ODINO
Re di tutti gli Asi, è il dio della guerra la cui lancia Gungir colpisce infallibilmente il bersglio, dotato di una bellezza indescrivibile, il suo volto e i suoi capelli slendono così tanto che nessuno può guardarlo senza gioire., ma in battaglia diviene terrificante alla vista.
I suoi guerrieri vengono chiamati Berserkir, rivestiti di pelli d’orso e di lupo, quando si lanciano all’attacco niente può fermarli finchè non hanno fatto a pezzi, distruggendo tutto quello che si trovavano davanti.
Odino è molto saggio, e questa sua saggezza l’acquistò bevendo l’acqua della fonte di Mimir, ma che riuscì a raggiungere solo sacrificando il suo occhio.
Padre della poesia, creatore dell’universo e del tempo, dio della magia e delle rune: rimase appeso nove giorni e nove notti al frassino Yggdrasill a testa in giù, con il petto trafitto da una lancia, così vide le rune e decise di donarle agli uomini per comunicare con gli dei.
Ha la caratteristica di parlare sempre in versi e di cambiare sempre aspetto, a questo si deve la molteplicità dei suoi nomi: Wotan, Har, Lafnhàr, Tridhi, Herran, Herian, Nikarr, Hnikarr, Nikuz, Hnikudhr, Fiolnir, Ómi, Biflidhi, Svidharr, Svidhrir, Vidhrir, Ialg, Ialkr, Allfodhr, padre degli dei, Valfodrm, padre delle uccisioni, Sidfodr, padre di vittorie, Veratyr, signore degli uomini, Farmatyr, dio delle navi cariche, Bileyge e Baleygr, dallo sguardo sfuggente e dallo sguardo fiammeggiante, Glapsvidir, lesto all'inganno, Fjolsvidir, largo di senno e Oski, auspice.
Viene sempre informato su tutto quello che accade dai due corvi Huggin e Munnin, spirito e memoria, e viene affiancato dai suoi lupi Geri e Freki, l’Affamato e il Divoratore.
Quando non viaggia con Sleipnir, il suo cavallo ad otto zampe, velocissimo e di color grigio, sui suoi denti vi sono incise le rune, appare agli uomini come un viandante austero, avvolto con un mantello azzurro e con un cappello calato sulla fronte.
Odino ebbe molti figli: con la dea della terra Jördr ebbe Thor; con la dea Frigg il dio Balder, Braga, dio della poesia e della saggezza e sposo di Iduna, dea della giovinezza, Hódhr, il dio cieco e Hermod, il messagero degli dei; con le Ondine, le ninfe delle acque, ebbe Heimdall; con la dea Rinda ebbe Wali, dio della vendetta.
Al Crepuscolo degli Dei verrà divorato dal gigantesco lupo Fenrir.
THOR
Figlio primogenito di Odino e Jördr, dea della Terra, dio del tuono e delle tempeste, sposo della dea Sif, dea della fertilità dai capelli dorati.
Una fluente barba d'un rosso cupo ed una lunga chioma rossiccia, incorniciano il volto del dio, e i suoi occhi hanno lo stesso colore della brace ardente.
Si afferma che il tuono sia il suono delle ruote del suo carro trainato da due caproni, Tanngnjostr, che fa scricchiolare i denti, e Tanngrisnir, che fa stridere i denti.
Thor è un guerriero formidabile, il più forte degli Asi, ha per arma il martello Mjolnir, il Maciullatore, che gli ritorna in mano dopo essere stato lanciato e con cui va a caccia di giganti, i guanti di ferro con cui impugna il martello e infine la cintura che aumenta la sua forza e raddoppia la sua altezza.
Thor vive con la sposa nei Thrudvangar, sentieri della potenza, dove abita nell'immenso palazzo Bilskirnir, risplendente, uno dei più grandi di Asgardh, con le sue 540 sale riccamente arredate.
Thor non ebbe solo una donna, ma numerose donne mortali e con gigantesse.
