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In concreto è il superamento dei dogmi e dei limiti dell'umano medio (pur conservando una sua sfera spirituale diversa dalla religione) o è il rifiuto di qualcosa che esiste ed è indiscutibile?
La domanda è molto esplicita, quindi invito a rispondere tutte le persone colte ed intelligenti che frequentano Answers. Per cortesia, evitiamo risposte di mezza riga per guadagnare due punti o sarò costretto a segnalare l'abuso del servizio. Grazie

2006-06-21 02:16:31 · 10 risposte · inviata da Andrea 2 in Società e culture Religione e spiritualità

10 risposte

penso che non sia nè l'uno nè l'altro: esiste un'etica ben precisa anche per chi non crede in Dio e non ha la possibilità di farsi assolvere da un sacerdote. E' una questione di sincerità verso se stessi dirsi "ho fatto male a qualcuno", è meno facile, se vuoi.
io vivo eticamente e faccio una professione che considero molto delicata (insegno lettere in un liceo) proprio dal punto di vista ideologico. Sono atea, i ragazzi lo sanno, ciascuno con me è libero di esprimere le sue opinioni. Leggiti il "de rerum natura" di Lucrezio, è la filosofia in cui mi riconosco di più, e non è allegra per niente, anche se "epicureo" nell'accezione comune è banalmente un gaudente. Spero di averti risposto: non è necessario essere superuomini per vivere da uomini

2006-06-22 00:35:42 · answer #1 · answered by reginaginevra 5 · 1 1

è quello che mi domando anche io. mia figlia mi ha detto: non riesco a credere che gesù sia morto e sia poi risorto ma a catechismo non accettano che io creda al vast bang, ergo, mamma non voglio più andare al catechismo. rispettando il suo pensiero, non frequenta più la chiesa.

2016-12-13 17:44:50 · answer #2 · answered by Anonymous · 0 0

penso che il non credente comunque non sia una persona priva di valori,come si fa a giudicare una persona solo xchè non crede in ciò ke credi tu,,,io credo fermamente in DIO,MA CI SN ARRIVATA DOPO MOLTE prove,e poi una domanda lecita ,xchè rivolgi la tua domanda solo a persone colte ?anke chi è ignorante crede in DIO....mah

2006-06-22 00:57:48 · answer #3 · answered by Anonymous · 0 0

in qualcosa si crede sempre! Non si può comunque pensare che trovar tanti perchè o cercar di superar i propri limiti implichi un miglioramento di sè e della propria consapevolezza. La mente umana e la sua psicologia è così vasta e ancora tanto sconosciuta da definir soggettivo l'esito della risposta! Io ad esempio potrei pensar che nietzsche e tanti altri han solo manifestato con orgoglio la propria saccenza o logica dell'insieme comunque appartenente allo sviluppo culturale dell'epoca lasciando positivamente testimonianza di riflessioni determinate dal contesto del periodo. Che possan esserci similitudini nel successivo o precedente...il risultato non cambia! I valori cambiano sempre in base all'educazione impartita dalla società. Da noi, ad esempio, tanti dogmi e tabù, son determinati dalla chiesa. Ad esempio i romani non avevan senso del pudore spiccato come noi di oggi ed oggi chi ha meno senso di pudore crede d'esser più libero ed evoluto solo perchè è anticonformista verso questo aspetto culturale! I valori son determinati dal buon senso comune. Esser non credenti non implica esser privi di valori.

2006-06-21 20:46:50 · answer #4 · answered by mik free 5 · 0 0

Non mi piace questo concetto per il quale il non credente sia vittima del suo raziocinio sterile.

Sono due visioni diverse, e non è che il non credente abbia una visione limitata miope o parziale. Ragazzi: è il credente che ha semmai una visione INFONDATAMENTE più ampia, che include concetti puramente arbitrari a seconda del gruppo di fede cui aderisce.

Discutiamone, ma abbandoniamo per favore questo discorso. C'è la scienza, c'è la ragione, c'è la logica. Chi vuole, vada oltre, e si inventi un suo mondo, ma per favore, non biasimi gli altri di miopia!

