La "Grande Depressione" è l' èspressione con cui si designa la crisi economica mondiale innescata dal crollo della Borsa di Wall Street a New York nell'ottobre del 1929 e protrattasi per tutti gli anni Trenta.
Le cause del fenomeno furono molteplici. Durante gli anni Venti negli Stati Uniti si era verificata una straordinaria crescita finanziaria e speculativa accompagnata tuttavia da un forte indebitamento degli agricoltori, esposti alla concorrenza europea dopo la ripresa postbellica. La Germania, già scossa dall'inflazione dei primi anni Venti, doveva affrontare il problema del pagamento delle riparazioni di guerra in gran parte finanziato dai prestiti delle banche americane. In Gran Bretagna perdurava un cronico stato di agitazioni sociali culminato nello sciopero generale del 1926.
La brusca caduta delle quotazioni azionarie di Wall Street del 1929 provocò una serie di reazioni a catena. Le banche americane cominciarono a esigere la restituzione dei prestiti esteri, mentre sempre più numerosi clienti cominciarono a ritirare i loro depositi, provocando così il collasso di molti istituti di credito. La mancanza di liquidità comportò una drastica riduzione degli investimenti nell'industria e una contrazione della domanda di prodotti industriali e agricoli. Ciò indusse un'ulteriore contrazione del mercato creditizio, tanto che nel 1932 gran parte delle banche degli Stati Uniti erano fallite.
La spirale della crisi portò con sé una disoccupazione di massa senza precedenti: 14 milioni di disoccupati negli Stati Uniti, 6 in Germania, 3 in Gran Bretagna, mentre in Italia dalle 300.000 unità del 1929 si passò al milione di disoccupati del 1933. In Australia il tasso di disoccupazione raggiunse livelli record. Un po' ovunque si ebbe anche un peggioramento del tenore di vita medio. In Gran Bretagna, fino alla metà degli anni Trenta, circa un quinto della popolazione aveva un reddito inferiore al minimo vitale; nelle zone più depresse del paese ciò diede origine alle cosiddette marce contro la fame, come il memorabile corteo di disoccupati che nel 1934 sfilò da Jarrow, nel Nord-est dell'Inghilterra, fino a Londra.
Le ripercussioni politiche della crisi furono dirompenti. In generale l'uscita dalla recessione fu accompagnata da politiche protezionistiche e di intervento dello stato nell'economia. Negli Stati Uniti ciò coincise con l'elezione alla presidenza di Franklin Delano Roosevelt e l'avvio del New Deal nel 1933. In Germania il ritiro dei finanziamenti esteri e la disoccupazione di massa aprirono la strada all'affermazione del nazismo e all'ascesa al potere di Adolf Hitler. In Italia il regime fascista dava una risposta autarchica e statalista, con un piano di opere pubbliche e la creazione dell'IRI, l'Istituto per la Ricostruzione Industriale, che interveniva a sostegno di industrie e banche a rischio di fallimento. Regimi d'ispirazione fascista o ultranazionalisti sorsero anche nei Balcani e nell'Europa danubiana. Un movimento filofascista sorse pure in Gran Bretagna per opera di Oswald Mosley, già membro del Partito laburista.
Nonostante le impegnative misure messe in atto in molti paesi per superare la Grande Depressione, dal varo di piani assistenziali a politiche economiche autarchiche, gli strascichi della crisi si protrassero per tutti gli anni Trenta, fornendo terreno fertile per le forze che determinarono lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Il "New Deal" è il programma di provvedimenti interni realizzato dal presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt tra il 1933 e il 1938 per fronteggiare gli effetti della Grande Depressione.
La schiacciante vittoria elettorale di Roosevelt nel 1932 e l'urgenza dei problemi aperti dalla crisi economica portarono nel 1933 a una vera e propria ondata di provvedimenti di riforma. L'Emergency Banking Act istituì ispezioni governative sull'operato delle banche e la creazione di un fondo di garanzia federale a tutela degli utenti, nel tentativo di rilanciare la fiducia della gente nei confronti degli istituti di credito. Due leggi del 1933 e del 1934 regolarono invece il settore delle assicurazioni. Numerose disposizioni nel campo dell'edilizia mirarono al rilancio del settore attraverso l'istituzione di sussidi e programmi di edilizia popolare gestiti da una Federal Housing Administration. Su un piano diverso, corpi organizzati di protezione civile offrirono lavoro temporaneo a un gran numero di giovani.
I due principali provvedimenti del 1933 riguardarono tuttavia il riordino complessivo dei settori agricolo e industriale. L'Agricultural Adjustment Act attivò una serie di meccanismi per favorire la crescita dei prezzi dei prodotti agricoli, tra i quali indennizzi federali per la limitazione volontaria nella produzione di grano. Il National Industrial Recovery Act (NIRA) mise invece mano a due programmi di maggiore portata, uno di opere pubbliche realizzate sotto la responsabilità di un'apposita Public Works Administration, l'altro di produzione di codici normativi, al fine di regolare le diverse attività industriali; tali codici dovevano garantire un'equa competizione di mercato.