Ma solo l’incontro con la gigantessa Jarnsaxa fu veramente importante per il dio, infatti, dall'unione con la gigantessa nacquero tre figli: Modhi, coraggio selvaggio, Magni, potenza colossale e la figlia, Thrudhr, forza.
FRIGG
Frigg, dea dell'amore e della fecondità, sposa di Odino.
Protettrice dei matrimoni e dei parti, a lei veniva consacrato il venerdì, giorno dedicato alla celebrazione dei matrimoni e all'unione feconda e legale delle coppie.
La signora degli dèi, avvolta nel suo mantello di penne di falco, può sfrecciare nel cielo, lasciandosi dietro di sé solo il fruscio impercettibile delle minuscole penne.
accompagna Odino in guerra e in ogni battaglia spettano a lei le anime di una metà dei guerrieri uccisi. Viene raffigurata su di un carro trainato da due gatti e il suo simbolo è un mazzo di chiavi.
Condivide con Odino il prestigioso seggio Hlindskialf, vetta, torre di guardia, ma la dea aveva anche a sua disposizione una dimora a Fensalir, sala della palude, una delle regioni di Asgardh.
Ha ai suoi ordini due ancelle, Fulla e Hlin: a prima custodisce le magiche calzature della dea, e la seconda ancella è l'ambasciatrice dei desideri della dea sulla terra e soccorreva i guerrieri protetti da Frigg.
BALDER
Figlio di Odino e Frigg e sposo di Nanna, è il dio della bellezza e della luce.
“Egli si distingue tra gli altri; ama tutte le cose grandi e piccole.
E' così biondo e così bello d'aspetto che emana una forza di luce e esiste un certo tipo di erba così bianca che viene paragonata alla fonte di Baldr.
E' la più bianca tra tutte le erbe e da ciò si può intuire la sua bellezza, sia dei capelli che del corpo.
Egli è il più saggio degli dei, quello dalla favella più nobile e più aggraziata e fisicamente il più raffinato; ed è stato così ben dotato dalla natura che nessuno può contraddire i suoi giudizi.
Vive nel luogo chiamato Breidhablik, che sta, naturalmente nel cielo, un luogo dove niente di impuro può giungere”
Snorri (Gylf XXII)
Balder, dio dal cuore nobile, è il dio più benigno fra gli Asi, immune da ogni malvagità ed estraneo da ogni malizia, nelle sue parole non si trovano mai espressioni di compiacimento di sé.
Balder risiede insieme a Nanna nei territori di Breidhablick, che risplende lontano, dove nulla d’impuro vi poteva entrare.
Dio dalla bellezza infinita associata alla sua bontà è il padre di Forseti, il dio protettore della pace tra gli uomini, l'appianatore d’ogni controversia, il dissipatore d'ogni malinteso.
Balder rimarrà ucciso da un dardo di vischio lanciato dal fratello Hódhr, dio cieco che ingannato dal dio Loki lancerà la freccia mortale.
TYR
Figlio di Odino e di Frigga è il dio della sapienza, della forza e della guerra, intesa come estrema soluzione di una contesa tra due parti, e dio del diritto.
Perse la mano destra, divorata dal lupo Fenrir figlio del dio Loki, permettendo così agli dei di incatenarlo con Gleipnir, un laccio apparentemente fragilissimo, soffice e liscio come seta.
Tyr, al Crepuscolo degli Dei, già martoriato da un lupo, sarà vittima di Garmr, l'orrendo cane posto a guardia degli inferi.
LOKI
Divinità del male, invidiosa del benessere terreno e divino assicurato al mondo.
Strettamente imparentato con i colossali abitanti dello Jótunbeim, fratello di Bylistr e Helblindi, i suoi genitori erano Farbauti, colpi di pericolo, e Laufey, isola frondosa, sposo di Sigyn.
Loki è una divinità dalla “doppia personalità” in un certo senso schizofrenica, poiché aiuta e accompagna molto spesso il dio Thor nelle battaglie contro i giganti ma allo stesso tempo sarà lui a provocare il Ragnarök, la caduta degli Dei, traendo in inganno Hódhr, il dio cieco, che ucciderà il fratello Balder con una freccia di vischio.