2006-06-21 03:37:44 · answer #5 · answered by HKD 1 · 0 0

quoto in pieno Kalle.
Inoltre trovo che una persona che affronti il tema in modo esclusivamente intellettuale, si sbaglia (o almeno, è solo all'inizio di un lungo percorso), poiché il raziocinio per quanto elevato possa essere, è limitato, e non arriverà mai ad una spiegazione epistemologicamente priva di falle. Il non credente può essere sia un superuomo che va oltre la morale dell'epoca in cui vive, ma anche un miscredente "senza" valori (senza tra virgolette perché anche se una persona, per quanto "povera" di cuore e di intelletto sia, qualche valore ce l'ha - i valori non si stanno "perdendo", stanno cambiando, diventando meno spirituali e più materiali/consumistici/capitalistici); ma sinceramente non trovo che sia né l'uno né l'altro punto a caratterizzare le differenze di fondo tra credenti e non. Io trovo un non credente semplicemente una persona che non riesce a vedere la realtà per quello che è, che non riesce a vedere oltre il proprio naso, oppure una persona talmente influenzata dal mondano (in senso filosofico) e dal suo iper-razionalismo limitato, ingabbiato in esso, che non riesce a superarlo (si potrebbe discutere di quanto queste credenze siano indotte da valori culturali, ma questo è un altro discorso) Provo compassione per costoro, e spero che sia solo un momento della propria vita, e che con l'aiuto di Dio, riusciranno a superare.

Mentre per i DOGMI credo che erano il metodo attraverso cui era diffusa la fede nell'epoca passata. Ora, semplicemente, questo metodo non attecchisce più sulla maggior parte di noi, mentre la fede rimane.
Il Vangelo è sempre una inesauribile fonte di ispirazione, indipendente da molti dogmi ecclesiastici (che probabilmente andavano bene per la cultura, per le epoche storiche in cui sono stati scritti, ma ora non più, o non così tanto)

2006-06-21 03:24:55 · answer #6 · answered by GT 1 · 0 0

mi appresto a rispondere a questa domanda non con poco timore. Non trovo nella religione alcun punto indiscutibile ed concreto, se non la fede stessa che ognuno interpreta, pratica e vive a modo suo. Credo che oggi il superamento dei dogmi abbia investito un po' tutti, credenti compresi, ciò non toglie che spesso quest'ultimi si nascondono dietro alle solite ipocrisie delle quali è satura la chiesa. (anche se chiesa e fede sono 2 elementi scindibili.) Personalmente i miei valori li trovo fuori dall'ambito spirituale che offre la religione, quindi chiamami pure miscredente (se riferito a Dio) ma non priva di valori.

2006-06-21 02:38:33 · answer #7 · answered by Anonymous · 0 0

innanzi tutto, in questi casi è sempre difficile dare un giudizio generalizzato, perché i casi andrebbero visti uno a uno e solo allora valutati.

il superuomo nietzschiano non credo proprio, o comunque sarà un caso raro.

miscredente senza valori: detta così sembra una cosa estremizzata, e se ti rispondessi di sì in molti potrebbero pensare che io sia un fanatico. In realtà i valori sono davvero andati persi da molte persone negli ultimi anni... e non ha caso sta diminuendo parallelamente il numero di credenti.
Questo perché ovviamente religione ed etica vanno di pari passo.

Hai accennato di un superamento dei dogmi... io direi più che superamento un rifiuto: a volte i dogmi non vengono presi nemmeno in considerazione proprio perché sono dogmi, e all'uomo moderno questa cosa non va molto a genio.

Comunque il non credente in molti casi è semplicemente ignorante: ovvero si è fatto un'idea sbagliata della religione.
Domanda esemplare: in quanti hanno letto il Vangelo dall'inizio alla fine? Pochissimi.

2006-06-21 02:36:38 · answer #8 · answered by ................ 5 · 0 0

E' forse evidente che non è possibile rispondere in mezza riga ma nella formulazione della domanda e della seguente spiegazione trovo una contraddizione di fondo. Chiedi che a rispondere siano persone colte ed intelligenti cercando di portare su un piano di razionalità la possibile risposta. Ma quello che a me risulta evidente è che la fede è fede e difficilmente spiegabile. Non puoi superare qualcosa che è in te ma che trascende te stesso. Se ci credi non ti sogneresti mai di pensare ad un superamento di un limite umano. casomai è il contrario. Solo il credente riesce a superare il limite umano e cogliere il senso dell'Assoluto. Un uomo che non crede non è superUomo ma piuttosto ben delimitato dai propri confini.

2006-06-21 02:29:58 · answer #9 · answered by kALLE72 1 · 0 0

In assoluto, credenti e miscredenti hanno in comune la natura umana che si identifica abitualmente nel percorso formativo condiviso. Nulla di superlativo e di relativo fa emergere un essere rispetto gli altri. Piuttosto, mi avvince la dottrina di Cristo per l'amore e la comprensione che essa emana ed induce. Talvolta, l'esempio orale e comportamentale di alcuni suoi apostoli mi obbligano a riflessioni negative. Tuttavia ininfluenti rispetto il contesto generale.

2006-06-21 02:28:08 · answer #10 · answered by vampick 7 · 0 0

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