Perché l'ateo medio conosce Dio più di quanto lo conosca il credente medio?

Answer 1

Io credo ciecamente che esista qualcosa/qualcuno (Dio?) che ci segue e ci ama...credo che esista un Bene ed un Male...a volte sento proprio la necessità di pregare e mi sento bene quando mi confido con Lui..ma..
Non sopporto andare in chiesa, mi infastidisce vedere persone riunite nel nome di non sanno nemmeno loro cosa e vederle sputare sentenze maligne su questioni che vanno al di fuori del loro credo...(ovviamente non sono tutti così, sia ben chiaro...)
E soprattutto non sopporto farmi etichettare dai "Credenti" come atea!!!
Ma se spesso ho la netta sensazione di credere più io di loro..ma perchè?
P.s. scusa lo sfogo...ciao

Answer 2

Hai ragione, l'ateo si pone il problema, scava, va a fondo, si fa molte domande... Il credente molte volte da troppe cose per scontate e resta superficiale, poco critico in senso costruttivo. Te lo dico da credente: l'importante è porsi domande e mettere in dubbio senza dare per scontato.

Answer 3

ho una mia idea..forse xké il credente ha le sue (st*pide) credenze,i suoi dogmi..è quindi portato a rimanere fermo sulle proprie opinioni,convinto ke ciò ke sa va bene,è giusto e basta..l'ateo,invece,non conoscendo dio,ha comunque un interesse nell'informarsi,per rendersi conto se fa bene a non credere o se sbaglia..

Answer 4

L'ateo ricerca in Dio le prove della sua non-esistenza, mentre il credente si limita appunto a CREDERE, non ha intenzione di CONOSCERE....

Answer 5

Perchè se vuole tener testa ai credenti e far valere la sua tesi deve documentarsi bene sugli argomenti e dare dimostrazione di conoscerli a fondo per cui anche se non ci crede, nessuno può mettere in dubbio ciò che dice (perchè erroneamente si può pensare che non ne sappia nulla) e lui può portare avanti le sue tesi che non sono caampate in aria ma sono frutto della sua analisi in merito.Un pò come fanno gli avvocati(atei), devono documentarsi bene sul loro cliente(il loro non credo) al fine di sostenere la loro difesa e le loro tesi(anche se a volte sbagliate) per tener testa all'opposizione(in questo caso i credenti)!

Answer 6

Xè il credente si affida alla fede e nn si documenta accetta x buono ciò che gli viene detto,semplicem xè ha fede e nn ha bisogno d'altro, l'ateo si affida alla storia nn avendo la fede a disposizione..nulla in contrario in entrambi i casi sn un open minde è 1 semplice constatazione.

Answer 7

Parliamo del caso in generale.
Nella nostra società,la maggiorparte degli atei ,in passato,è stato credente,per la stragrande maggioranza un cattolico.Ora,il cattolico che nasce,cresce e vive da cattolico non si interroga su Dio,non ne ha bisogno,già ci crede,al massimo può farsi tre o quattro ***** mentali sulla sua esistenza ma poi va tutto a morire.L'ateo invece ,per cambiare cosi radicalmente il proprio credo,deve passare per molte più ***** mentali delle tre o quattro del cattolico medio.C'è quindi,una ricerca alla soluzione più approfondita.

E poi,l'ateo,in una società cattolica,deve saper "difendersi" quando si imbatte in una discussione su Dio.Conosci il tuo "nemico",insomma.Il cattolico,o credente che sia,di certo fa una gran difficoltà invece a capire il punto di vista ateo.

Answer 8

xk xnn credere in dio bisogna avere 1 xk....quindi sapere conoscere e analizzare e giudicare dal proprio punto di vista (questo è quello k faccio io almeno)

Answer 9

Cos'è + importante, conoscere Dio o riconoscerlo nelle xsone ke vivono oggi sulla Terra x fare loro del bene?
un abbraccio da magic moment

Answer 10

Balle,nessuno conosce Dio.