Qual è il luogo di culto dei buddisti?

Question

Per luogo di culto si intende l'edificio in cui si pratica la religione. Ad esempio per i cristiani il luogo di culto è la chiesa oppure per gli ebrei la sinagoga.

Answer 1

Sin dai primi tempi il buddhismo osservò particolari usanze religiose in omaggio al Buddha, alla legge e alla comunità. Culto particolare venne tributato alle reliquie e furono elevati monumenti (stupa) destinati ad accoglierle o a commemorare avvenimenti della vita e dell'esistenza anteriore del Buddha. Il culto delle immagini del Buddha, che sembra risalire a un'epoca posteriore, venne tributato sotto la forma, ancora oggi in uso, di offerte di fiori, vesti, ornamenti, musica, fatte alla statua del Maestro, e con munifiche elargizioni alle fondazioni religiose, che raggiunsero infine un fasto completamente estraneo all'austerità monacale degli inizi. Tali pompe si accompagnano a forme rituali di scongiuro, di esorcismo o di invocazione di protezione, che sono di origine prebuddhista o semplicemente popolare e che hanno dato origine a formule magiche, amuleti, disegni, tatuaggi. Le espressioni di culto del mahayana sono all'incirca le stesse del theravada: degno di nota è il grande sviluppo del culto dei testi sacri, considerati mezzi di salvezza per se stessi, e la conseguente fioritura di manoscritti illustrati e accuratamente compilati; il culto tantrico moltiplicò queste credenze, introducendo rituali molto complessi nei quali i disegni esoterici (mandala) e i diagrammi magici hanno grande importanza.

Answer 2

E per i buddisti (parlo dei monaci buddisti) e` il tempio dove si recita la sutra. I buddisti, inteso nel senso di tutti coloro che si sentono in armonia con l'insegnamento buddista, generalmente non entrano nel tempio, come fanno i cattolici in occidente. Non esistono precetti da osservare, come la messa domenicale o i sacramenti. Esistono solo usanze e private preghiere in ricorrenze, quali le esequie e anniversari mortuari. E` tutto un mondo diverso ! Il buddismo non si insegna formalmente in nessuna scuola, tranne in quelle specifiche, e generalmente non fa politica. Neppure fa proclami di condanna sulla morale della gente. Il buddismo e` una filosofia di vita piu` che una religione.

Answer 3

Il buddhismo non prevede alcun tipo di culto ufficiale, ponendosi piuttosto come filosofia di vita per il singolo, la venerazione del Buddha ha trovato comunque espressione in forme popolari, come testimoniano gli stupa, i tempietti votivi a forma di cupola che fanno parte del paesaggio urbano nei paesi buddhisti e che accolgono le reliquie dell'"illuminato", oggetto di una devozione molto sentita, come nel caso del dente del Buddha custodito a Kandy, nello Sri Lanka.

KISSES

KIKKA

Answer 4

qualsiasi luogo e' buono per meditare anche una chiesa o una sinagoga

Answer 5

x i buddisti è l'universo, oppure te stesso

Answer 6

No, la mia non è una risposta, pertanto non desidero ricevere punti.
Desidero solo fare i miei complimenti a coloro che hanno risposto per la competenza e la profondità delle risposte.
In un mondo in cui spesso si leggono cose sciocche e sgrammaticate è un vero piacere vedere che la cultura esiste ancora.
d.

Answer 7

il tempio

Answer 8

vedi in questo collegamento il nome o nomi di quello che per noi significa tempio

http://it.wikipedia.org/wiki/Tempio


ciao da Zoro grazie per i 2 punti

Answer 9

ci sono varie direzioni di buddismo..io pratico il buddismo di Nicheren Daishonin e faccio parte della Soka Gakkai, il luogo dove io vado a pregare si chiama kaikan...

Answer 10

Il buddismo non è un culto ma una pratica.
Dunque non esiste il concetto di "luogo
di culto".
Se esistesse, non sarebbe certo un tempio
(sebbene alcune tradizioni devozionali
popolari utilizzano templi dove si offre incenso,
si prega, ecc.) ma.... il luogo dove mi trovo
in questo momento! Il "qui ed ora" è il
"luogo" della pratica buddista.

