma mia soavità incomparabile e serena letizia. Tutta l'eloquenza del mondo non sarebbe sufficiente ad esprimere questo mo­do sublime di contemplarti che non avrei mai creduto potesse esistere, neppure nella gloria celeste, se la tua degnazione, o mio Dio, non mi avesse indotto ad ammetterlo per mia dolcissima esperienza. Il gaudio di tale visione è così grande, che è neces­sario un aiuto speciale per sostenere la creatura terrena, giacché sarebbe impos­sibile ad una anima godere tale favore, anche per un solo istante, e restare ancora viva. Dovessi io vivere mille anni, sempre al ricordo di ciò che mi hai fatto provare, o Dio; gusterei gioie inenarrabili. -

Un altro giorno Santa Geltrude, rapita in estasi, vide Gesù circonfuso di luce. Si gettò sul suo sacro petto ma stava per morire sotto l'azione divina. Subito esclamò: O Dio, la mia debolezza non può soppor­tare la vista di queste meraviglie d'amo­re! -

Il Signore attenuò allora lo splendore di quella luce e si fece vedere circondato da una moltitudine grande di Angeli, i quali lasciavano trasparire l'immensa leti­zia. Apparve pure il coro degli Apostoli, poi quello dei Martiri e dei Confessori ed infine il coro delle Vergini. Mentre Santa Geltrude si beava di tale visione, poté con­templare una luce speciale, bianchissima, che risplendeva fra Gesù ed il coro delle Vergini; questa luce sembrava unire le privilegiate creature al loro Sposo Celeste con un vincolo di dolcissima tenerezza e col gioioso incanto di una familiarità tutta divina.

2006-09-01 15:56:54 · answer #3 · answered by GIGI 3 · 1 0

Mia mamma la sera prima di morire non era già più cosciente se non per brevissimi istanti....ma quando ritornava "fuori dal nostro mondo" parlava con qualcuno....si è fatta più volte il segno della croce....atteggiava la bocca come se stesse ricevendo la Comunione poi ....all'improvviso con un gran sorriso ha chiamato mamma e ha mosso le braccia come quando si accoglie una persona cara. Però mia mamma era rimasta orfana a 15 giorni e sua mamma non l'aveva mai conosciuta. Non so cosa vedesse o dove fosse in quei momenti, ma la vedevo così serena che posso solo dire che provai un senso quasi di sollievo, pur vivendo un dolore immenso. Questo è ciò che posso dirti, ma non posso spiegartelo....ciaoooo

2006-09-02 19:36:13 · answer #4 · answered by lella testona 6 · 0 0

Leggi "La vita oltre la vita" di Raymond A. Moody jr. : sono le storie di alcune persone dikiarate clinicamente morte e tornate in vita.Ciao!!!

P.S.: è n libro abbastanza vekkio cercalo in libreria. :-) :-)

2006-09-02 08:23:19 · answer #5 · answered by Intel 4 · 0 0

intendi la vita oltre la vita?? io no ma ho letto un libro molto interessante: la vita oltre la vita di Raymond A. Moody Jr.
e un libro molto bello che parla degli studi su persone morte.
dice: Esiste una vita dopo la morte.Lo dichiarano in questo libro piu di 100 persone; tornate a vivere dopo esser state dichiarate clinicamente morte che raccontano la loro esperienza nell'aldilà! non aspettarti risposte sensate perche chi prova cose del genere non ne vuole certo parlare sul computer!!

2006-09-02 04:14:33 · answer #6 · answered by Edgar 6 · 0 0

trovi molto sui libri di R. Moody

2006-09-01 18:51:40 · answer #7 · answered by Anonymous · 0 0

un tunnel, una luce che ti invita ad andare avanti....più si avanza e più ti senti bene....un benessere indescrivibile tanto da non volere tornare in dietro........ma poi come per una spinta sono tornata indietro contro la mia volontà.....bisogna provare per credere!!!!

2006-09-01 17:09:06 · answer #8 · answered by Luciana 7 · 0 0

...A parte le "sante" (!) IO penso che ognuno veda (0 pensa-crede di vedere) ciò che la sua mente ha costruito in base alle esperienze della vita, e soprattutto in base delle solecitazioni avute dai film, racconti, teorie mediche, visioni cristiane ecc.

Così come tutti i giorni ognuno di noi (voi) cerca ed assume la propria dose di placebo (= dio, fede, religione) attrverso le preghiere e il credo, offendendo la propria intelligenza e la prorpia razionalità.

Nasciamo, e siamo, prima da Esseri Umani e solo dopo diventatiamo adepti (voi) di qualche religione...

Mikè.

2006-09-01 16:20:30 · answer #9 · answered by Mikè 3 · 1 1

Per mia sfortuna posso dirti di aver fatto un solo buco in vita mia,e neanche a farlo apposta vado in overdose,ricordo ancora quell'attimo,è qualcosa di veramene strano,indescrivibile.
Comunque mi sono salvato perchè eravamo davanti all'ospedale ed avevano il narcsone,la mia salvezza.
Apposta non mi stancherò mai di dire a tutti di non andare sul pesante,anche una sola volta può essere l'ultima

2006-09-01 15:21:49 · answer #10 · answered by gualberto06 3 · 0 0

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