Loki conosce e possiede il principio del male, ma a volte è costretto a difendere e preservare il principio del bene per mantenere l'equilibrio degli opposti fino al giorno stabilito della fine del mondo.
Menzognero, malvagio, abile nel doppio gioco, egli è la personificazione della sottile arte del raggiro, mago e maestro indiscusso del travestimento, può assumere diverse forme animali: una volta, ad esempio, trasformatosi in un'avvenente giumenta, partorì, dopo una peccaminosa relazione, Sieipnir, il destriero ottipede cavalcato da Odino.
Ma altre mostruosità verrano partorite da Loki: l'orchessa Angrbodha, una gigantessa che fu condannata ad essere bruciata viva dalle fiamme purificatrici del rogo, ma quando le fiamme si attenuarono, Loki si avvicinò ai resti carbonizzati e raccolse il cuore ancora pulsante della gigantessa e lo ingoiò, provocando uno strano effetto fecondante, e dopo poco tempo, il ventre di Loki diede alla luce l’enorme serpente Jormumgadr, il lupo Fenrir ed Hel, signora degli inferi.
Verrà incatenato, ad una roccia dagli altri dei arrabbiati per la morte di Balder, dove dalla bocca di un serpente cadranno delle goccie di veleno sul volto del dio, suo unico conforto gli verrà recato dalla moglie Sigyn, a cui sarà concesso di raccogliere ogni tanto in una coppa le gocce velenose.
La corda che lega il dio è stata fabbricata con le viscere del figlio Narfi, sbranato dal fratello Vali trasformato, con una crudeltà indicibile, quasi superiore a quella di Loki, in un famelico lupo.
NJÖRDHR
" Il terzo dio è colui che si chiama Njordhr.
Egli vive in cielo a Nòatùn;
ha poteri sopra il vento, rende calmo il mare e spegne il fuoco.
I marinai lo invocano nei loro viaggi e durante la pesca in alto mare,
poiché è così ricco e ben fornito che puloro terreno o bottino,
ed essi devono chiedergli queste cose.
Snorri (Gylf. XXIII)
Appartenente alla stirpe dei Vani è il Dio del mare, viveva a Noatun, il recinto delle navi, un’espressione che si usava per indicare l'immensa distesa oceanica o i porti.
Dato che è costantemente immerso nelle acque marine, ha la carnagione interamente coperta di salsedine, solo il volto era scuro, abbronzato e solcato da profonde rughe.
Njórdhr aveva avuto rapporti sessuali con sua sorella, come era consuetudine fra i Vani, e dalla loro unione erano nati Freyr e Freya, bellissime divinità dell’amore e della fertilità, ma dopo il trattato di pace stipulato fra gli Asi e i Vani, essendo andato a vivere ad Asgardh, per compiacere gli dèi, Njórdhr aveva poi sposato Skadhi, la gigantessa signora delle nevi, figlia di Thiazi.
Ma non fu un matrimonio felice, infatti, alla sposa Skandhi piacevano le nevi e non poteva vivere lontano dalle sue montagne, mentre Njórdhr non poteva stare lontano dal mare, tuttavia, per non infrangere il legame, i due sposi erano pervenuti ad un compromesso: per nove giorni avrebbero soggiornato a Thrymheim, mentre per altri nove la loro residenza sarebbe stata Noatun.
FREYR
Figlio del dio Njórdhr e della sorella di suo padre, appartenente alla stirpe dei Vani.
Dio della pienezza, dispensatore di abbondanza, ritratto vivente della perfezione estetica, dio della pioggia, regola anche l'alternarsi delle stagioni.
Sposo della dea Gerdh: il dio Freyr, affascinato dalla sua bellezza, la volle in sposa chiedendo al suo fedele servo Skirnir di conquistarne l'amore in cambio della sua spada d’oro, dal loro matrimonio nacque Fjölnir.
Per i suoi spostamenti, Freyr si serviva di un magnifico cocchio trainato da Gullinbursti, il maiale selvatico dalle setole d'oro, inestimabile esemplare forgiato da espertissimi artigiani.
