Innanzitutto vorrei farti i miei COMPLIMENTI PER LA DOMANDA NON BANALE!!!
Io personalmente propendo per i keynesiani,visto che ritengo l'intervento dei conduttori della politica fiscale o monetaria necessario per riequilibrare situazioni di squilibrio dei mercati che possono derivare da improvvisi shock dalla parte della domanda o dell' offerta.Più di così al momento non saprei cosa dirti,visto che l' economia non è il mio campo e sono già passati un'po di anni da quando ho sostenuto gli esami!!!
2006-08-03 01:30:28
·
answer #1
·
answered by unknownmen73 2
·
1⤊
0⤋
Keynesiani perbacco !!
2006-08-04 04:49:31
·
answer #2
·
answered by Anonymous
·
0⤊
0⤋
La posizione monetarista, legando il bilanciamento del sistema finanziario all'offerta di moneta, risulta essere poco flessibile in caso di crisi finanziarie e di intervento del Lender of last resort (molto frequenti negli ultimi anni, come ad esempio la crisi asiatica del '97 e il fallimento di LTCM poco dopo).
Secondo la posizione monetarista, infatti, le crisi finanziarie sono connesse alle situazioni di panico bancario. Le crisi finanziarie in cui, nonostante l’ampio declino del prezzo delle azioni ed il verificarsi di numerosi fallimenti, non si verificano situazioni di panico bancario sono considerate solo “pseudo” crisi finanziarie.
In tali circostanze l’intervento delle autorità , ed in particolare della banca centrale, non è necessario e può anzi risultare nocivo, in quanto causa di perdita di efficienza (connessa al salvataggio di istituzioni di fatto già fallite) o di impennate inflazionistiche
(connesse all’aumento dell’offerta di moneta).
Una teoria radicalmente opposta, (di stampo Keynesiano), i cui principali esponenti sono stati Minsky e Kindleberger, definisce la crisi finanziaria in modo molto più ampio rispetto ai monetaristi. In tale definizione sono ricompresi la caduta dei prezzi dei titoli, i fallimenti di grandi aziende finanziarie e non finanziarie, i fenomeni di deflazione, i crolli dei corsi delle valute, o una combinazione di tali eventi. Dal momento che tutti questi eventi possono influenzare negativamente il livello di attività del sistema economico, viene auspicato l’intervento delle autorità al verificarsi di ciascuna delle circostanze sopra menzionate. Per ciò che riguarda in particolare la banca centrale, Minsky si è spinto fino a proporre di estendere il suo ruolo di prestatore di ultima istanza nei confronti di tutti gli intermediari.
Quindi la posizione Keynesiana è più adatta nel fronteggiare gli sbalzi dei mercati.
Per quanto riguarda la politica monetaria, sostanzialmente io appoggio la visione dei keynesiani: il target per la politica monetaria non è più la quantità di moneta, bensì il livello di piena occupazione (attraverso la leva del tasso di sconto).
Prova infatti a pensare al disastro che hanno combinato i giapponesi negli ultimi 10 anni. Hanno dapprima abbassato i tassi per far ripartire l'economia, poi quando i tassi sono finiti sotto zero hanno cominciato a intervenire sulla quantità di moneta nel sistema (cercando di drenarla) senza riuscire a uscire dal tunnel della deflazione fino alla primavera di quest'anno.
2006-08-03 01:14:50
·
answer #3
·
answered by SkaRoots 3
·
0⤊
0⤋
io credo che il libero mercato non vadi troppo bene ci vuole qualcuno dall'alto che metta un po di paletti...
2006-08-03 01:05:43
·
answer #4
·
answered by fedy 3
·
0⤊
1⤋
Io direi meglio i Keynesiani. Preferisco la teoria classica . La teoria della mano invisibile di Adam Smith , la legge di Say...ehehe Scienze delle finanze..me la devo dare a Settembre!
2006-08-03 01:01:54
·
answer #5
·
answered by Anonymous
·
0⤊
1⤋
smith e il libero mercato.....la mano invisibile aggiusta tutto!!!
2006-08-03 01:00:01
·
answer #6
·
answered by simysimy 6
·
0⤊
1⤋