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Elogia l’odio per le proprietà e per lo “sporco”denaro ma sceglie di abitare in una grande e lussuosa casa colonica in un quartiere residenziale a l’AVANA. Impone la povertàforzata allapopolazione mentre lui vive nel lusso più abominevole in cui si possa trovareun COMUNISTA. Pratica sport impensabili per l’economia di Cuba, sia allora che oggi. La”vita comoda”el’ozio ammorbidiscono il guerrigliero Guevara; mette su qualche chiloepassa il tempo tra un party e le gare di tiro a volo, ma non disdegna la caccia grossa e la pesca d’altura. In omaggio a Lenin chiama il suo primogenito Vladimir. Nel suo testamento, da buon allievo della scuola maoista-leninista del terrore, elogia: “l’odio, che rende l’uomo un efficace, violenta, selettiva e fredda macchina per uccidere”. Queste parole non vengono da Heinrich Himmler, il fondatore delle SS germaniche, bensì dall’uomo che per oltre 30 anni è stato falsamente mitizzato come simbolo di pace e uguaglianza, di amore per il prossimo e fratellanza.

2006-07-08 12:08:50 · 5 risposte · inviata da Marckus 1 in Scienze sociali Scienze sociali - Altro

5 risposte

per essere obiettivi e dare dei giudizi ...bisogna sempre sentire l' altra campana...come in tutte le cose...leggi anche libri che parlano di Ernesto come liberatore di diversi popoli ce ne sono tantissimi...non fermarti solo a chi scrive e la pensa come te..amplia gli orizzonti....con questo non voglio farti cambiare idea...siamo in un paese democratico ...come quelli che ha contribuito a fare Ernesto.. io li ho letti conosco la storia.. e alcune cose ingiuste le ho fatte anche lui....ma mai come quelli che per poter governare hanno fatto una guerra mondiale e sterminato milioni di persone solo per soddisfare un pazzo.Leggi anche tu ...senti tutte le campane e poi giudica. buona lettura

Il mito del Che


Come tutti gli eroi, il Che combatte contro il mostro che affama e inghiotte la povera gente, compie imprese meravigliose che suscitano stupore e ammirazione, rinuncia, in nome di una giusta causa, alla tranquillità, per affrontare sacrifici e pericoli, acquista via via una saggezza, una nobiltà e una forza d'animo che lo fanno apparire come un profeta e una guida.
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È possibile ravvisare delle costanti antropologiche negli eroi, ma è certo che questi nel tempo hanno assunto spesso caratteristiche diverse. Il Che, ad esempio, non è un eroe classico perché non ha parentele con antenati divini.

Non è un eroe medievale perché non è fedele ad un re. Non è un eroe romantico perché la sua vita non è basata solo sullo spirito. Non è un eroe moderno perché la sua azione non si fonda sul sapere. È un eroe storico perché ha compiuto imprese documentate dagli uomini. È un eroe naturale perché simboleggia il sole che lotta contro l'oscurità. È un eroe morale perché rappresenta la lotta dell'uomo contro se stesso. È un eroe universale perché non lotta per la patria, ma per l'umanità. È un eroe tragico perché la sua nobiltà d'animo e i suoi ideali puri lo conducono ad una morte prematura. [...]
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Sul piano dell'etica, il Che somiglia più ad un santo che ad un eroe. Nessun altro individuo è riuscito ad incarnare in modo così completo ed esemplare la mentalità e la sensibilità dell'uomo cristiano. Egli appare come una figura ideale, modello di virtù superiori, emblema dell'amore disinteressato per l'umanità. [...]

La sua figura crea gravi conflitti alle coscienze lacerate e inaridite dei suoi contemporanei, dai quali è nel contempo temuto e amato. Temuto perché rimprovera loro di vivere in un modo innaturale e perché mette in discussione l'ordine delle cose; amato perché combatte quelle norme che snaturano l'essere e mette in luce valori essenzialmente umani.

Il rivoluzionario argentino è un eroe epico e tragico, un esempio di speranza e di sconfitta. Il Che che, insieme alla sua gloriosa colonna ribelle, sconfigge i soldati di Batista a Santa Clara e che poco dopo arriva come un liberatore all'Avana, è un eroe epico. È tale perché i suoi ideali non sono legati alla morte, ma alla vita, perché dopo un lungo isolamento sulle montagne, ritorna nella società dove porta un soffio di fiducia e di felicità, perché al suo nome e a quello di altri compagni sono legate imprese eroiche e leggendarie, perché la rivoluzione cubana ha segnato un'epoca e si iscrive nella memoria storica come un evento grandioso.

Il Che, isolato e braccato dai soldati di Barrientos nella foresta boliviana e colpito a morte nella scuola di Higueras, è un eroe tragico. È tale perché la sua vita è contrassegnata da un crescendo di sofferenze, perché consapevolmente va incontro al suo destino, perché insieme a lui muoiono i grandi ideali per cui si era battuto, perché la sua è una nobile morte. [...]
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2006-07-08 12:40:59 · answer #1 · answered by xx_caramella22_xx 5 · 1 0

Io mi considero un comunista, vorrei che tutti gli esseri umani potessero disporre di tutte le risorse IN COMUNE, che nessuno se ne appropri. Ma noi comunisti ci siamo resi conto che la prima tappa (che richiedera' secoli) necessaria a costruire il comunismo, e' il socialismo, ovvero la proprieta' sociale (non privata) dei mezzi di produzione (capitali, terre, fabbriche, eccetera). Il Che e' stato un comunista che ha detto (come Cristo) : nel socialismo e' indispensabile el HOMBRE NUEVO, un'umanita' intera di donne e uomini che sappiano anteporre l'interesse collettivo a quello personale (ama il prossimo tuo come te stesso). Il Che ha vissuto coerentemente a quanto sosteneva, percio' noi comunisti lo elogiamo. Le cazzate che hai aggiunto alla tua interessante domanda sono invenzioni propagandistiche di chi teme il comunismo.

2006-07-09 09:27:25 · answer #2 · answered by Anonymous · 0 0

Vorrei ricordare semplicemente che Ernesto Guevara, detto il Che all' indomani della rivoluzione cubana venne nominato presidente della Banca Centrale (1959) e, successivamente ministro dell' industria (1961). Abbandona Cuba nel 1965 e nel 1967 viene assassinato da miliziani boliviani. Questo per la cronaca.

2006-07-09 03:35:55 · answer #3 · answered by elival64 6 · 0 0

Se tu dopo una rivoluzione diventassi:
- Il numero 2 politico della tua nazione
- Ricco sfondato con qualità di vita conseguente
- Accreditato presso l'ONU
- Laeader amato da milioni di persone
- e molto altro

tu avresti abbandonato tutto per andare a combattere a difesa dei contadini Boliviani bistrattati e violentemente oppressi?
e quanti politici attuali lo farebbero?

Risponditi e fammi sapere

2006-07-09 00:22:16 · answer #4 · answered by Guy 2 · 0 0

Ciao,
ti stai confondendo con una persona che non c'è più.

Tu stai parlado di Fidel Castro.

Ciao

2006-07-08 19:12:56 · answer #5 · answered by Dade 4 · 0 1

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