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Problemi di tastiera, .....ok vi hanno assunto dovete cambiare molte cose e chiedere da subito di lavorare di piu´a gente che lavora nella azienda da piu´tempo di voi come fate,

2006-08-03 14:32:19 · 8 risposte · inviata da ale 5 in Scienze sociali Scienze sociali - Altro

HEMBRA sono sulla tua stessa linea, quello che si deve fare si fa, pero il processo del mio lavoro copre molti campi, e capisco che ho alleati, pero anche nemici in punti chiave da dosare con diplomazia....

2006-08-03 15:27:25 · update #1

Non sempre puoi cambiare le cose solo facendo valere il tu potere sulla carta...ma cerare che remino tutti per lo stesso senso... il mio ¨blocco´ non e´ grande, pero puo creando ingenuita mettermi alcuni bastoni tra le ruote

2006-08-03 15:31:41 · update #2

8 risposte

Rispettando le persone e sapendo lodare dove e` necessario lodare, correggere dove e` necessario correggere. Mai vilipendere ! Fare il capo e` piu` difficile che ubbidire.

2006-08-03 16:30:38 · answer #1 · answered by giulietta 7 · 1 2

Dipende tutto come diciamo e chiediamo le cose, ad ogni frase "negativa" deve seguire una frase di elogio

2006-08-04 04:34:27 · answer #2 · answered by Daniela T 6 · 0 0

SONO SULLA PORTA E' SICURAMENTE CUORE MI BATTE A 1000 ,HO IDE CHIARE IN TESTA MA PENSIERI SONO CONFUSI, PRENDO RESPIRO E' DICO 2 PAROLE BUON GIORNO ,ROMPO GIACCIO,VADO AVANTI MEZZO SORISO E' SEMPRA TUTTO APOSTO .AQUISTO PIU' SICUREZZA E' PIANO, PIANO MI LASCIO ANDARE ADESSO PUR' SBAGLIANDO NON MI LASCIO INTIMORIRE,CON LA PAZZIENZA,E' FIDUCIA CONQUISTO TUTTI.SPERO CHE LA MIA RISPOSTA TI STATA DI AIUTO.CIAO.

2006-08-04 04:23:03 · answer #3 · answered by sugar beby 2 · 0 0

bisognerebbe innanzitutto sapere cosa dovresti andare a dirigere per poterti dare un qualsiasi consiglio costruttivo nel rispondere alla tua domanda senza dire cose campate in aria.
personalmente non sono mai stato assunto per dirigere il lavoro degli altri,immancabilmente però dopo un certo periodo che lavoravo in un posto mi sono ritrovato a doverlo fare e l'ho sempre fatto con soddisfazione mia e di chi doveva fare il lavoro
che andava fatto.
premetto che sapevo fare bene il mio lavoro e pertanto,a chi non capiva bene ciò che gli veniva spiegato,potevo dare una dimostrazione pratica oltre che teorica,tra quelli che si potrebbero
classificare tra i lavativi,a parte un caso,m'è sempre stato sufficente spostarli a compiere dei lavori che li motivassero un pò di più e cessavano di esserlo.
nel tuo caso non saprei....c'è però il fatto che chiedi consiglio anche riguardo al comportamento di tua figlia che dipinge i muri di casa!
già da ragazzino mi sono ritrovato a lavorare per conto mio ,in edilizia,a cottimo con chi mi aiutava stabilivo un% e tutto filava liscio.
poco più che ventenne sono andato a lavorare in una grande industria,dopo pochi mesi il capo servizio m'ha convocato prospettandomi il raggiungimento,entro i termini minimi del conseguimento dell'anzianità necessaria,di mettermi al vertice
del personale. lasciai quel posto perchè preferivo svolgerlo presso il servizio pubblico in cui l'avevo imparato innamorandomene,anche se avrei guadagnato molto di meno e le prospettive di carriera non sarebbero state così rosee.
ma daltronte già lasciando il lavoro nell'edilizia avevo drasticamente ridotto i miei introiti
dirigere il lavoro degli altri l' ho sempre considerato essere una specie di ciò che era un capo di caccia nelle antiche società tribali, con me la gente ha sempre lavorato volentieri e bene
io parlo di trenta e più anni fà,ora il mondo del lavoro è cambiato
ma l'uomo è sempre lo stesso,è tutto legato alle tue motivazioni personali
assumere individui nuovi nuovi per dirigere il lavoro secondo me è deleterio,speculazione ingiustificata.
molti anni dopo il suddetto periodo,ritrovandomi nel settore edilizia
durante la ristrutturazione di un importante edificio storico nel centro di torino,sotto le tegole di un cornicione intermedio trovammo i pulcini dei rondoni prossimi a seguire i genitori nel procacciarsi il cibo,questione di un paio di giorni. bloccai i lavori
con grande disappunto del giovane architetto titolare della ditta,al quale dissi chiaro e tondo che se non aspettavamo che volassero via,condannandoli ad essere abbandonati dai genitori a morire di fame mi sarei licenziato,mi licenziai,il lavoro rimase bloccato un paio di giorni e i rondoni sciamarono gioiosi seguendo i genitori nella caccia.il tipo mi propose di tornare con lui ed io gli risposi ciccia.
forse troverai molto fuori luogo questa mia diatriba che potrebbe anche apparire vanagloriosa,ma la tua domanda è. come vi comportate?
personalmente non ho rimpianti,nel senso che in quella direzione non ho nessun motivo di cruccio e pertanto sono sereno
ciao

