Credetemi non è una provocazione. Alla luce di quanto successo alla ragazza pakistana uccisa dal padre in maniera quasi rituale, mi chiedo se le donne che magari sono nate in Italia riescono ad accettare le regole di certi ambienti islamici fondamentalisti. Io ho vissuto con una donna islamica e diceva di essere finalmente felice perchè era trattata come era suo diritto esserlo e che con me si sentiva finalmente libera di essere se stessa. Spero di non offendervi e di non sembrare morbosamente curioso ma vorrei veramente una risposta dalle donne islamiche che vivono con noi in Italia. Voglio precisare che conosco l'Islam e non ho pregiudizi religiosi.
2006-08-16
09:32:57
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5 risposte
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inviata da
Mobo
3
in
Scienze sociali
➔ Sociologia
Mi scuso con le ragazze e donne musulmane che hanno risposto. Io non ho pregiudizi però ho vissuto in Arabia, in Afghanistan e in Turchia e la Turchia è stato l'unico paese moderato e laico dei tre. Poi sono stato in Tunisia e ho visto la normalità anche se non ci ho vissuto a lungo. Per la ragazza pakistana sono d'accordo con voi fino ad un certo punto. C'è violenza dappertutto, i figli uccidono i padri e i padri uccidono i figli..quello che colpisce nell'omicidio della ragazza è la forma quasi rituale, quasi d'espiazione. Infatti il taglio della gola è un rituale. Il cristianesimo ha ucciso e compiuto misfatti in passato in nome del vero Dio, ha organizzato le crociate, l'inquisizione, lo sterminio di popolazioni che non volevano accettare la religione cristiana per cui non sto cercando chi sia il migliore o il peggiore. Rimane il fatto che forse una ragazza fondamentalista non vuole o,peggio, non può rispondere perchè non le è concesso farlo.
2006-08-16
19:42:36 ·
update #1