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15 risposte

impossibile..be, nn siamo cosi pessimisti. diciamo altamente improbabile, ecco.

2006-08-26 02:06:01 · answer #1 · answered by momi 3 · 0 0

Il boom dei lavori flessibili risale all'inizio degli anni Novanta. Le aziende, incalzate dalla concorrenza internazionale, cercavano di aggirare la normativa sul lavoro italiana che era una delle più rigide d'Europa. Cominciarono a fare contratti di consulenza anche a chi svolgeva, di fatto, un lavoro dipendente. L'inps, per non perdere un importante fetta di contribuzione varò una gestione separata per questi lavori cosiddetti "atipici". Il primo governo Prodi, e più precisamente il ministro del Lavoro Tiziano Treu, tentarono una regolamentazione del fenomeno e vararono i famosi contratti Co. Co. Co. Che, però, risolsero poco. Le aziende continuavano a utilizzarli come contratti di lavoro subordinato. La legge Biagi (sulla quale prevalgono giudizi ideologici e superficiali) è nello stesso solco del pacchetto Treu, quindi della riforma varata dalla sinistra. Ha l'obiettivo di delimitare nettamente i casi in cui si possono fare contratti di collaborazioni (praticamente solo lavori stagionali o commesse straordinarie), stabilendo che per tutti gli altri casi devono essere offerti contratti regolari, a tempo indeterminato. Poi la Legge Biagi prevede una serie di contratti flessibili (job on call, job sharing, ecc.) che ancora non sono entrati in vigore e che sono quelli che l'attuale governo abolirà.
Avete letto della recente ispezione alla società Athesia (quella dei call centrer) che sarà obbligata ad assumere qualche centinaio di lavoratori che sono cocopro, ma che non dovrebbero esserlo? Bene, quelli saranno assunti grazie alla Legge Biagi.
Questa la teoria.
Nella pratica io posso riferire (e consigliarvi) sulla base della mia esperienza personale: i contratti a tempo determinato possono essere la chiave per entrare nel mondo del lavoro. L'importante - e questo lo dovete far capire ai vostri datori - è che prima o poi questi devono sfociare in qualcosa. Un contatto a tempo indeterminato, sicuramente. Oppure in un contratto a tempo, ma molto più conveniente per il lavoratore. Più soldi, insomma.

2006-08-29 06:24:51 · answer #2 · answered by basico70 2 · 0 0

io ce l ho e me lo tengo..

2006-08-27 14:27:53 · answer #3 · answered by dvdankdvd 4 · 0 0

chiedilo al governo che inventò il precariato, i Lavoratori Socialmente Utili. Praticamente socialmente inutili perchè si trattava e si tratta di un sussidio per tenere calma la plebe.

2006-08-27 06:45:42 · answer #4 · answered by probabile 3 · 0 0

Vieni ad organizzare la manifestazione con me ed il mio gruppo

2006-08-27 06:29:06 · answer #5 · answered by titano_elrosso 3 · 0 0

non concordo,l'azienda per la quale lavoro,che è una multinazionale,dopo un periodo di priva e uno di apprendistato se ti ritiene un valido lavoratore ti assume a tempo indeterminato...anche se il tempo di prova/apprendistato si aggira sui due anni e mezzo

2006-08-26 19:06:53 · answer #6 · answered by Pomodorini&DoppiaBufalaGrazie 3 · 0 0

xke gli italiani sono stati battuti dal lavoro dei cinesi

2006-08-26 13:48:58 · answer #7 · answered by Anonymous · 0 0

perchè nessuno può garantirti un contratto a vita

2006-08-26 12:18:38 · answer #8 · answered by 1949 5 · 0 0

Ha gia' risposta 阿乐锋索,chiedilo a Berluscazz e alla sua amata legge 30!

2006-08-26 10:18:29 · answer #9 · answered by LIEDSON 3 · 0 0

Io girerei la domanda a Berlusconi, che ha dato il via alla legge Biagi.
Il bello è che il suddetto ha anche avuto il coraggio di affermare che oggi in Italia è anche più semplice chiedere (ed ottenere) un prestito.
Hai mai provato ad andare in banca a chiedere un prestito e dire che sei un lavoratore con contratto a termine?
Come minimo ti buttano fuori a calci.
Non hanno tutti i torti (le banche), perchè in qualche modo devono tutelarsi, e un lavoratore a tempo determinato, ha ben poche garanzie da offrire, se non ha un papà che gli para il c◙u◙l◙o!

2006-08-26 09:14:52 · answer #10 · answered by 阿乐锋索 4 · 0 0

vuoi una risposta breve? bene, siamo in troppi, sempre più laureati e in cerca di lavori soddisfacenti.. ma il numero dei posti rimane invariato.. o facciamo "a rotazione", o la disoccupazione aumenta.

2006-08-26 09:06:18 · answer #11 · answered by silvia 3 · 0 0

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