2006-08-04 04:21:09 · answer #4 · answered by zio paperino 7 · 0 0

quando avevo 18anni.....gli anziani che dovevo controllare.....li lasciavo fare di testa loro...perchè avevono piu' esperienza di me.
ed io facevo esperienza a 360°....ai giovani oggi non interessa fare esperienza la piu' vasta possibile....si interessono solo
del contingente badando solo a far passare il tempo......sono
dei grandi ruffiani e non si interessono delle conoscenze basilari
per lavorare nel migliore dei modi....con uno sguardo al futuro.....
spero di sbagliarmi...ma la vedo nera per futuro dirigente.....

2006-08-04 00:35:39 · answer #5 · answered by Anonymous · 0 0

osservo e valuto. Prendo confidenza col lavoro, valuto le attrezzature disponibili, sento quali difficoltà trovano i sottoposti, cerco di capire se usano tecniche differenti dalla mia, pondero la situazione attentamente e poi chiederò di modificare i comportamenti ove riscontrassi degli errori procedurali, o anche semplicemente organizzativi, il tutto ovviamente compatibilmente col materiale umano disponibile.
Solitamente dei lavoratori dotati di professionalità sapranno adattarsi al nuovo sistema, chi non ci riuscirà potrà naturalmente cambiare occupazione, sicuramente non avrei timori reverenziali verso nessuno. Cambiare squadre di lavoro non è poi così una novità per me, ogni cantiere ove vado a lavorare è di volta in volta composto da persone diverse, ed ogni volta devo capire la metodologia di lavoro di ognuno così da sapere cosa aspettarmi, prevenire i problemi con interventi che prevedano il successivo intervento di altri per cui occorrerà effettuare gli interventi prevedendo che poi passeranno idraulici, elettricisti ect ect e facendo in modo che quelli che arrivano dopo non si trovino ostacolati dai miei interventi. Sul lavoro è abbastanza normale.

2006-08-04 00:28:20 · answer #6 · answered by jeff 5 · 0 0

ah no!spiacente alex,ma se devo scegliere tra compagnoni/lavativi o nemici/efficenti scelgo la seconda.partendo dal fatto che per me il lavoro e lavoro,ok le chiacchiere ma il lavoro lo prendo molto seriamente,do il meglio e pretendo il meglio,non mi faccio scrupoli a dire le cose che vanno dette senno quello che mi ha scelto come manager l ha fatto da ubriaco.con una riunione esponi i problemi e le possibili soluzioni se sono intelligenti ci arrivano da soli in caso contrario ci si deve imporre,e un luogo di lavoro non un ritrovo di amici no?!cxerto,infatti ci son i compromessi per questi...ovvio che serve diplomazia,ma con questa la fermezza,senno non avrai mai rispetto

2006-08-03 21:55:03 · answer #7 · answered by hembra_la_gargola 5 · 0 0

TI ASSICURO CHE LA PRIMA COSA DA FARE E INTEGRARSI,APPROFONDIRE LA CONOSCENZA INTERPERSONALE E POI....FARSI VOLERE BENE!! UN BUON DIRIGENTE DEVE ESSERE BEN VOLUTO,SOPRATTUTTO SE ENTRA IN UN AZIENDA GIA AVVIATA....SE NO SARA IL PRIMO A SALTARE!!! FIDATI....CIAUUUZ
ps. hembra,tu sei il tipico dirigente che salterebbe alla prima difficolta....e col tuo comportamento sai quante ne avrai?? adios sabrosa...

2006-08-03 21:42:08 · answer #8 · answered by alex77 2 · 0 0

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