Franco Battiato (nato a Jonia di Riposto, in provincia di Catania, il 23 marzo del 1945) è un cantautore, musicista, pittore (con lo pseudonimo Süphan Barzani) e regista cinematografico italiano.
Personalità tra le più eclettiche e originali espresse nel panorama italiano negli ultimi decenni, ha attraversato molteplici stili musicali: gli inizi romantici, la musica sperimentale, l'avanguardia colta, l'opera lirica, la musica etnica, il rock progressivo e la musica leggera riuscendo sempre a cogliere un grande successo di pubblico, avvalendosi di collaboratori eccezionali come il violinista Giusto Pio e il filosofo Manlio Sgalambro e costruendo una carriera ineguagliabile, che lo ha visto cimentarsi anche nella regìa cinematografica.
I primi singoli
Trasferitosi a Milano nel 1965, pubblica due singoli per la rivista di enigmistica "Enigmistica Tascabile", che proponeva come allegati dischi di canzoni celebri interpretati da cantanti poco conosciuti, che oggi possiedono un valore collezionistico molto alto. Il primo conteneva un brano presentato al Festival di Sanremo del 1965 da Beppe Cardile e Anita Harris, "L'amore è partito", al quale fa seguito una canzone già portata al successo da Alain Barriere, "...e più ti amo".
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La canzone di protesta
Due anni dopo (nel 1967), notato da Giorgio Gaber che gli procura un contratto con la Jolly, inserendosi nel filone di "protesta" che in quel momento andava molto di moda. Il primo singolo che incide ufficialmente fu "La torre" a cui fa seguito "Il mondo va così". Ha anche un esperienza come attore teatrale, recitando in un ruolo di contorno insieme a nomi del calibro di Tino Carraro ed Elsa Merlini, in "Molto rumore per nulla" di William Shakespeare. Collabora inoltre con Gaber scrivendo la famosa "...e allora dai!", presentata al Festival di Sanremo del 1967 e "Gulp Gulp", sigla della trasmissione televisiva Diamoci del tu.
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Il periodo romantico
Nel 1968 cambia casa discografica, passa alla Philips e abbandona anche il genere di protesta per incidere dischi romantici più immediati e di facile consumo. Registra due brani che la casa discografica olandese pubblicherà soltanto nel 1971 ("Vento caldo" e "Marciapiede") e ottiene un discreto successo con "È l'amore", nel quale l'arrangiamento classicheggiante al pianoforte e una voce accorata lascia già intravedere quello che sarà il Battiato futuro. Nel 1969 partecipa con ottimi risultati al Disco per l'estate con il brano "Bella ragazza" (insieme a lui c'era anche un'altra cantante destinata poi alla celebrità, Fiorella Mannoia).
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Esperimenti psichedelici
Sarà l'incontro con il musicista d'avanguardia Juri Camisasca a dare una prima brusca svolta alla sua carriera. Collabora nel 1970 a uno dei pochi esperimenti di rock psichedelico italiano con il gruppo Osage Tribe, autore di un solo omonimo album ma leggendario, la cui copertina (raffigurante una testa di bambola con la bocca sanguinante) fece epoca.
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Musica sperimentale
Dal 1971 si dedica alla musica sperimentale con ampio uso di elettronica con una serie di album leggendari per l'etichetta Bla-Bla: Fetus (1972, con un'altra famosa copertina, all'epoca censurata), Pollution (1973), Sulle corde di Aries (1973), Clic (1974) e M.elle le Gladiator (1975). Un brano di questo primo periodo, Propriedad prohibida (1974) viene utilizzato ancora oggi come sigla del programma Tg2 Dossier. Media:Esempio.mp3
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Avanguardia colta
Nel 1976 passa alla Ricordi e si dedica all'avanguardia colta con tre album pochissimo venduti ma apprezzati dalla critica: Battiato (1977), Juke Box (1978) e L'Egitto prima delle sabbie (1978). Con Zâ, esperimento con un solo accordo ripetuto al pianoforte, si aggiudica nel 1977 il Premio Stockhausen di musica contemporanea.