Figlio del "signore delle navi", Freyr possiede la magica nave Skidhbladhnir: in qualsiasi momento ed in ogni tratto d'oceano le sue vele si erano gonfiate da potenti folate di vento che le imprimevano una velocità insuperabile e poteva diventare minuscola ed essere riposta in tasca.
Freyr morirà nel duello con Sutr, il signore degli spiriti maligni, poiché aveva donato al suo servo la sua spada, il dio dovrà affrontare l’incontro disarmato.
FREYA
Figlia di Njòrdhr, sorella di Freyr e sposa di Odhr.
Dea dell'amore, della fertilità e della bellezza, bionda, con occhi azzurri e bellissima, Freya nasconde sotto la sua bellezza un’innata malizia.
Risiede nel regno celeste di Folkvang, campo dell'esercito, dove era suo privilegio ricevere metà di tutti i guerrieri uccisi in battaglia.
Il misterioso Odhr abbandona spesso l'affascinante consorte per intraprendere lunghi viaggi nelle più desolate contrade, e la povera Freya, fremente d'amore, lo inseguiva invano, piangendo calde lacrime che, subito dopo, si trasformavano in gocce d'oro fuso.
Dal matrimonio con Odhr nacquero Hnoss e Gersemi, i cui nomi rispettivamente significano gioiello e tesoro, la bellezza delle due fanciulle sfugge ad ogni descrizione o appellativo.
HEIMDALLR
“Vi è uno chiamato Heimdallr:
il popolo lo chiama il Dio bianco ed egli è grande e santo.
Nove damigelle tutte sorelle gli diedero vita insieme.
Suoi altri nomi sono: Hallinskii (Ariete) e Gullintanni (Denti d'oro) perché i suoi denti sono di oro splendente; il suo cavallo si chiama Gulltopper.
Vive al Bordo del Cielo vicino al Ponte Bifrost, dove fa da sentinella agli estremi del cielo, pronto a spiare l'assalto al ponte da parte dei Giganti della Montagna.
Deve dormire come un uccello, con un occhio aperto.
E, a proposito di occhi, sia di giorno che di notte vede perfettamente fino a cento leghe di distanza. E ancora, sente il rumore dei fili d'erba che crescono, o dei peli che si allungano sul dorso delle pecore e, naturalmente, sente tutto ciò che fa un rumore maggiore di queste cose.
Ha una troma chiamata Gjallarhorn, i cui suoni acuti raggiungono ogni angolo più sperduto di tutti i mondi.
La spada di Heimdallr si chiama Capo”
Snorri (Gylf. XXVII)
Heimdafir, il dio bianco, vive al limite del cielo, nella sua dimora detta Himinbjörg, monte del cielo, vicina al Bifrost.
Dal suo palazzo celeste il dio bianco sorveglia il sentiero tremolante, il ponte Bifrost, l'arco multicolore teso tra il cielo e la terra che i comuni mortali scorgono solo dopo le tempeste e che collega Asgardr e Midgardr.
Il dio bianco vigila giorno e notte, dormendo pochissimo e con un occhio aperto, pronto a destarsi al minimo rumore.
Heimdallr ha vista e udito finissimi, capaci di captare ogni cosa nell'universo, può sentire l'erba crescere nei prati o la lana che ingrossa quotidianamente il vello delle pecore.
Si narra che il dio bianco avesse ricevuto il suo portentoso udito rinunciando ad una delle sue orecchie, recidendola e seppellendola sotto il sacro frassino Yggdrasill.
Possiede un corno magico chiamato Gjallarhorn, corno risuonante, il cui suono si ode in tutti i nove mondi.
Durante il Crepuscolo dagli Dei, il suo corno risuonerà, grave e penetrante, in tutto il cosmo, chiamando allo scontro finale le forze del bene contro quelle del male.
Assisterà al crollo di Bifröst, ma continuerà a soffiare nel corno, fornendo la colonna sonora di quell'ultimo spettacolo di morte e si batterà con Loki, i quali si uccideranno a vicenda.
2006-08-11 22:30:51
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answer #1
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answered by Anonymous
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