La speranza che i provvedimenti del 1933 sortissero immediati effetti positivi svanì rapidamente. Nel 1935 Roosevelt promosse quindi un "secondo New Deal", incentrandolo sulle problematiche del lavoro e sulla ricerca di un rapporto privilegiato con i sindacati, in polemica con il mondo dei grandi affari sin lì mostratosi critico verso la sua azione di governo. Le nuove misure prevedevano una maggiore tassazione dei profitti più alti, regole più rigide nella produzione industriale, ma soprattutto una legislazione sindacale rivoluzionaria, a garanzia della contrattazione collettiva (National Labor Relations Act del 1935) e la determinazione del limite massimo di ore di lavoro e dei minimi salariali (Fair Labor Standards Act del 1938). Per il resto, se un nuovo stanziamento di oltre cinque miliardi di dollari permise il rilancio dell'attività della Work Projects Administration (WPA), sempre nel 1935 la legge sulla previdenza sociale introdusse l'assistenza pubblica per pensionati e disoccupati.
La spinta riformista si fermò nel 1937, non riuscendo ad aver ragione dell'opposizione della classe industriale; a partire dal 1939, poi, l'attenzione del governo e dell'opinione pubblica si concentrò progressivamente sui temi della politica estera. L'eredità maggiore del New Deal, più che sul fronte del rilancio dell'economia, risultò essere l'enorme crescita delle responsabilità assunte dal governo federale, e la creazione di una vasta coalizione di interessi attorno al Partito democratico, fattori che gli garantirono una lunga permanenza al potere negli anni successivi.
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2006-07-11 09:54:25
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answer #1
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answered by Anonymous
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Nell'ottobre del 1929 la borsa americana ebbe un improvviso e devastante crollo. Il paese era caduto nella disperazione più totale. A questo punto il presidente Roosvelt nel tentativo di risanare l'economia del paese e, per evitare che le persone, ormai nella disperazione più totale, aderissero al comunismo, decise di assumere un gran numero di disoccupati e di persone che avevano perso tutto per costruire ponti,strade, acquedotti...insomma qualcosa che potesse servire a loro e alla nazione intera....questo è il new deal! Spero di essere stata chiara dato che non sono molto brava a spiegare le cose.
2006-07-12 03:39:47
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answer #2
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answered by ςђค 4
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No bastaaaaaa......skerzo!
Cmq l'America era negli anni '30 il Paese + industrializzato del mondo, basti pensare ke loro (gli americani) avevano già gli elettrodomestici, mentre in Europa arrivarono solo negli anni '50/'60, e tali anni in America furono kiamati "anni ruggenti", proprio x questo motivo.
Siccome la Germania era uscita sconfitta dal primo conflitto mondiale, doveva pagare il debito di guerra ke gli era stato imposto e siccome era impossibilitata a pagare tale debito, si offre di aiutarla appunto l'America.
Ma arrivata quest'ultima verso la fine degli anni '20 ad 1 crisi di sovrapproduzione, in quanto si ebbe 1 abbondanza di prodotti agricoli e quindi abbassamento dei prezzi e quindi 1 abbassamento dei profitti, il mercato comincia a vacillare, e quindi si ha 1 minore guadagno dei consumatori, quindi 1 calo di consumi, a questo punto si innescò il PANICO e si arrivò così al GIOVEDì NERO (24 OTTOBRE '29) E MARTEDì NERO (29 OTTOBRE '29) IN QUESTI GIORNI CROLLA LA BORSA DI WAL STREAT.Arrivata appunto a questo punto l'America dovette ritirare i prestiti fatti alla Germania.Quest'ultima si ritrovò nuovamente a terra.
Della caduta della borsa di New York ne subirono le conseguenze naturalmente la Germania, e tutta l'Europa ad eccezione dell'ITALIA FASCISTA e della RUSSIA COMUNISTA (LENIANA e poi STALINIANA);.In quanto in Italia Mussolini attuò "la battaglia del grano" e "la battaglia x la quota 90";mentre in russia Stalin attuò i cosidetti "piani quinquennali".
+ kiara di così non si può!!!
2006-07-11 08:43:42
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answer #3
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answered by al_bano87 3
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Per New deal si intende il piano politico che ebbe roosvelt nei primi anni trenta dopo il crollo della borsa di wall street e la svalutazione della moneta, l'unica economia che non venne influenzata dal crollo della borsa del 29 fu quella russa poichè sviluppata solo a livello nazionale
2006-07-11 08:24:58
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answer #4
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answered by Nergal 1
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crollo dell'economia mondiale, crisi della borsa americana e perdita del potere d'acquisto delle monete.
con il new deal (nuovo corso) un presidente americano roosvelt ha ritirato sù l'economia.
questa in estrema sintesi.
prova su wikipedia a cercare qualcosa come new deal....
2006-07-11 08:20:56
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answer #5
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answered by Anonymous
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l'ho studiato questo anno in storia ma non mi ricordo piu di tanto
c'e' stata il crollo della borsa di wal street e poi una grave crisi economica in europa e le industrie sono falliite e la gente si è trovata disoccupata
poi gli stati uniti si svilupparono fino a diventare il paese piu ricco del mondo e iniziarono a sorgere i primi grattacieli
2006-07-11 08:23:20
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answer #6
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answered by ☀Setsuиa ☀☀マリサ 7
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