La pratica buddista principale è la
MEDITAZIONE, però, sebbene essa segua
una certa impostazione di metodo, NON
si caratterizza per la sua profondità
né per lo stile, né per la posizione del corpo
né per altre caratteristiche formali, ma per
gli SCOPI che si prefigge!

Quali sono questi scopi? Essi sono essenzialmente
rivolti a scoprire pian piano la CONSAPEVOLEZZA
delle cause della sofferenza, che secondo il
Buddha Shakyamuni sono essenzialmente riconducibili:
1. al nostro ATTACCAMENTO (o BRAMOSIA, e NON
semplicemente "i desideri" come alcune cattive
traduzioni interpretano questo cosiddetto "primo veleno")
2. al nostro ODIO (o REPULSIONE) per ciò che
detestiamo (da cui la RABBIA, ecc.), ed infine alla
nostra profonda tendenza a crearci delle
3. ILLUSIONI, ovvero le false soluzioni
della nostra mente istintiva ed "ignorante".

Sinteticamente, questa via di Consapevolezza
produce una nuova conoscenza sia della realtà
che di noi stessi.

Ciò conduce a scoprire ANICCA
(non-consistenza) e ANATTA (non-sé), ovvero
l'Impermanenza di tutte le cose, ivi compresa la
non-essenza del nostro sé illusorio, la quale
consapevolezza ci libera definitivamente
dall'angoscia della perdita (in quanto non c'è
nulla da perdere, e non c'è nemmeno CHI perde!)

Solo chi percorre questa via di Consapevolezza
(insegnata dettagliatamente dal Buddha nel discorso
sul Nobile Ottuplice Sentiero), demolite le
sovrastrutture illusorie della mente, può
eliminare ogni pensiero dualista, quindi classificatorio,
settario e di parte, per giungere alla Comprensione
della INTERDIPENDENZA di tutti i fenomeni, che
è un'esperienza tra l'altro bellissima perché
induce spontaneamente AMORE per tutti gli esseri
viventi e perfino per tutte le cose.

Iniziare a meditare è facile, basta pensare in
modo costante ed uniforme al nostro stesso respiro,
la meditazione deve però procedere non solo fino
ai confini del nostro corpo, ma, idealmente, la
consapevolezza deve espandersi fino a "sentire"
in noi tutte le sofferenze di tutti gli esseri viventi
e al tempo stesso la sincera aspirazione a porre fine
a tali sofferenze.

Answer 11

La regione del Ladakh, terra di valichi ad alta quota, segna il confine tra le vette dell'Himalaya e il vasto altopiano del Tibet. In questa regione, che per la sua posizione presenta forti legami culturali e commerciali con il Tibet, ogni aspetto della vita quotidiana è regolato dal buddhismo, come si percepisce nelle aree più popolate, Leh (la graziosa cittadina capitale del Ladakh) e la Valle dell'Indo, caratterizzate da numerosi gompa, i monasteri buddhisti tibetani di osservanza mahayana, che dominano il panorama del Ladakh e sono ancora oggi centri di culto e insegnamento abitati da monaci. I gompa sono molto diversi da qualsiasi altra cosa si possa trovare nel vasto subcontinente indiano, arroccati in cima alle montagne, imbiancati a calce, con i loro ornamenti colorati tipicamente tibetani consacrati alle credenze buddiste mahayana. I gompa sono ricoperti di bandiere colorate di preghiera che sventolano allegramente nell'aria e all'ingresso presentano le tradizionali ruote di preghiera (che devono essere percorse in senso antiorario tenendole cioè sulla destra). Sono altresì caratterizzati dagli stupa (le strutture che segnano i luoghi di culto buddhisti concepiti per custodire le reliquie del Buddha e di altri personaggi degni di venerazione) e dalle meravigliose sale della preghiera, generalmente in legno con affreschi secolari, in cui è d'obbligo entrare senza scarpe.