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2006-08-26 09:36:57 · 4 risposte · inviata da zug 1 in Computer e Internet Computer - Altro

4 risposte

anche detto Dd, cioè divario digitale, ossia il divaro tra chi ha accesso alle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione e chi ne è tagliato fuori per povertà, ignoranza o mancanza di strutture.
Per combatterlo l'Onu ha creato un servizio per la tecnologia e l'informazione che invia volontari esperti in paesi in via di sviluppo per accrescere l'alfabettizzazione informatica, ma anche il riciclaggio dell'hardware e l'utilizzo di software gratuiti.

2006-08-27 10:39:24 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 0

Con digital divide (divario digitale detto anche DD) si intende il divario esistente nell'accesso alle nuove tecnologie (Internet, Computer) presenti nel mondo, e chi non può farlo per motivi diversi come reddito insufficiente, ignoranza, assenza di infrastrutture (come nel caso dei paesi sotto sviluppati).

Il problema del Digital divide è di per sé già presente all’interno degli stati più sviluppati. Sicuramente però i suoi effetti sono ancor più devastanti all’interno dei paesi arretrati: l’impossibilità d’avvicinarsi alla tecnologia chiude infatti qualsiasi possibilità di recupero economico di questi paesi. Il DD potrebbe creare differenze non solo nel reddito, ma nell'informazione, cosa nel lungo andare ben più dannosa. Il DD oggi viene contrastato attraverso significative attività di riciclaggio dell'hardware (il trashware) e nell'utilizzo di software libero, cioè non solo gratuito, ma anche liberamente copiabile e redistribuibile.

Il termine cominciò ad essere utilizzato dalle amministrazioni americane per indicare la non omogenea fruizione dei servizi telematici tra la popolazione statunitense.

Le Nazioni Unite si sono mobilitate per il raggiungimento di un obiettivo fondamentale: permettere che l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione diventi un servizio a disposizione di tutta l’umanità.

Nell’ambito delle iniziative finalizzate a colmare il divario digitale è stato istituito dall’Assemblea dell’UN il Gruppo di Esperti di Alto Livello che ha presentato all’Assemblea del Millennio il primo piano di azione globale finalizzato al superamento di questo divario.

Oggi il significato continua ad essere utile in riferimento alle divergenze interne ai contesti nazionali: ma con la divulgazione delle nuove tecnologie in tutti i settori della nostra quotidianietà e al di là delle geografie nazionali, con digital divide ci si riferisce più comunemente alla dimensione del problema su scala globale, ed in alcuni casi si è esteso il senso al divario nella fruizione più generale di informazione.

Le conseguenze della legge di Moore hanno drasticamente aumentato la potenza dei processori, ma per converso sono stati gettati via con notevole detrimento ambientale numerosi computer (si stima 150 mila ogni anno solo in Italia). I vecchi PC sono decisamente considerati dalla legge rifiuti tossici, e il loro alto contenuto di metalli pesanti non dovrebbe essere trascurato. Alternative allo smaltimento possono essere la donazione a chi non possiede computer oppure, in alcuni casi, sfruttare i vecchi computer combinandone le capacità di calcolo (come per esempio in un beowulf cluster).

Ma la stessa povertà di questi paesi non permette alla popolazione di acquisire un’alfabetizzazione né di base né tantomeno di tipo informatico: si viene a creare un circolo vizioso che porta paesi del terzo mondo ad aumento dell'analfabetismo, alla scarsa conoscenza informatica, ad un costo elevato dell'hardware, alla mancanza di infrastrutture di comunicazione e di contenuti in lingue dei paesi arretrati.

Nell’ottobre 1998, in occasione del Global Village, un seminario sul digital divide tenutosi in India viene composta la Bangalore Declaration on Information technology for developing countries.

In questa sede venne teorizzata la creazione di un computer a basso costo, non basato su linguaggio scritto, ma visivo, che permetta, attraverso il collegamento a internet, di creare i mezzi e la cultura necessaria alla nascita di attività on-line per i mercati in difficoltà.

Un gruppo di informatici ed economisti indiani, sotto la guida dell’Istituto indiano per l’informatica e l’automazione, e dell’importante industria di software Encore ltd (con sede a Bangalore), creano la Simputer Trust, un’associazione che ha lo scopo di realizzare questo tipo di sistema informatico, in tre anni nasce il simputer.

2006-08-26 10:19:07 · answer #2 · answered by Uomo Panda - Stomboliy 6 · 1 0

E' la tendenza dovuta alle tecnologie messe a disposizione del mondo industrializzato e ricco (cioè noi ora come ora) e non al mondo in via di sviluppo o povero in particolar modo per i costi. Questo fa aumentare ancora la differenza di sviluppo. Al MIT hanno progettato un pc da 100 euro in grado di connettersi a internet e con una distribuzione linux installata. Questo forse non riesce a colmare la differenza ma almeno è un piccolo passo ed un indice di attenzione.

2006-08-26 21:50:28 · answer #3 · answered by Gianni 2 · 0 0

Con digital divide, divario digitale, si intende il divario esistente nell'accesso alle nuove tecnologie, Internet, Computer, presenti nel mondo, e chi non può farlo per motivi diversi come reddito insufficiente, ignoranza, assenza di infrastrutture.

2006-08-26 09:43:56 · answer #4 · answered by Italiano Libero 5 · 0 0

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