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Il grande successo
Licenziato dalla Ricordi, con il passaggio alla EMI nel 1979 torna alla canzone con echi orientali senza mai cedere al gusto imperante, e ottiene uno straordinario e meritato successo di pubblico in album come L'era del cinghiale bianco (1979), Patriots (1980), La voce del padrone (1981, il primo 33 giri italiano a superare il milione di copie vendute), L'arca di Noè (1982), Orizzonti perduti (1983), Mondi lontanissimi (1985), Fisiognomica (1988), Giubbe rosse (1989, il suo primo album live), Come un cammello in una grondaia (1992), Cafè de la Paix (1993) e L'ombrello e la macchina da cucire (1994), l'ultimo album per la EMI, realizzato su testi del filosofo Manlio Sgalambro, che diventerà in seguito suo stretto collaboratore.
Parecchi suoi brani sono entrati a pieno diritto nella storia della musica, non solo italiana: basta citare L'era del cinghiale bianco, Il re del mondo, Up patriots to arms, Prospettiva Nevskji, Bandiera bianca, Centro di gravità permanente, Cuccuruccuccu, Radio Varsavia, Voglio vederti danzare, I treni di Tozeur (con il quale nel 1984 si classifica al quinto posto dell'Eurofestival), La stagione dell'amore, La Cura e tanti altri, compreso il celebre Povera patria, una durissima requisitoria contro il potere politico e il potere in generale. Nella sua musica si avverte una profonda e costante ricerca di spiritualità: da citare su tutti E ti vengo a cercare, L'oceano di silenzio e L'ombra della luce.
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Le prestigiose collaborazioni
Determinante è il suo contributo al lancio della cantante Alice, che vince il Festival di Sanremo nel 1981 con Per Elisa e con la quale realizza numerosi L.P., a partire da Caponord (1980) fino a Viaggio in Italia (2005)
Con Giuni Russo, cantante lirica e leggera di eccellenti qualità vocali, ottiene grande successo estivo con Un'estate al mare (1982). Il momento più importante della collaborazione con questa artista è comunque la realizzazione dell'album Energie (1981), lampante esempio dei fermenti innovativi dei primi anni '80. Con Giuni collabora fino alla prematura scomparsa dell'artista, firmando l'arrangiamento del suo testamento musicale, la canzone Morirò d'amore con la quale partecipa al Festival di Sanremo nel 2003.
Non è poi da trascurare la decisiva collaborazione agli arrangiamenti di Giusto Pio, già violinista nell'orchestra della Rai, che realizza in proprio alcuni album strumentali prodotti da Battiato, cogliendo un buon successo con Legione straniera (1982). Con la versatile Milva realizza due album di grande fascino: Milva e dintoni (1982) e Svegliando l'amante che dorme (1989), conosciuto anche con il titolo Una storia inventata. Altri artisti che interpretato canzoni di Franco Battiato sotto la sue diretta supervisione sono stati Juri Camisasca, Sibilla (partecipazione al Festival di Sanremo nel 1983 con Oppio), Farida e Ombretta Colli.
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I numerosi progetti
A partire dal 1985, travolto e forse sorpreso dal successo colossale arrivato improvvisamente (non solo italiano, ma anche spagnolo e in gran parte dell'Europa, mentre nei paesi anglosassoni non viene altrettanto apprezzato) si dedica all'attuazione di numerosi progetti al di fuori del campo leggero, accolti con interesse.
Nel 1985 una propria casa editrice ed etichetta di musica etnica, L'Ottava, compone tre opere liriche, Genesi (1987), Gilgamesh (1992), e Il cavaliere dell'intelletto (1994), è il primo musicista occidentale a esibirsi in Iraq, nel 1992, sotto il regime di Saddam Hussein (Concerto di Baghdad, pubblicato nel 2006 su DVD), ed è l'autore del balletto Campi magnetici, presentato nel 2000 al Maggio musicale fiorentino. Inoltre, tra il 1999 e il 2002 pubblica due raccolte di cover, Fleurs e Fleurs 3, dove omaggia diversi celebri brani di fine anni '60 e '70 che lo hanno influenzato.
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Con Manlio Sgalambro
A partire dal 1994 inizia la collaborazione con il filosofo Manlio Sgalambro e la casa discografica Virgin per album di grande successo quali L'imboscata (1996), Gommalacca (1998), Ferro battuto (2000) e Dieci stratagemmi (2004). I brani di questo periodo sono meno fruibili, forse di sonorità più ostica per il grande pubblico il quale però continua a non abbandonarlo, e con ragione, a partire dalla straordinaria La cura (dichiarato nel 1996 miglior brano dell'anno e nel 2005 votato come miglior canzone d'amore degli anni '90), quindi Strani giorni, Shock in my town, Il ballo del potere, Running against the grain (cantato insieme a Jim Kerr del complesso dei Simple Minds) Ermeneutica e Tra sesso e castità. Nel 2005 viene rilasciato il live Un soffio al cuore di natura elettrica registrato al Nelson Mandela Forum di Firenze il 17 febbraio 2005.
