Ma voi lo fareste?

Question

Una vicenda unica . nel 1972 un aereo si schiantò sulle Ande.

I pochi sopravvisuti si cibarono dei cadaveri dei loro amici : dopo 72 giorni vennero salvati..............

http://www.viven.com.uy/571/default.asp

Answer 1

io ho mangiato le dita del cammello, le palme delle papere crude, e un avvoltoio arrosto !!! e non al ristorante cinese !!!! non scherzo, è capitato in mongolia, e in amazzonia......
c'era solo quello !!!
e a casa scarto il grasso dal prosciutto, ma se hai fame puoi mangiare veramente di tutto .................

Answer 2

certo ke lo farei ,mi farebbe impressione e penso ke ci penserei bene prima di farlo...ma aala fine lo farei xke ci tengo tr.alla mia vita

Answer 3

chi lo sa di cosa è capace di fare l'essere umano in condizioni tanto estreme mia nonna mi raccontava che nella campagna d'africa in guerra i soldati bevevano l'orina degli asini perciò........

Answer 4

Penso di sì, se ho fame mangio anche i sassi.

Answer 5

Hanno fatto un film su questa cosa, non mi ricordo il titolo. è stato un film impressionante. I sopravvissuti furono rimasti in 17, vennero salvati da due persone che, scavalcando le Ande sono arrivati in Cile a chiedere soccorsi.
Io, personalmente, non riuscirei a mangiare i miei simili, ma visto che c'è in ballo la mia sopravvivenza, allora gnam gnam.

Answer 6

conosco la storia, ne hanno fatto anche un film "alive", e c'è pure un libro... credo che in una situazione del genere lo spirito di sopravvivenza sia molto più forte di qualsiasi altra cosa. a sangue freddo ti direi che non lo farei ma nelle situazioni estreme secondo me si fanno parecchie cose che non avremmo mai pensato di poter fare.

Answer 7

Io ho mangiato il pollo alle mandorle al ristorante cinese... quindi...

Answer 8

facile dire di no...però quando si è lì e l'alternativa è morire di fame.......

Answer 9

non son molte le persone a conoscere la vicenda, che tra le altre cose ispirò anche un film di cui ora mi sfugge il nome.

non credo neppure si possa rispondere a questa domanda. risponderemmo tutti "no...mai". dovremmo trovarci in una situazione estrema almeno quanto a quella andina per verificare l'impatto della "fame" e la disfunzione psicologica che la carenza di cibo può arrivare a produrre nella mente umana.
non posso dare delucidazioni esaustive in merito, ma la fame, cosi come il sonno è un istinto che non credo si possa controllare solo attraverso la ragione.
io, penso che i sopravvissuti si trascineranno per il resto della vita uno shock emotivo pesantissimo e logorante.

Answer 10

nel 72 avevo 8 anni ma mi ricordo che la notizia fece molto scalpore, ne parlò anche il prete durante la predica...allora andavo ancora a messa ...Ne parlarono in casa i miei, se ne parlò a scuola, nei TG ,tanto che poi , usci un libro intitolato " TABÙ" con il racconto raccolto da uno scrittore inglese, tale Piers Paul Read, dei sopravvissuti e le foto originali scattate da loro stessi sul ghiacciaio e da adolescente lo comprai....nel leggerlo provai i brividi che mi ricordo ancora adesso !!!Non so se nelle stesse condizioni mi darei al cannibalismo, ma la mente umana è in grado di adattarsi alle più incredibili situazioni per sopravvivere...e poi,i sopravvissuti misero i cadaveri a testa in giù( per non avere remore nel vedere chi stavano mangiando) e li ricoprirono con la neve, lasciando scoperti solo i glutei, che affettarono e fecero essiccare al sole......lo so è molto macabro ma fece la differenza tra vivere e morire !!