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La pittura
Attorno al 1990, Franco Battiato inizia a cimentarsi nella pittura, mediante una specie di esperimento di autoanalisi e miglioramento di sè stesso. Dipingendo, Battiato vuole verificare che l'abilità nel disegno e nella pittura non siano caratteristiche innate nella persona umana, come molti critici invece sostengono. Dopo un periodo di ricerca, adotta quindi l'ideale pratica artistica associata alla sua facoltà pittorica.
Dal 1993 la sua attività nella pittura lo porta ad organizzare mostre personali in Italia e nel mondo, in città come Roma, Catania, Firenze, Stoccolma, Miami e Goteborg; una delle sue mostre è stata organizzata in collaborazione con Piero Guccione. Dall'inizio della sua attività ha prodotto circa ottanta opere firmandosi con lo pseudonimo di Süphan Barzani; nelle sue pitture, prodotte su tele o tavole dorate, predilige tecniche di pittura ad olio e utilizzi di terre e pigmenti duri. Le copertine e i libretti di Fleurs, Ferro battuto e dell'opera lirica Gilgamesh sono alcuni esempi della pittura di Battiato.
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Il cinema
Il rapporto di Franco Battiato con la settima arte inizia negli anni Settanta, dopo l'unica esperienza come attore teatrale avvenuta nel 1967. Già nel 1973 appare occasionalmente e non accreditato come attore nel film di Corrado Farina Baba Yaga, interpretato da Carrol Baker. Compone diverse colonne sonore, collaborando soprattutto col veronese Giacomo Battiato (omonimo ma non parente), nello sceneggiato Brunelleschi (1974) e nel film Una vita scellerata (1990) imperniati sulle figure di Filippo Brunelleschi e Benvenuto Cellini, e quindi con il conterraneo Pasquale Scimeca, firmando le musiche del film Il giorno di San Sebastiano (1992). Alcuni suoi brani vengono utilizzati da Antonello Aglioti nel film Il giardino dei ciliegi (1992), dove l'attrice Marisa Berenson esegue Luna indiana, e soprattutto Nanni Moretti, che lo cita esplicitamente in Bianca (1983, con il brano Scalo a Grado) e Palombella rossa (1989, con il brano E ti vengo a cercare).
Le sue aspirazioni di regìa iniziano già nel 1979, quando comincia a dirigere tutti i suoi videoclip, raccolti in gran parte nella VHS Dal cinghiale al cammello (1992) e ristampata in DVD con il titolo Dal cinghiale al cammello - The Video Collection (2004). Nel 2003 scrive, dirige e sceglie le musiche per il suo primo film a soggetto: Perdutoamor, in larga parte autobiografico, con il quale si aggiudica il Nastro d'Argento come miglior regista esordiente. A marzo 2006 è uscito nelle sale il suo secondo film: Musikanten, imperniato sugli ultimi quattro anni di vita del grande musicista Ludwig van Beethoven.
Nel giugno 2006, alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, annuncia il suo terzo film, sempre scritto con Manlio Sgalambro: Niente è come sembra, interpretato da Giulio Brogi.
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La televisione
Franco Battiato è apparso molto di rado sul piccolo schermo. Evita con grande accuratezza di essere ospite in trasmissioni leggere (uniche eccezioni, con Fabio Fazio nel programma Che tempo che fa, trasmesso da Raitre, Quelli che il calcio su Raidue con Simona Ventura) e Il Tornasole con Andrea Pezzi; concede invece interviste in occasione dell'uscita dei suoi lavori e presta il proprio nome a campagne di solidarietà sociale. Nel 1988 appare insieme ad altri cantanti e musicisti come Gianni Morandi, Giorgio Gaber, Ombretta Colli e Franz Di Cioccio nel film per la televisione Una donna tutta sbagliata, diretto da Mauro Severino e con protagonista Claudia Koll. Nel dicembre 2004 esordisce come presentatore di un programma culturale in sei puntate, del quale è anche il curatore: Bitte, keine réclame (Spiacenti, niente pubblicità) andato in onda sul canale satellitare Rai Doc.
2006-07-21 04:33:21
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answer #1
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answered by luxiano68 3
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